16. Kurohoshi

Giles alzò gli occhi dal libro sentendo la porta della stanza che si apriva e si ritrovò a fissare Spike.
Il vampiro chiuse la porta e rimase per qualche istante in ascolto dei rumori che venivano dal piano di sopra per accertarsi che Eudial e Tera fossero tanto impegnate nel combattimento da poter escludere l'eventualità che una di loro potesse scendere e sentire quello che aveva da dire.
- Ti senti meglio, Rupert? -
L'Osservatore annuì, leggermente perplesso per il tono piatto di Spike.
- Si, grazie. Avevo solo bisogno di riposare. Anzi, forse è ora che mi vesta, voglio fare qualche ricerca sulle meteore di ieri... - Spostò di lato le coperte e si alzò dal letto indossando una vestaglia di velluto nero. Alzò gli occhi verso il soffitto un po' preoccupato per i rumori che provenivano dal piano di sopra. - E forse è meglio che controlli quelle due prima che si ammazzino a vicenda... -
Spike continuò a fissarlo in silenzio, serio e Giles gli rivolse uno sguardo interrogativo, leggermente a disagio per l'aria tetra del vampiro.
- Sei venuto solo per chiedermi come sto? - Gli chiese voltandogli le spalle per scegliere i vestiti nell'armadio.
- Si. La magia nera può distruggere il corpo di chi la pratica. -
Giles interruppe di colpo quello che stava facendo lasciando cadere a terra un maglione nero.
- La magia nera? - Chiese cercando di suonare sorpreso mentre le sue dita si stringevano inconsciamente intorno alla croce d'argento.
- So quello che stai facendo, Rupert. - Disse semplicemente Spike e l'Osservatore si voltò lentamente a guardarlo.
- E cosa sapresti, esattamente? - Gli chiese con un'espressione a metà tra lo spaventato e il minaccioso.
- Che ci stai raccontando un sacco di bugie, per esempio. Che ti sei impossessato di un potere pericoloso che probabilmente non sei nemmeno in grado di controllare. -
- Stai dicendo un mucchio di sciocchezze, Spike. -
- E allora giurami che è stata davvero Eudial a distruggere la meteora ieri. - Spike lo fissò per qualche secondo, poi riprese a parlare vedendo che Giles restava in silenzio. - Vedi? Non puoi farlo. -
Lili soffiò verso il vampiro e raggiunse Giles saltandogli sulla spalla. L'Osservatore fece un passo verso Spike, la croce stretta nella mano.
- Tu non le dirai nulla. -
Spike sostenne il suo sguardo con un'espressione gelida.
- Se non le dirò nulla non sarà certo per le tue minacce, ma perché non voglio che soffra ancora. E lo farebbe se sapesse quello che stai facendo. Santo Cielo, Rupert! Non ti rendi conto di quello che stai diventando? -
- Sono sempre io, Spike. Solo che ora sono finalmente in grado di proteggere Eudial e Xini. È questo l'unico motivo per cui l'ho fatto. E posso controllarlo, credimi. -
Il vampiro sospirò.
- Voglio sperarlo. Ma il tuo è un gioco pericoloso, Rupert. -
- Non sono affari tuoi, Spike. Sono perfettamente in grado di gestire la situazione senza i tuoi consigli. -
Il viso di Spike si indurì alle parole dell'Osservatore e si avvicinò a lui minacciosamente.
- Fai quello che ti pare, ma ti avviso, Rupert, se farai soffrire Eudial, se la metterai in pericolo, te la farò pagare e tutta la magia del mondo non potrà aiutarti. -
Il vampiro gli voltò le spalle e uscì dalla stanza sbattendo la porta.
Giles allentò la presa sulla croce e lasciò che il pendente gli ricadesse sul petto. Era agitato, non si era aspettato che Spike potesse scoprirlo e temeva che il vampiro prima o poi avrebbe raccontato tutto a Eudial e a Xini. Forse avrebbe dovuto usare un incantesimo come quello che aveva posto su Tera...
Scosse la testa. Ma cosa stava pensando? Fare una cosa del genere a Spike? Da quando avevano evocato Xinuxunil, lui e il vampiro erano diventati amici, avevano affrontato insieme molti pericoli ed era stato proprio Spike ad evitare che facesse qualche follia quando Eudial era morta. Inoltre era la persona di cui Eudial era innamorata, come poteva anche solo pensare di usare la magia nera su di lui?
Forse Spike aveva ragione, forse il potere gli stava davvero prendendo la mano, ma ormai sapeva che non sarebbe riuscito più a rinunciare a quel fuoco che gli scorreva nelle vene facendolo sentire forte come non lo era mai stato. Avrebbe dovuto chiedere aiuto per tirarsi fuori da quella situazione, ma non lo avrebbe fatto, se ne rendeva conto perfettamente.
Strinse a sè Lili cercando di non pensare a quello che gli sarebbe successo in futuro. Quando aveva aperto il libro aveva fatto una scelta e ora non poteva più tornare indietro, ormai non gli restava altro da fare che andare avanti. Doveva fissare la sua mente sullo scopo che si era prefisso e proseguire a ogni costo.

