17. They Came From the Past

Tera balzò in piedi strappandosi via gli auricolari e fissò inorridita il viso di Eudial.
- Cos'è quella roba?! Non è normale! L'ho sempre saputo che in questa casa non c'è nessuno di normale! -
Giles non le prestò la minima attenzione, preoccupato per Eudial.
Improvvisamente il simbolo nero sulla fronte della ragazza iniziò a scolorirsi, come riassorbito dalla pelle della ragazza e scomparve in pochi secondi.
Eudial si appoggiò a Giles ansimando e lo guardò con un'espressione sofferente. L'Osservatore la sostenne, spaventato da quella crisi tanto improvvisa, e le asciugò le lacrime che le bagnavano il viso.
- Cosa ti è successo? È stato il frammento di meteora? Come ti senti ora? -
La ragazza si aggrappò al maglione dell'Osservatore, tentando di rialzarsi da terra, ma aveva l'impressione di non riuscire a mantenere l'equilibrio, la stanza sembrava girarle intorno e si strinse a lui come per cercare un punto fermo. Giles la sostenne, abbracciandola protettivamente: la sentiva tremare contro di lui, ma il respiro di lei si stava lentamente calmando.
- Erano nella mia mente... - Sussurrò Eudial con voce flebile. - Potevo vedere con i loro occhi, sentire i loro pensieri... ma era tutto così confuso... -
- Loro? Chi sono loro? -
- Non lo so... Era come essere in un posto con tante persone che parlavano contemporaneamente, non riuscivo a capirlo bene, ma credo che fossero simili a noi... E poi la fronte mi faceva male, bruciava in modo insopportabile! -
- Ti è apparso uno strano simbolo sulla fronte quando hai preso in mano la meteora. -
Eudial si staccò bruscamente da Giles guardandolo angosciata.
- Un simbolo? Che simbolo?! -
- Una stella a cinque punte. Nera. Proprio in questo punto. - Rispose Giles sfiorandole il centro della fronte con un dito.
Eudial si lasciò sfuggire un gemito.
- Una stella nera... Come questa? -
La ragazza chiuse gli occhi per qualche istante e fu avvolta da un lampo di luce che si dissolse lasciandola vestita con gli abiti che Giles le aveva visto addosso quando si erano incontrati la prima volta: morbidi pantaloni e top rossi, una gonna sfrangiata nera e al collo un collarino con una stella nera identica a quella che prima le era apparsa in fronte.
Giles annuì, sorpreso da quella trasformazione.
Eudial sospirò voltando le spalle all'osservatore e guardando fuori dalla finestra pensierosamente.
- Credevo che questo momento non sarebbe mai arrivato... -
Giles non riuscì a decifrare il tono della ragazza. Si avvicinò cautamente a lei e le posò una mano sulla spalla. Sentì che Eudial si irrigidiva leggermente a quel contatto, ma non si mosse.
- È strano Giles... - Proseguì lei e Giles si accorse della tensione nella sua voce. - ...avevo iniziato a credere di poter vivere davvero come una persona normale nonostante i vampiri... Ci credevo davvero, Giles! Anche se alla fine ci troviamo nei guai c'erano sempre momenti in cui mi sentivo
parte di una famiglia... Era bello sapere che mi consideravi tua figlia... -
L'Osservatore avrebbe voluto guardarla in faccia, ma Eudial non accennò a voltarsi, continuando a fissare le foglie gialle degli alberi fuori dalla finestra con un'espressione assente. Giles sentì un brivido percorrergli la schiena: la sentiva così lontana... e poi che intendeva con quelle parole?
- Perchè parli in questo modo? Come... come se fosse tutto finito? -
Eudial si lasciò sfuggire un breve sospiro e Giles vide una lacrima che le scivolava lungo la guancia.
- Sono qui Giles... Non pensavo che sarebbero mai tornati e invece sono qui... Ora me ne rendo conto, sento la loro presenza... -
Giles la afferrò per un braccio e la costrinse bruscamente a girarsi verso di lui.
- Ma di chi stai parlando?! Chi sono questi "loro"?! Accidenti, dimmelo! -
Eudial chinò la testa.
- I Death Busters. -
- Intendi dire che vengono dal tuo pianeta? È per questo che hai reagito in quel toccando quel frammento di meteora? -
Eudial annuì debolmente.
- Pensi... pensi che siano tornati a prenderti? -
- Non lo so. Non so che intenzioni abbiano! Di sicuro non pacifiche a vedere le meteore... Ora mi ricordo dove avevo visto quella pioggia di fuoco... -
- Tu avevi già visto una cosa del genere? Perchè non ce l'hai detto? - La interruppe Giles.
- Non riuscivo a ricordarmene, mi è tornato in mente solo ora... Era un vecchio filmato di un attacco a un pianeta... le meteore vengono usate per impiantare in profondità nella terra le uova dei demoni che poi si schiuderanno in caso di necessità. È una tecnica poco usata, di solito si preferisce usare demoni personalizzati e creati al momento... -
- Non importa. Qualunque cosa sia, se restiamo uniti possiamo sconfiggerla. Non preoccuparti. -
Giles si avvicinò per abbracciarla, ma Eudial arretrò di scatto e scoppiò di nuovo a piangere.
- Devo andare via, Giles. Se hanno sentito la mia presenza verranno qui, non voglio mettervi in pericolo! E poi devo sapere cosa vogliono. -
L'Osservatore la guardò ansiosamente ricordando la notte in cui l'aveva vista piangere di nostalgia per il suo pianeta.
- Eudial... Vuoi tornare da loro? Tornerai ad essere parte dei Death Busters? -
La ragazza scosse la testa.
- Non lo so, non so cosa voglio, Giles! So solo che se resto sarete tutti in pericolo! -
L'inglese la strinse dolcemente fra le braccia carezzandole i capelli per tranquillizzarla.
- Nessuno ti deve costringere a fare quello che non vuoi, Eu, e non hai bisogno di fuggire. Qui sei al sicuro. Anche se si fossero accorti di te e venissero qui, noi saremo pronti a difenderti. Possiamo farlo e nessuno si farà male, te lo prometto. Ora sei confusa e spaventata, ma hai solo bisogno di tempo per pensare. Quando avrai preso una decisione la accetterò, qualunque essa sia, te lo prometto. -

