10. Curiosity (Almost) Killed the Cat

Giles aprì nuovamente l'armadio della stanza, preoccupato ed Eudial lo guardò incuriosita.
- Hai perso qualcosa? -
L'Osservatore si sfilò gli occhiali, iniziando a pulirli nervosamente con un fazzoletto.
- Valerius è sparito, non riesco a trovarlo da nessuna parte. Ieri sera era qui, ma stamattina non c'era più. Ho guardato in tutta casa e sembra essersi volatilizzato. -
- Perchè ti preoccupi tanto di quel gattaccio? Ha la mente di un essere umano, più esattamente la mente di un mago nero in grado di resuscitare a cinquecento anni dalla sua morte, non è certo un povero micetto sperduto. -
- Lo so, ma non conosce quasi nulla del mondo moderno, potrebbe finire nei guai. -
- Giles... Ha tentato di ucciderti. Sei stato fin troppo gentile con lui, se ora ha deciso di fuggire, peggio per lui, non è un problema che deve riguardarti. -
- Hai ragione, ma... -
La ragazza lo interruppe baciandolo sulla guancia.
- Ti preoccupi sempre per tutti, anche quando non dovresti. Vedrai che tornerà, stai tranquillo, sarà semplicemente andato a fare un giro qui intorno. Ora andiamo, se si farà vivo, Joyce ci avviserà. -

La lapide di marmo lucido era divelta e spezzata in due parti e la fossa era aperta come uno squarcio nel prato verde chiaro. Giles respirò a fondo un paio di volte prima di inginocchiarsi accanto alla pietra tombale e di sfiorare la terra umida con le dita. Eudial rimase indietro, a qualche metro di distanza, per non turbare quel dolore che non le apparteneva: quella era la tomba di Buffy, la ragazza che con la sua morte le aveva salvato la vita. Era triste, ma era così: se Buffy non fosse morta, lei non avrebbe mai incontrato Giles e sarebbe rimasta chiusa per sempre nel cristallo, tra i relitti della sua auto.
Dopo un po' l'Osservatore si rialzò e tornò verso di lei, gli occhi asciutti, ma che lasciavano trapelare un dolore profondo, lo stesso che gli aveva visto nello sguardo quando si erano incontrati la prima volta.
Eudial si strinse a lui senza dire nulla e insieme si allontanarono dal cimitero.

Sedettero in macchina senza parlare per un po', poi Eudial ruppe il silenzio.
- Stai bene, Giles? -
L'Osservatore tolse gli occhiali, massaggiandosi gli occhi e sospirò.
- Si, non ti preoccupare. Solo che non credevo che vedere la tomba così profanata mi avrebbe fatto questo effetto. -
- Vuoi che guidi io? -
- No, ma grazie lo stesso. Ora passiamo dal mio appartamento per lasciare i bagagli e approfittiamone per metterlo un po' a posto, poi faremo un giro per Sunnydale. Joyce deve soffrire molto per quello che è successo, non voglio esserle di peso. -
Giles rimise gli occhiali e avviò il motore, dirigendosi verso il suo vecchio appartamento. Era quasi arrivato, quando vide il gatto sul bordo della strada e frenò di colpo, affrettandosi a scendere.
- Valerius! - Gridò, chinandosi a prendere il piccolo corpo inerte fra le mani ed Eudial si chinò accanto a lui.
- Respira ancora! -
Giles annuì, sfilandosi il maglione per avvolgervi il gatto e sollevarlo cercando di non fargli troppo male.
- Deve essere stato investito. Cerchiamo un veterinario che possa curarlo. -
Eudial si mise alla guida e Giles sedette sul sedile posteriore cercando di tenere Valerius immobile e al caldo, carezzandogli delicatamente la testa per confortarlo.
Il gatto si mosse leggermente e socchiuse gli occhi verdi offuscati dal dolore, riconoscendo l'odore di Giles. Sentiva dolore ovunque ed era terrorizzato. Era rimasto per ore al freddo e al buio in terra sul bordo della strada mentre le macchine continuavano a sfrecciare a pochi centimetri da lui, incapace di muoversi e senza trovare nemmeno la forza per miagolare.
- Sto morendo? - Chiese debolmente e sentì Giles irrigidirsi per un attimo prima di rispondere onestamente che non lo sapeva.
- Ho paura... - Disse il gatto con un gemito. - Sarò di nuovo solo... Non voglio morire... -
Si interruppe sentendo una goccia tiepida che gli era caduta sul naso e spalancò gli occhi verdi nell'accorgersi che era una lacrima che era scivolata lungo il viso di Giles: perché stava piangendo? Non era possibile che stesse piangendo per lui.
Una fitta di dolore lo attraversò come una spada rovente costringendolo a richiudere gli occhi. Si abbandonò contro il corpo dell'Osservatore, cercando protezione e conforto nel suo calore. Il tempo sembrava essersi dilatato e Valerius non avrebbe saputo dire quanto ne fosse passato da quando aveva visto Giles piangere a quando delle mani robuste lo avevano sollevato dalle braccia dell'Osservatore e lo avevano disteso su un tavolo freddo. Sentì una puntura e poi il dolore sembrò sfumare il una pesante sonnolenza. L'ultima cosa di cui si rese conto prima di addormentarsi fu la voce di Giles che si era chinato su di lui a sussurrargli qualche parola.
- Se morirai non sarai solo per sempre. Quando arriverà la mia ora verrò a cercarti, lo prometto. -

