6. A Open Grave

Giles aprì gli occhi a fatica, svegliato dal suono del telefono. Qualche ora prima, dopo la trasmissione con Xini, si era addormentato sul divano, cullato dalle fusa e dal calore di Lili. Anche Valerius si era addormentato tranquillamente sul bracciolo del divano, riflettendo su tutte le spiegazioni tecnologiche che gli aveva dato l'Osservatore, e si svegliò con un sobbalzo sentendo quel rumore strano.
Giles soffocò uno sbadiglio e si rivolse al gatto.
- Se mi porti il telefono, quell'oggetto che suona, poi ti spiego come funziona. - Disse, ancora assonnato.
Il gatto saltò giù dal divano e si diresse verso il telefono portatile, afferrandolo con la bocca e trascinandolo verso Giles.
L'Osservatore prese la cornetta, mentre Lili, irritata per essersi trovata il gatto intruso tanto vicino quando si era svegliata, balzò su Valerius soffiando e i due gatti rotolarono a terra in una palla di pelo gonfio.
Giles li ignorò e rispose al telefono, lanciando un'occhiata all'orologio: era notte fonda, chi poteva essere a chiamare a quell'ora?
- Pronto? -
La persona dall'altra parte del filo esitò per qualche secondo, poi Giles sentì la voce di una donna.
- Rupert? Rupert Giles? - Chiese incerta.
- Si, sono io... - Iniziò Giles, poi si interruppe riconoscendo la voce. - Joyce? Sei tu? -
La risposta affermativa della donna lo stupì e si sollevò a sedere sul divano, ormai completamente sveglio. Quella donna era la madre di Buffy e non la sentiva da mesi... da quando Buffy era stata uccisa. Si rimproverò per non essersi più fatto sentire da lei, nemmeno per esprimere il suo dolore e si chiese cosa la avesse spinta a cercarlo dopo tanto tempo.
- Come stai Joyce? -
La donna sospirò.
- A gennaio sarà un anno che Buffy... eppure non riesco ad abituarmi... A volte mi trovo a pensare che lei stia per tornare a casa da scuola... Mi manca così tanto, Rupert... -
Giles provò una fitta di senso di colpa nel sentire la voce addolorata della donna dall'altro capo del filo, sicuramente stava piangendo.
- Mi dispiace... non... non sono venuto nemmeno al funerale... Forse non ho il diritto di dirti questo, ma... -
- Smettila di scusarti, Rupert, lo so che anche tu hai sofferto per la sua morte. Capisco perché non c'eri, non devi sentirti in colpa per questo... -
- Joyce, credo che lei sia in pace ora. Ho rischiato di morire qualche tempo fa... Ero in coma e i medici non sapevano se mi sarei svegliato... Non so se sia stato un sogno, ma mentre ero sospeso tra la vita e la morte l'ho vista. Joyce, Buffy era lì ed era serena. Scusami, forse avrei dovuto fartelo sapere prima... -
L'Osservatore sentì la donna scoppiare in singhiozzi sommessi e si sentì triste. Da quanto tempo non pensava a Buffy? Eppure il dolore per la sua morte era ancora vivo, se ne rese conto in quel momento accorgendosi delle lacrime che gli bagnavano il viso.
- Rupert, è successa una cosa tremenda. Non sapevo se avrei dovuto parlartene, ma Willow ha insistito per darmi il tuo numero. Ti avrebbe chiamato lei, ma le ho detto che lo avrei fatto io... -
- Cosa è successo, Joyce? - Chiese, preoccupato dal tono disperato di lei.
- Qualcuno... qualcuno ha profanato la tomba di Buffy. - Singhiozzò la donna. - Hanno distrutto la lapide e il corpo è sparito...-
Giles rimase senza parole, troppo scosso per riuscire a confortare Joyce Summers e continuò a fissare la cornetta anche dopo che la donna ebbe riattaccato.
Chi poteva essere tanto perverso da andare a profanare una tomba e rubare il corpo della Cacciatrice? Poteva trattarsi di qualcosa legato a qualche oscuro rito? Non ricordava di aver mai letto nulla del genere nei diari dei precedenti Osservatori.
Valerius arrivò di corsa e spiccò un balzo, piantandogli le unghie nella schiena per arrampicarsi sulle sue spalle nel tentativo di sfuggire a Lili.
