22. Doubts

Eudial controllò ancora una volta lo schermo del pc e sospirò.
- Niente, non ha usato carte di credito, prenotato alberghi o cose del genere. La buona notizia è che non è stato ricoverato in ospedale né portato all'obitorio. -
Willow guardò anche lei il computer di Eudial, impressionata.
- Wow, hai fatto in fretta a creare un programma di ricerca tanto complesso! -
- A dire il vero era già pronto dall'estate scorsa. -
- Come? Non è la prima volta che Giles sparisce? - Chiese Buffy. - Devo essermi persa molte cose mentre ero morta! -
- Spero che stia bene. - Disse Eudial, abbattuta. - Mi sembra tutto così assurdo. -
- Non è stato Ripper, non può aver fatto una cosa del genere. -
Spike strinse una spalla di Xini in un gesto consolatorio e la ragazza si appoggiò a lui singhiozzando sommessamente.
- Giles non è un assassino, deve esserci un motivo per quello che è successo. - Disse Eudial.
- Però era davvero fuori di sè l'altra sera... Ha ripetuto più volte di voler uccidere Kain. Non avremmo dovuto lasciarlo solo. -
- No, non avremmo dovuto. -
Xini guardò Eudial rabbiosamente.
- Ripper non può aver fatto una cosa del genere! Conosco la sua anima ed è pura! Non potrebbe fare una cosa tanto malvagia ed non capisco come tu faccia a sospettarlo! -
- Io mi fido di Giles! - Ribattè Eudial. - Ma se solo fossi rimasta con lui, nessuno potrebbe sospettarlo! O se qualcun'altra fosse rimasta con lui! Dov'eri quella sera, eh?! -
- Il regista ha preteso chiarimenti su quella scenata. Avrei potuto tornare prima, certo, ma allora tutti avrebbero pensato che Ripper era un pazzo isterico! -
- Ah, si, bel risultato che hai ottenuto! Ora tutti pensano che sia un pazzo omicida! Gli hai fatto davvero un bel favore. -
Xinuxunil guardò Eudial con rabbia e usò il potere oscuro contro di lei, sbattendola contro il muro. La ragazza si rialzò subito, pronta a contrattaccare, ma Spike la bloccò, mettendosi tra le due ragazze.
- Ehi, ehi, calma. Non esagerate, ricordatevi che non siamo qui per vedervi lottare, ma per cercare di trovare Rupert! Xini, lo sappiamo che non è malvagio, ma dobbiamo considerare l'ipotesi che possa non essere in grado di ragionare lucidamente. Negli ultimi tempi è stato sottoposto a stress incredibili e il potere di Valerius lo ha segnato profondamente, non dobbiamo dimenticarlo. -
- È vero. - Disse Eudial a bassa voce. - Sentivo la sua angoscia, la sua paura e soprattutto la disperazione per averti perso, Xini. Non avrebbe potuto sopportare di perderti di nuovo, a nessun costo... -
L'ex dea scoppiò a piangere.
- Dove sarà ora? Starà bene? -
- Dobbiamo trovarlo. -
- Ma anche se ci riusciamo? Che ne sarà di lui? La polizia lo arresterà. - Disse Willow.
Eudial sedette sul divano prendendo in braccio Lili.
- Vorrei che almeno tu fossi con lui... - Sussurrò alla micia. - Non sopporto l'idea di saperlo completamente solo. -

- Tera, credo che tu stia andando leggermente troppo veloce. Forse non è una buona idea farsi fermare per eccesso di velocità, considerato che sono ricercato, che ne dici? -
- Non rompere e resta giù, fallito. - Replicò Tera, ma rallentò sotto il limite.
Giles tornò a stendersi sul sedile posteriore dell'auto che Tera aveva noleggiato e chiuse gli occhi, cullato dal movimento dell'auto e dall'effetto degli antidolorifici. La febbre era passata, ma la ferita era ancora molto dolorosa e Giles si sentiva ancora piuttosto debole. Tera però temeva che il proprietario del motel li avrebbe denunciati non appena si fosse reso conto che Giles era ricercato e che c'era una taglia sulla sua cattura. Quando aveva letto la notizia sul giornale, si erano affrettati ad andarsene, anche se ancora non avevano idea di cosa fare. L'Osservatore conosceva delle antiche caverne abbandonate a qualche ora di macchina da Sunnydale e avevano deciso di rifugiarsi lì per il momento.
- Giles! -
L'Osservatore aprì gli occhi, preoccupato per il tono nervoso di Tera e per il fatto che lo avesse chiamato per nome invece di "fallito".
- Che succede? -
- Credo che ci sia un posto di blocco, più avanti, dopo il ponte. Cosa faccio? Se torno indietro si insospettiranno! -
Giles si sollevò un po' sul sedile e guardò la strada.
- Vedi quel punto in cui la strada curva, subito prima del ponte? Se rallenti, dovrei riuscire a saltare giù dall'auto senza che mi vedano. -
Tera lo fissò incredula.
- Sei pazzo?! Se salti in quel punto finirai nel fiume! -
- Esatto e se riesco ad attraversarlo, potrò raggiungerti oltre il posto di blocco, aspettami nella stradina che va verso il fiume. -
- Se riesci ad attraversarlo. Ti reggi a malapena in piedi, come pensi di poter nuotare? -
- Non ho intenzione di marcire in prigione a vita. -
- Fai come ti pare, cretino. Se anneghi non piangerò per te. -
- Ottimo. Sono stufo di far soffrire la gente. -