Eudial cadde indietro, colpita dal calcio di Tera, ma si rialzò con un movimento agile e rispose all'attacco della Cacciatrice colpendola velocemente per quattro o cinque volte prima di allontanarsi da lei con un salto.
Le due ragazze si fermarono per qualche istante per riprendere fiato, continuando a fissarsi minacciosamente. Fino a quel momento nessuna delle due era riuscita a prevalere sull'altra ed entrambe erano piene di graffi e lividi su tutto il corpo, ma non erano disposte ad arrendersi.
Eudial si avvicinò alla rastrelliera delle armi e ne staccò una spada di legno da allenamento e Tera la imitò. Le due ragazze tornarono al centro della stanza, preparandosi ad attaccare, ma furono interrotte dall'arrivo di Giles.
- Basta così. - Disse seccamente l'Osservatore. - Vi siete allenate abbastanza per oggi, ora venite ad aiutarmi con le ricerche. -
Tera abbassò la spada con un sorrisino ironico.
- Ma guarda chi è arrivato. Non eri malato? Peccato, speravo che ci lasciassi le penne. -
Eudial le lanciò uno sguardo gelido.
- Cretina. -
- Dovresti essere contenta che sia arrivato paparino, carina, almeno ti sei risparmiata l'umiliazione di essere battuta. -
- Ma se ti reggi a malapena in piedi?! Ti avrei annientata nel giro di due secondi! -
Tera strinse la presa sulla spada di legno, alzandola davanti al viso.
- Vuoi verificarlo? -
- Quando vuoi! -
Le due ragazze si prepararono a scattare, ma Giles si avvicinò, irritato e afferrò un polso di Eudial e uno di Tera, trascinandole verso la libreria.
- Ho detto basta! Dovete uccidere i vampiri, non ammazzarvi tra voi! -
Tera si liberò dalla stretta di Giles con un movimento secco della mano e lo fissò furiosa.
- Non osare mettermi le mani addosso, razza di pervertito! -
Giles le mise in mano una pila di libri senza nemmeno degnarla di una risposta e fece la stessa cosa con Eudial.
- Cercate ogni riferimento a meteore, piogge di fuoco, incendi dalle origini inspiegabili. Se è una cosa che ha a che fare con qualche demone dobbiamo scoprirlo. -
Le due ragazze sedettero in terra e aprirono i libri, badando a tenersi lontane fra di loro. Tera tirò fuori un lettore cd e si mise gli auricolari, ignorando completamente Eudial e Giles.
- Xini non ne sapeva nulla? - Chiese Eudial sottovoce.
- Ne ha visti molti di fatti inspiegabili in vita sua, ma non ricorda niente di simile. Ha visto cadere qualche meteora, ma erano tutti fenomeni naturali e mai tante tutte insieme. -
- A proposito, dov'è ora? -
- Con Usagi e le sue amiche. Sarebbero andate a esaminare i danni causati dalle meteore e poi in biblioteca a fare ricerche nella cronaca più recente. -
Eudial annuì, tornando a chinarsi sul libro. Aveva la vaga impressione di aver già visto un fenomeno come quello della sera prima, ma non riusciva a ricordare quando e dove, era come l'ombra di un ricordo lontanissimo nel tempo che non riusciva ad afferrare.
Quel pensiero e il timore di non riuscire a controllare i suoi poteri l'avevano tormentata tutta la notte. Si sentiva nervosa, ma almeno la lotta con la Cacciatrice le aveva permesso di sfogare un po' della sua frustrazione.
Si strofinò la fronte distrattamente, la sentiva calda e le faceva un po' male, probabilmente a causa di un colpo di Tera. Le due Cacciatrici avevano lottato seriamente e se Giles non fosse arrivato, probabilmente avrebbero finito per farsi male, ma Eudial era stata contenta di poter finalmente affrontare Tera ad armi pari e dimostrarle che non era inferiore a lei.
Chiuse il primo libro e alzò lo sguardo ad osservare uno dei frammenti di meteora che Haruka e Michiru avevano raccolto la sera prima: alcuni di essi erano stati affidati a Setsuna perché li esaminasse, ma le due ragazze ne avevano dati un paio a Giles nel caso che potessero essergli utili per le sue ricerche. Erano due frammenti piuttosto piccoli di quello che sembrava metallo fuso annerito dal fuoco ma che lasciava intravedere in alcuni punti chiazze di colore argenteo con striature dorate. Eudial allungò la mano a prenderne uno, ma non appena le sue dita lo sfiorarono, il bruciore alla fronte divenne insopportabile e decine di immagini confuse si affollarono nella sua mente sovrapponendosi fra loro.

Tera sfogliò i libri scrupolosamente, ma la sua attenzione non era rivolta alle meteore, quanto alla ricerca di un modo per spezzare l'incantesimo che Giles aveva posto su di lei oppure di qualcosa da usare contro di lui per fargliela pagare. Stava girando lentamente le pagine ingiallite dal tempo cercando qualunque cosa che potesse esserle utile, quando un grido di Eudial, tanto forte da sovrastare la musica del lettore cd, attirò la sua attenzione.
La ragazza era crollata in ginocchio gridando e si copriva il viso con le mani, una delle quali stringeva ancora convulsamente il frammento di meteora.
Giles era scattato in piedi ed era chino su di lei, cercando di capire cosa le stesse succedendo, poi vide la pietra che riluceva leggermente e le afferrò un polso con violenza, costringendola ad aprire la mano e a lasciare cadere il pezzo di meteora.
Eudial smise di gridare e l'Osservatore le prese anche l'altro polso, scostandole le mani dal viso con delicatezza, trasalendo nel vedere il simbolo nero a forma di stella che era apparso sulla fronte della ragazza e riluceva di riflessi scuri.