15. Rest in Peace

Xinuxunil si avvicinò a Giles e si strinse a lui tremando. Quella meteora li aveva quasi uccisi e lei non riusciva ancora ad accettare di essere diventata mortale, di non poter fare assolutamente nulla per sfuggire alla morte.
L'Osservatore era inginocchiato a terra e stringeva ancora Eudial fra le braccia e allargò un braccio per stringere a sè anche Xini.
- Ripper, andiamo a casa, ti prego! -
- Sempre che ci sia ancora la casa. - Disse Spike. - Quelle meteore sono cadute su tutta la città. -
Un silenzio pesante seguì le parole del vampiro.
Eudial si asciugò gli occhi con una mano.
- Ma che cosa erano? Perchè sono cadute proprio su Tokyo? È possibile che gli astronomi non si siano accorti del loro arrivo? -
Haruka e Michiru si erano allontanate di pochi passi per usare i loro comunicatori e la combattente di Nettuno si riavvicinò a loro.
- Abbiamo contattato le altre senshi. Stanno tutte bene, ma in città ci sono stati moltissimi danni.-
Giles annuì.
- L'importante è questo, ai danni si può rimediare. Andiamo a casa, se non è stata distrutta cercherò casi analoghi nei miei libri. -
Lasciò andare Eudial e Xini e cercò di rialzarsi, ma la vista gli si offuscò per qualche istante e le gambe si rifiutarono di sostenerlo, costringendolo a ricadere in ginocchio.
- Giles, che hai?! -
- Ripper, stai male?! -
Le due ragazze lo guardavano spaventate, ma l'Osservatore fece loro un cenno rassicurante.
- Non è nulla, solo un piccolo capogiro, sto bene. -
Michiru si chinò su di lui e gli prese un polso, cercando il battito.
- Forse è una reazione allo spavento di prima, non capita tutti i giorni di rischiare di morire schiacciati da una meteora. Andiamo tutti a riposare, se questo è un segno del nuovo nemico ne avremo bisogno. -
Eudial e Spike aiutarono Giles a rialzarsi e si avviarono verso il furgone: i finestrini erano esplosi come tutti i vetri dei dintorni, ma il veicolo non aveva subito altri danni.

Giles si appoggiò allo schienale del sedile con un sospiro: passata l'esaltazione per aver annientato la meteora, si sentiva esausto, come svuotato da ogni energia e il senso di colpa per aver mentito a Eudial non contribuiva di certo a farlo stare meglio. Era la prima volta che l'uso dei poteri lo faceva sentire così, di solito si sentiva pieno di energie.
Xini era seduta accanto a lui e gli aveva affondato il viso contro il braccio, silenziosa. Giles sapeva che era spaventata e la tenne stretta protettivamente.
Eudial gli prese una mano e lo guardò tristemente.
- È colpa mia vero? -
- Non dire così, ti prego. Non è colpa tua, te lo assicuro, non hai fatto nulla di male. -
La ragazza lo guardò, poco convinta, e iniziò a pulirgli il sangue sul viso con un fazzoletto pulito.
- Guarda, sei pieno di tagli... -
Giles tentò di sorriderle senza riuscirci troppo bene e le sfiorò una guancia con la mano.
- Non è nulla, non mi fanno male. Anche tu sei piena di graffi... -
- Scusa. Non volevo ferirti. Mi dispiace tanto. -
L'Osservatore chiuse gli occhi, incapace di sostenere lo sguardo triste della ragazza e la strinse a sè.
Sapere che Eudial soffriva per colpa sua lo faceva stare male, ma si rendeva conto che non le avrebbe detto la verità. Se quella sofferenza era il prezzo da pagare per essere in grado di proteggere lei, Xini e Spike, allora era un male necessario, che avrebbe sopportato.

