12. I Am Your Slayer!

Eudial sedette sul bordo del tetto della cripta, giocherellando nervosamente con la catenina d'oro che portava al collo. Spike si chinò su di lei a baciarla sul collo e seguì la direzione del suo sguardo: poco più in là, tra le tombe, Buffy stava lottando contro un vampiro e Giles assisteva, dandole consigli.
- Non vai ad aiutarla? -
Eudial si alzò in piedi sul tetto della cripta dando loro le spalle, proprio mentre Buffy faceva esplodere il vampiro in una nuvola di polvere.
- Non mi sembra che abbia bisogno del mio aiuto. - Disse seccamente, allontanandosi da Cacciatrice e Osservatore - Ora che Buffy è tornata in vita, non serve che io cacci i vampiri. -
Spike lanciò uno sguardo a Giles, prima di seguirla.
- Sembra che si stia riprendendo bene, vero? Rupert, intendo. Ho l'impressione che stia molto meglio. -
- Sarà merito di Buffy. -
Spike la guardò allontanarsi e sospirò: quando Eudial era di quell'umore era inutile discutere con lei e il vampiro aveva l'impressione che fosse molto gelosa di Buffy. Con Tera era stato diverso, perché anche Giles non andava d'accordo con la Cacciatrice, ma ora l'Osservatore sembrava molto a suo agio con la ragazza e sinceramente felice di passare il suo tempo con Buffy. Da un lato lo capiva, ma si rendeva conto anche di come si dovesse sentire Eudial.
Sperò che col tempo la situazione si sarebbe assestata da sola e si allontanò da solo fra le tombe, per il momento avrebbe pensato a nutrirsi.