-Salvamisalvamisalvami! Quella è una belva feroce! - Gridò il gatto terrorizzato.
Giles ritornò alla realtà, trasalendo per il dolore delle unghiate di Valerius, appena in tempo per bloccare Lili che sembrava intenzionata a scacciare l'intruso a tutti i costi. La gattina graffiò la mano di Giles nel tentativo di raggiungere Valerius, ma l'Osservatore afferrò entrambi i gatti per la collottola e chiuse Lili in bagno e Valerius in cucina per tenerli separati.
Eudial si affacciò alla porta della camera, per vedere cosa fosse successo e guardò l'Osservatore, più preoccupata per le lacrime che vedeva sul suo viso che per i graffi dei gatti.
- Che ti è successo? Stai bene? -
Giles annuì debolmente e le raccontò della telefonata di Joyce, mentre Eudial gli disinfettava le ferite.
- È terribile! - Commentò la ragazza.- Chi potrebbe voler fare una cosa del genere?! -
Giles scosse la testa con un'espressione cupa.
- Non lo so, ma ho intenzione di scoprirlo. Andiamo a Sunnydale. -

Giles superò un corridoio pieno di comparse vestite da animali della fattoria e si guardò intorno, indeciso se svoltare a destra o a sinistra. Quella mattina, al telefono, Xini gli aveva spiegato come raggiungerla allo studio televisivo dove avrebbe dovuto girare uno spot pubblicitario, ma aveva l'impressione di essersi perso in quel labirinto di corridoi.
Un giovane vestito elegantemente gli rivolse uno sguardo superbo superandolo, poi sorrise mellifluamente nel vedere la ragazza che aveva appena svoltato l'angolo.
- Ah, Sachino-san, stupenda come al solito... -
Il giovane si interruppe di colpo nel vedere che la ragazza lo aveva ignorato completamente per correre sorridendo verso l'uomo che aveva incontrato poco prima nel corridoio.
- Ripper! Mi stavo preoccupando! Sei in ritardo. -
Giles la abbracciò teneramente, chinandosi su di lei per baciarla, ma si interruppe vedendo che il giovane di prima si era avvicinato.
- Sachino-san, non mi presenti tuo padre? -
Xini lo guardò gelida.
- Non è mio padre e in ogni caso non sono affari tuoi, Diam. -
- Come no? Devo controllare con chi va in giro la mia futura ragazza. Non posso permettere che un vecchio si approfitti di una stellina come Seihoshi. -
- Cosa?! - Sbottò Giles facendo un passo verso il giovane, ma Xini lo anticipò mettendosi tra lui e Diam, furiosa.
- Diam Kain, non vorrei stare con te nemmeno se fossi l'ultimo essere umano rimasto sul pianeta e non osare permetterti di insultare la persona che amo! Ora sparisci, la tua vista mi offende! -
Il giovane le sorrise malignamente.
- Cambierai idea, carina, una volta che il tuo manager saprà che stai con un vecchio. Non credo che la cosa gli piacerà molto, vedrai che prima o poi verrai a strisciare ai miei piedi e a supplicare di essere la mia schiava. -
Giles scattò in avanti per colpirlo, ma Diam lo evitò con un movimento rapido e lo colpì con un pugno al viso che lo fece sbattere violentemente contro la parete.
- Ripper! - Gridò Xini, precipitandosi al fianco di Giles.
Il giovane scoppiò a ridere.
- Il tuo tesoruccio non ha più l'età per certe cose, Sachino-san. Quando ti renderai conto di cosa ti perdi, sai dove trovarmi. - Disse Diam allontanandosi lungo il corridoio.
Xini si strinse a Giles, preoccupata e furiosa.
- Ti ha fatto male Ripper? -
L'Osservatore si rialzò, tremando per la rabbia di essersi lasciato cogliere di sorpresa.
- Non è niente. Ma chi era quell'idiota? -
- Si chiama Diam Kain, ed è uno degli idol più noti, ma è anche un insopportabile cretino. Pensa di poter dettare legge solo perché è molto famoso. Mi dispiace, Ripper, non avrei mai voluto che succedesse una cosa del genere. Vieni, cerchiamo del ghiaccio per la tua guancia ora... -