Tera girò intorno a un mucchio di rottami bruciacchiati senza scomporsi e proseguì il cammino verso la casa di Giles cercando di pensare a una vendetta efficace.
La pioggia di meteore non la preoccupava più di tanto, come cacciatrice aveva visto cose peggiori e in ogni caso era compito degli Osservatori indagare su quel genere di cose. Quello che le interessava era svolgere il suo compito alla perfezione e prendersi la rivincita su Giles. Il pensiero che quell'Osservatore fallito avesse potuto avere la meglio su di lei le era intollerabile.
Doveva trovare un modo per vendicarsi. Certo, non poteva denunciarlo al Consiglio degli Osservatori a causa dell'incantesimo, ma avrebbe potuto fare in modo che fosse lui stesso a farsi scoprire.
Tera sogghignò al pensiero di quello che gli avrebbero fatto gli altri Osservatori. Sicuramente lo avrebbero licenziato e forse lo avrebbero rinchiuso da qualche parte, considerandolo un pericolo. Era successo in passato, con Cacciatrici fuori controllo, lo aveva saputo leggendo i rapporti e alcuni degli Osservatori che avevano tentato di costringerla ad obbedire avevano tentato di spaventarla con quella minaccia, ma Tera sapeva di svolgere troppo bene il suo lavoro perché osassero metterla in atto.
Suonò alla porta della casa di Giles e guardò con disgusto i graffi sul viso di Eudial che le aveva aperto.
- Cos'è, l'ultima moda in fatto di make-up o devi solo girare un film horror? -
- Noto con dispiacere che le meteore non ti hanno colpita, Tera. -
- Il dispiacere è reciproco. Dov'è il fallito? Ah, scusa, meglio specificare, in questa casa c'è un'altissima concentrazione di falliti, potresti confonderti. L'Osservatore fallito intendevo. -
Eudial si costrinse a restare calma, dopo quello che era successo la sera prima, aveva il terrore di poter perdere nuovamente il controllo dei suoi poteri come era successo quando aveva distrutto l'auto di Haruka.
- Giles sta ancora dormendo, non sta molto bene, una di quelle meteore ci ha quasi colpito ieri. -
- Peccato che abbia mancato il bersaglio. -
- Non che la cosa mi faccia piacere, ma visto che Giles non può, oggi dovremo allenarci insieme.-
- Tanto varrebbe farlo col sacco da allenamento, l'ultima volta che abbiamo combattuto sul serio ti sei fatta male subito. I combattimenti fatti col fallito che ci controllava non contano visto che non potevamo mettere forza nei colpi. -
- Quella volta non conta, non stavo bene. -
- Bella scusa, complimenti. Potevi trovare qualcosa di più originale, sottospecie di imitazione di Cacciatrice. -
Eudial sorrise sinistramente.
- Oggi Giles non c'è. Che ne dici di verificare chi ha ragione? -
Tera rispose al suo sguardo di sfida.
- Bene, ma poi non correre a lamentarti dal fallito se ti fai male. -
- Vedremo chi si lamenterà alla fine. -
Le due ragazze si avviarono verso la soffitta.

Giles si era svegliato sentendo il campanello della porta, ma era rimasto a letto, al caldo sotto le coperte. Xini doveva essersi alzata qualche tempo prima, senza svegliarlo, perché non era lì accanto a lui.
Dopo una notte di sonno si sentiva molto meglio, anche se sentiva il bisogno di riposare ancora un po' per recuperare completamente le energie. Sentiva di nuovo il potere dentro di sè, forte anche se il suo corpo era ancora stanco.
Sorrise nello scorgere sul comodino dalla sua parte del letto un vassoio con la colazione e un biglietto di Xini che gli diceva di riposarsi e che lei sarebbe andata per qualche ora a casa di Usagi. La ragazza gli aveva anche lasciato qualche libro accanto al vassoio.
Giles prese un biscotto dal vassoio e lo guardò con tenerezza prima di addentarlo: a vederne la forma irregolare e il colore leggermente bruciacchiato doveva averli fatti Xini. Per lui quelli erano i biscotti più buoni del mondo perché lei ci aveva messo tutto il suo amore nel prepararli. Giles sapeva anche che spesso Xini si vedeva con Usagi e le sue amiche e che loro le davano molti consigli per abituarsi a vivere come un essere umano.
Si sentiva sereno quella mattina e anche il senso di colpa provato la sera prima si era molto attenuato: in fondo quello che stava facendo era a fin di bene, no? Passato lo spavento immediato, Eudial si era ripresa in fretta, e anche Xini si era tranquillizzata. Andava tutto bene.
Ascoltò i rumori provenienti dal piano di sopra: Eudial e Tera si stavano allenando con molto impegno anche senza di lui.
L'Osservatore guardò Lili addormentata sul cuscino accanto a lui, poi aprì uno dei libri e sorrise prendendo un altro biscotto: da quando aveva ottenuto il potere oscuro aveva sentito pochissimo l'esigenza di dormire, sostenuto ed elettrizzato da quell'enorme forza magica che sentiva dentro di sè, ma ora era molto piacevole restare a letto al caldo a leggere e mangiare biscotti sapendo di essere stato in grado di proteggere la sua famiglia.