Giles si svegliò di colpo quando il libro che stava leggendo qualche ora prima cadde sul pavimento con un tonfo. Lo raccolse, poi guardò l'orologio: era molto tardi, doveva essersi addormentato sul divano mentre leggeva. Si avvicinò alla finestra: un debole chiarore in cielo preannunciava l'alba, ma Eudial non era ancora rientrata.
- Sei preoccupato per lei? - Chiese una voce in basso, accanto alla sua gamba e Giles trasalì per la sorpresa, non si era accorto di Valerius che si era avvicinato zoppicando.
L'Osservatore si chinò a prendere in braccio il gatto e tornò a sedere sul divano tenendoselo in grembo.
- È da qualche giorno che torna molto tardi. E di giorno non ha quasi mai tempo per parlarmi oppure... -
- Oppure tu sei impegnato con la ragazzina bionda. - Concluse il gatto per lui.
- Già... Devo ringraziarti, Valerius. Se non fosse stato per te, Buffy non sarebbe viva adesso. -
Il gatto agitò la coda nervosamente.
- Possibile che io sia il solo a cui il mio stesso incantesimo non ha portato alcun beneficio?! -
Giles sorrise.
- Sei vivo, no? -
- Si, ma sono un gatto! -
- Meglio gatto che morto, no? -
Valerius non rispose, scendendo dalle gambe di Giles e tornando ad acciambellarsi assonnato sul cuscino del divano.
Giles lo guardò dormire nel tenue chiarore che iniziava a farsi strada attraverso il vetro della finestra e sorrise leggermente. In quel momento la porta di ingresso si aprì piano ed Eudial scivolò in casa senza fare rumore. La ragazza si diresse in cucina senza accendere la luce e aprì il frigorifero.
- Hai fame, Eu? - Le chiese Giles con dolcezza, apparendo sulla porta della cucina e la ragazza si lasciò sfuggire di mano il cartone del latte con un piccolo grido di sorpresa.
- Oh, sei sveglio, Giles? Non ti ho sentito arrivare, mi hai spaventata. - Disse chinandosi in fretta a raddrizzare la confezione del latte che stava spargendo il suo contenuto sul pavimento.
L'Osservatore prese un rotolo di carta da cucina e si inginocchiò accanto a lei, aiutandola ad asciugare il latte.
- Si, non avevo sonno e ne ho approfittato per leggere un po'. -
Eudial fissò il pavimento, pensierosa.
- Mi stavi aspettando? -
Giles sorrise un po' nervosamente.
- È da qualche giorno che fai parecchio tardi la sera... -
- E allora? Non ti sei mai preoccupato per questo prima. -
- Di solito sei con Spike quando fai tardi, ma l'ho visto andare a caccia da solo ultimamente. Va tutto bene fra voi? -
Eudial lo guardò per qualche istante, seria, poi gli sorrise.
- Si, certo. Avevo solo voglia di stare un po' da sola. Cosa mi dici di Xini, invece? L'hai sentita? -
- Mi ha chiamato ieri sera, forse riuscirà a raggiungerci per l'ultimo dell'anno. -
- Sono contenta per te, davvero. Come ti senti? Ti mancano ancora i poteri? -
- Mi mancheranno sempre, temo, ma ora sto bene. Sono felice, non potrei chiedere di più. Ci pensi, Eu? Fino a pochi giorni fa non vedevo nessun futuro per me, ero condannato e senza speranze e ora invece sto bene: tu e Spike siete al mio fianco, Xini mi ha perdonato e la mia Cacciatrice è tornata in vita! -
Eudial si alzò bruscamente, spingendo da parte la ciotola con i cereali e il latte e Giles la guardò, stupito.
- Non hai più fame? -
- No. Sono stanca, vado a dormire. -
- Ok. Forse più tardi non mi troverai... -
Eudial si girò di scatto a guardarlo con gli occhi scintillanti di ira repressa.
- Lasciami indovinare... Vai ad allenare Buffy? -
- Si, ma... Che hai, Eu, c'è qualcosa che non va? -
- Niente! Io non ho niente! - Gridò la ragazza. - Se c'è qualcuno che ha qualcosa che non va, quello sei tu! -
Giles la fissò, spiazzato da quell'esplosione di rabbia.
- Io? Cosa... cosa intendi? -
- Da quando quella... Buffy è tornata in vita, per te esiste solo lei! Siete sempre insieme da qualche parte ad allenarvi o a parlare e non c'è più spazio per nessun altro! -
- Ma Eudial... lei era morta... -
- Anche io sono morta! Eppure di chi sei l'Osservatore, ora? Un tempo ero io la tua Cacciatrice! -
- Lo sei! Siete entrambe le mie Cacciatrici! -
- Davvero? E allora dimmi, cosa ho fatto questa notte? Dov'ero?! E nei giorni passati? Me lo sai dire? Un Osservatore non dovrebbe sapere cosa fa la sua Cacciatrice? -
Giles la guardò allibito, senza rispondere.
- Vedi? Non sai dirmelo. Mi pare che questo tuo silenzio sia abbastanza eloquente. -
La ragazza spinse via Valerius dal divano e vi si gettò, affondando il viso tra i cuscini e tirandosi la coperta sopra la testa. Giles le toccò delicatamente un braccio.
- Eudial, cosa dici? Lo sai quanto tu sia importante per me...-
- Giles, sono stanca, lasciami dormire. - Rispose freddamente, sottraendosi al tocco dell'Osservatore.
- Come vuoi. - Disse Giles in tono triste, poi si chinò a prendere in braccio Valerius e uscì di casa in silenzio.

Spike si affrettò a tornare verso la cripta: l'alba era già passata, ma per fortuna il cielo grigio invernale gli permetteva di andare ancora in giro senza correre il rischio di scottarsi. Il cimitero era immerso in una nebbiolina fitta che sfumava e confondeva i contorni delle lapidi e il vampiro non si accorse dell'uomo seduto sul marmo di una tomba finché non fu quasi sul punto di inciamparvi sopra.
- Rupert?! Che ci fai qui a quest'ora? - Chiese, riconoscendolo.
Giles alzò lo sguardo dal gatto a lui abbozzando un sorriso.
- Oh, Spike. Anche per te non dovrebbe essere l'orario giusto per andare in giro. -
- Infatti stavo tornando alla cripta. - Disse Spike avviandosi.
L'Osservatore si alzò, seguendolo in silenzio.
Il vampiro si voltò a guardarlo.
- Che c'è, Rupert? -
- Ti dispiace se vengo con te? -
Spike lo fissò, incuriosito.
- Fai pure, ma non ti offendere se non ho the e pasticcini da offrire. -
Giles sorrise leggermente e lo seguì all'interno della cripta.