Eudial sedette accanto a Giles nella sala d'aspetto del veterinario. Non riusciva a capire perché si agitasse tanto per la persona che aveva tentato di ucciderlo e che gli aveva quasi distrutto la vita, eppure era quasi certa che in auto fosse scoppiato a piangere nel vedere Valerius in quelle condizioni.
Anche ora era pallido e teso, perso in pensieri che non dovevano essere piacevoli. Eudial uscì dallo studio del veterinario e si diresse alla macchina, tornando poco dopo con un maglione che aveva preso dai bagagli di Giles.
Lo porse all'Osservatore, che trasalì leggermente, distraendosi dai suoi pensieri.
- Non hai freddo? -
- Oh, grazie. - Disse Giles infilandosi il maglione con un brivido.
La ragazza gli prese una mano e la tenne fra le sue.
- Che hai? Stai tremando. -
- Non lo so... Prima la profanazione della tomba di Buffy... poi questo... Mi sento così stanco, vorrei solo chiudere gli occhi e non pensare più a niente. -
Eudial lo strinse in un abbraccio, facendolo appoggiare a lei.
- Fallo allora, fallo adesso. Non preoccuparti di nulla e rilassati, penserò a tutto io. Vedrai che andrà tutto bene. -
La ragazza non riusciva a condividere con Giles la preoccupazione per Valerius, non poteva dimenticare che lo aveva quasi portato alla morte, ma sapeva come si sentiva l'Osservatore, e quanto risentisse dello stress di tutto quello che era successo negli ultimi tempi. Si ripromise di scoprire quello che era successo alla tomba di Buffy e di cercare di sistemare le cose senza essere di peso a Giles. Più tardi sarebbe andata da Spike e gli avrebbe chiesto di aiutarla a indagare tra le creature della notte che frequentavano quel cimitero, forse qualche vampiro aveva visto qualcosa.
Sentì Giles rialzarsi di scatto e vide che il veterinario era uscito dallo studio e veniva verso di loro.
- È fuori pericolo. - Disse con un sorriso. - Ha subito varie lesioni, ma nessuna tanto grave da metterlo in pericolo di vita. Con cibo e riposo in qualche settimana si riprenderà. Ora dobbiamo aspettare che si svegli dall'anestesia, poi potete portarlo a casa, ci vorrà qualche ora, se volete potete ripassare più tardi. -
Giles si rivolse a Eudial.
- Vai pure a casa, io ti raggiungo più tardi. -
- Va bene, posso iniziare a mettere in ordine e a disfare i bagagli nel frattempo. -
Giles le porse le chiavi.
- Grazie, Eu. Ti ricordi dov'è? -
- Credo di si. E in ogni caso Sunnydale non è enorme, la troverò. Non preoccuparti, preparerò una cuccia calda per il gattaccio. -

Eudial parcheggiò l'auto davanti alla casa di Giles e si avvicinò alla porta, chiedendosi come sarebbe stato il posto in cui il suo Osservatore aveva vissuto prima di conoscerla, quando ancora era l'Osservatore di Buffy.
La porta era accostata ed Eudial entrò con cautela chiedendosi se a lasciarla aperta fosse stato un ladro o un demone.
Fece qualche passo nella penombra dell'ingresso, e scattò subito di lato scorgendo una figura femminile che si stava avventando su di lei. Evitò il pezzo di legno appuntito con cui l'aveva attaccata, ma la sconosciuta la afferrò, trascinandola a terra con sè.
Eudial la colpì per liberarsi, sorpresa dalla forza fisica della sconosciuta, e si rialzò in fretta, certa di trovarsi davanti a una vampira. Estrasse un paletto dalla tasca e si preparò a combattere. L'altra ragazza la imitò ed Eudial potè vederla bene: era bionda e di corporatura abbastanza minuta e aveva il viso e i capelli sporchi di terra e la fissava con una rabbia furiosa nello sguardo.
- Cosa hai fatto al signor Giles, vampira?! - Le gridò contro, avventandosi su di lei, ed Eudial fu costretta a combattere per difendersi.