Valerius tenne fermo il giornale con le zampe mentre leggeva l'articolo in prima pagina e agitò la coda nervosamente. Se quello scemo di Rupert Giles si fosse fatto arrestare o uccidere, lui sarebbe rimasto senza nessuno con cui parlare. Certo, avrebbe potuto comunicare usando il portatile di Eudial, ma scrivere qualche breve frase su una tastiera sarebbe stato molto diverso dalle chiacchierate che faceva con l'Osservatore.
Inoltre Giles era l'unico che sembrava essere interessato a parlare con lui, gli altri non gli avevano ancora perdonato la faccenda del voler rubare il corpo dell'Osservatore e lo sopportavano a malapena. Non lo trattavano male e si prendevano cura di lui come facevano con Lili, ma tale cura si limitava all'aprirgli le scatolette e a cambiargli la fasciatura alla zampa, i contatti umani e l'affetto erano tutti per la gattina.
La cosa che lo infastidiva di più era che tutti erano talmente impegnati a chiedersi se Giles fosse impazzito oppure no che nessuno aveva pensato di parlare con l'ultima persona ad averlo visto prima dell'omicidio, cioè lui.
Quando Eudial e Buffy erano andate via, l'Osservatore era rimasto in casa per un po' e aveva scambiato qualche parola con Valerius.
Il gatto aveva avuto l'impressione che buona parte della rabbia di Giles derivasse dalla paura di perdere Xinuxunil. Valerius non se ne intendeva molto di relazioni con le ragazze, ma conosceva la disperazione ed il terrore di perdere ciò a cui si tiene di più e gli aveva rivolto qualche parola di conforto.
Giles aveva sorriso al pensiero di farsi consolare da una persona che aveva tentato di rubargli il corpo perché in vita era stato tanto asociale da non stringere legami con nessuno, ma lo aveva ringraziato per il pensiero.
Quando era uscito di casa, Giles era ancora nervoso, ma non tanto da andare a squartare qualcuno, di questo Valerius era sicurissimo. L'Osservatore non era pazzo e non era nemmeno il tipo da commettere un omicidio a sangue freddo solo per gelosia. In fondo non lo aveva perdonato anche se aveva rischiato di morire per colpa sua? Uno così non poteva essere capace di ammazzare e mutilare una persona a quel modo!
Certo, il fatto che lo avessero trovato sulla scena del delitto, insanguinato e col coltello affondato in uno dei pezzi del corpo di Kain non deponeva a suo favore, ma Valerius era convinto che la verità fosse diversa dalle apparenze. Poteva essere un sosia di Giles, oppure poteva essere stato posseduto da qualche essere soprannaturale o cose del genere.
Il gatto soffiò nervosamente: trovava intollerabile l'idea che qualcun altro avesse potuto rubare il corpo di Giles! Decise che avrebbe dovuto fare qualcosa per tirarlo fuori dai guai.
"Ma cosa?" Si chiese, frustrato.

Tera si appoggiò al cofano della macchina, guardandosi intorno nervosamente: gli alberi nascondevano l'auto agli occhi di chi passava sulla strada principale, ma le impedivano anche di avere una visuale chiara verso il fiume.
Era passata quasi un'ora da quando Giles era saltato dall'auto e Tera stava iniziando a pensare che fosse annegato sul serio, quando un fruscio tra gli alberi attrasse la sua attenzione e l'Osservatore apparve nella radura, fradicio e pallido come un morto.
Tera corse a sostenerlo prima che cadesse e lo aiutò a sedersi in terra accanto all'auto.
- Ce l'hai fatta. Credevo che avrei dovuto far dragare il fiume per recuperare il tuo cadavere. -
- Sono felice di averti evitato il disturbo, credimi. - Ansimò Giles, cercando di riprendere fiato.
Tera gli lanciò una coperta asciutta.
- Ci hai messo tanto. Se mi avessi fatto aspettare ancora un po' ti avrei mollato qui e me ne sarei andata. -
- Dopo aver raggiunto la riva, credo di aver perso i sensi per qualche minuto. L'acqua era gelida...-
Tera lo guardò con aria critica.
- Se pensi di riuscire a salire in macchina senza morire nel tentativo, sarebbe meglio muoversi. Quei poliziotti al posto di blocco stavano cercando proprio te e meno restiamo in giro, meglio è. -
Giles si rialzò a fatica e sedette sul sedile posteriore avvolgendosi nella coperta e cercando di smettere di tremare.
- Almeno è confortante sapere che non ho rischiato di annegare inutilmente. -
- Sia chiaro che se ti sei danneggiato il braccio nuotando, non è colpa della mia operazione. Avresti dovuto tenerlo immobile. -
- Credimi, non ho intenzione di muoverlo più per un bel pezzo. - Disse Giles con una smorfia di dolore. - Fa tremendamente male. -
- Aspetta a dirlo. Quando saremo arrivati dovrò pulire di nuovo la ferita, e allora credo che riconsidererai il concetto di "tremendamente". -
- È proprio necessario? - Chiese Giles con un gemito.
- L'acqua del fiume non si può definire esattamente pulita e la ferita non si è ancora rimarginata. Se non vuoi che si infetti, si direi che è necessario. -
- Confessa che ti ci diverti. -
- Certo, è il sogno segreto di ogni Cacciatrice vedere il proprio Osservatore che si contorce dal dolore, non lo sapevi? -
Giles ridacchiò.
- In questo caso averne tre può essere un problema, non pensi? -
- Perchè non svieni, fallito? O in alternativa chiudi il becco. - Commentò Tera acidamente, reprimendo un sorriso.