Tera aveva ascoltato il loro discorso a bocca aperta: e così quella falsa cacciatrice veniva da un altro pianeta?! Guardò Eudial e Giles che sembravano essersi scordati completamente della sua presenza e si rese conto che finalmente aveva trovato un modo per vendicarsi di Giles. Silenziosamente si avviò verso le scale.

Spike tirò un calcio a un sasso rabbiosamente, guardando la gente che passeggiava nella strada principale e badando a restare nell'ombra del vicolo. Era ancora giorno, ma il vampiro era uscito lo stesso, la discussione con Giles lo aveva innervosito molto più di quanto non pensasse e improvvisamente aveva trovato insopportabile restare in casa.
Era preoccupato per Eudial, prima o poi la verità sarebbe saltata fuori e lei ne avrebbe sofferto, ma non se la sentiva di essere lui a dirglielo, in fondo sperava che l'Osservatore fosse ancora in tempo per rendersi conto del suo errore e fermarsi prima che fosse troppo tardi.
In un certo senso capiva Giles, era terribile non poter proteggere le persone amate, sapere di essere il più debole del gruppo, rendersi conto giorno dopo giorno di essere solo un peso inutile. E considerando gli eventi degli ultimi mesi, in fondo era stato Giles quello che aveva sofferto di più senza essere in grado di fare nulla. Durante lo scontro con Birurugatesu, Xinuxunil si era sacrificata per impedire che Emmessen uccidesse l'Osservatore e Spike era certo che Giles non se lo fosse mai perdonato.
Probabilmente anche lui nella sua situazione avrebbe desiderato un potere maggiore, ma la magia nera era estremamente pericolosa. Quel tipo di forza magica non dava mai niente per niente, c'era sempre un prezzo da pagare e di solito era alto.
Giles lo sapeva, di questo Spike ne era certo, con la sua cultura non poteva non esserne al corrente, quindi la sua era stata una scelta deliberata ed era questo a fare infuriare il vampiro.
Possibile che fosse stato tanto stupido da gettarsi volontariamente a braccia aperte verso un pericolo tanto evidente?
Il potere lo stava cambiando, Spike lo vedeva chiaramente, l'Osservatore stava diventando schiavo di quella forza oscura sempre di più. Bastava vedere anche solo il modo in cui si vestiva e lo sguardo inquietante che a volte appariva nei suoi occhi per rendersene conto. Era incredibile che Eudial e Xini non si fossero accorte di nulla, ma forse loro non volevano vedere, forse il loro inconscio si rifiutava di capire che Giles si stava allontanando dalla luce, o forse erano troppo abituate a demoni e vampiri per capire...
Stupido Osservatore! Non si rendeva conto che se lui fosse sprofondato nell'oscurità avrebbe trascinato tutti con sè? Eudial e Xini non sarebbero certo rimaste a guardare e lui... lui...
- Rupert, sei un idiota. - Mormorò il vampiro rabbiosamente. - Continua pure a giocare con la magia nera, dannati l'anima se vuoi, non me ne frega niente! -
Spike rovesciò un bidone dell'immondizia con un calcio. Sapeva benissimo che se Giles si fosse perso, alla fine anche lui sarebbe andato a cercarlo.