10. Bloodstained

Giles chiuse gli occhi, affidandosi solo al potere che sentiva scorrere nel suo corpo per percepire la presenza di Eudial e si inoltrò in un bosco fitto allontanando gli ostacoli davanti a lui con la sola volontà. Era incredibile come si fosse abituato in fretta a quell'enorme forza magica. Da adolescente aveva praticato magia nera, ma non aveva mai ottenuto quel controllo totale che aveva adesso. Ora era come se il potere fosse innato in ogni cellula del suo corpo, intrecciato strettamente alla sua mente, come se fosse sempre stato suo dalla nascita e non da poche ore.
La magia che lo permeava lo aveva reso più sensibile a ciò che lo circondava, come se solo ora si rendesse realmente conto di essere parte del mondo in cui viveva, ogni cosa appariva in una luce completamente diversa e totalmente affascinante. Sorrise pensando a poche ore prima: fare l'amore con Xini era stato un'esperienza travolgente e sensuale, un'ondata incredibile di emozioni e sensazioni che non aveva mai nemmeno immaginato prima. Si sentiva forte, traboccante di energie, elettrizzato da quel nuovo potere che gli aveva schiuso le porte di mondi sconosciuti.
Alzò una mano e il ramo che gli sbarrava la strada scattò di lato permettendogli di passare agevolmente e Giles lo fece, non notando nemmeno il nido che il suo gesto aveva fatto cadere dall'albero.

Eudial si guardò intorno sorridendo, quello era uno dei sogni che amava di più: il lago a forma di luna circondato dal bosco e i raggi del sole estivo che si riflettevano sulle acque calme in migliaia di scintillii. Erano anni che non lo vedeva davvero, ma da quando aveva iniziato a stare male, lo sognava spesso. Quello era il rifugio segreto della sua infanzia e spesso si era chiesta se era così che le sarebbe apparso l'aldilà, come l'immagine di un luogo in cui era stata serena. Spesso nei suoi sogni Spike era lì con lei e il sole non lo bruciava e il suo corpo era caldo. La stringeva fra le braccia mentre erano stesi sull'erba e lei ascoltava il battito del suo cuore e il suo respiro.
Ogni volta aveva la sensazione di fermarsi più a lungo in quel posto incantato e lei credeva che prima o poi non avrebbe più avuto la forza di tornare indietro e sarebbe rimasta lì per sempre. Allora sarebbe morta.
Quando aveva capito che forse quello era il posto che la avrebbe aspettata dopo la morte, il pensiero non le era sembrato più tanto insopportabile, ma non sapeva ancora se era pronta per morire.
Aveva promesso a Giles e a Lestat di lottare a tutti i costi per sopravvivere, ma adesso si sentiva stanca, terribilmente stanca. Da quando era nata non aveva fatto altro che lottare, sempre, per qualunque cosa, per ottenere in cambio tanta sofferenza e pochi momenti felici. Forse era la malattia che la faceva sentire così apatica, forse la stanchezza e lo stress accumulati negli ultimi mesi, ma ora voleva solo fermarsi e riposare.
Si specchiò nell'acqua del lago e sorrise scorgendovi il riflesso di Giles. Si voltò a salutarlo e sedette sull'erba accanto a lui. L'Osservatore aveva con sè la sua chitarra e iniziò a cantare una canzone lenta e romantica, facendo risuonare la sua bella voce per il bosco silenzioso.

Spike e Xini sedevano vicini, in terra, con la schiena appoggiata a una delle librerie, fissando ansiosamente Eudial e Giles.
- Quanto credi che ci vorrà? -
Spike guardò il viso di Eudial: era pallida e sembrava sofferente, sembrava che respirasse appena.
- Non lo so, Xini. Non so cosa abbiano fatto. Nè quando finirà. -
- Questa attesa è snervante. Perchè Ripper è così immobile? Sono ore che non muove un muscolo... Sembra quasi che sia diventato di pietra... E poi tutto quel sangue... Ho paura, Spike! -
La ragazza scoppiò a piangere sulla spalla di Spike e il vampiro tentò debolmente di consolarla con dei colpetti sulla schiena.

Giles continuò a farsi strada nel folto sottobosco, proseguendo nella direzione in cui sentiva la presenza di Eudial, quando sentì le note di una chitarra in lontananza. Si affrettò da quella parte e vide la luce del sole filtrare tra gli alberi verso il limitare del bosco. Presto scorse un lago scintillante ed Eudial seduta sulla riva insieme a un uomo vestito con un completo di tweed che suonava la chitarra. Giles polverizzò l'albero che gli bloccava la strada con un'esplosione di potere e l'uomo ed Eudial si voltarono verso di lui con un grido di sorpresa. L'Osservatore rimase a bocca aperta nel vedere che l'uomo vestito di tweed era lui stesso!
Il pensiero che un essere simile a lui stava usando il suo aspetto per ingannare Eudial lo riempì di furore e si avventò su di lui con rabbia cieca.

Eudial gridò nel vedere spuntare tra gli alberi un uomo che somigliava moltissimo a Giles, ma che di sicuro doveva provenire da qualche dimensione parallela demoniaca: vestito completamente di nero, col viso segnato da strisce di sangue fresco e soprattutto pieno di un potere oscuro che il suo Osservatore non aveva mai avuto. Lanciò uno sguardo all'uomo al suo fianco: quello era Giles come lo aveva sempre conosciuto, un po' timido e con quella sua caratteristica espressione di disappunto come se trovarsi di fronte alla copia malvagia di se stesso fosse solo una seccatura inaspettata. Si mosse per difenderlo, ma i due uomini rotolarono a terra avvinghiati nella lotta prima che lei potesse intervenire.

Giles colpì l'uomo davanti a lui con rabbia.
- Chi sei? Perchè hai preso il mio aspetto, demone?! Cosa volevi farle?! -
Era strano picchiare una persona identica a lui in tutto e per tutto, ma non avrebbe permesso a nessuno di ingannare Eudial. Alzò il pugno per colpire di nuovo, ma un dolore improvviso alla schiena lo costrinse a voltarsi.
Eudial era dietro di lui e lo aveva colpito con un pezzo di ramo dell'albero che aveva fatto esplodere poco prima, poi lo afferrò per la maglia e lo separò dal suo avversario, spingendolo sul prato e preparandosi a colpirlo di nuovo.
- Non ti permetto di fare del male al mio Osservatore, chiaro?! Se ci provi di nuovo te ne farò pentire! - Gridò la ragazza.
Giles la guardò severamente, facendo un passo verso di lei.
- Sono io il tuo Osservatore. -
Eudial lo colpì al viso con il ramo.
- Bugiardo! Tu sei un demone! Hai fatto male a Giles! -
L'Osservatore guardò con odio la sua copia che si stava rialzando da terra, avvicinandosi a Eudial.
- ?Quello? non è Giles. Io sono Giles, e ?quello? sta cercando di ingannarti. Vieni con me, torniamo a casa. -
- Non ascoltarlo. - Disse la copia guardando Eudial affettuosamente. - Qui sei al sicuro, non può farti del male, vuole solo attirarti in trappola. Però trovo irritante che cerchi di farlo col mio aspetto... -
- Se resti qui morirai, Eudial. -
- Lo dici perché in questo posto non puoi colpirla. -
- Lo sai bene che non potrei mai farle del male. -
- Molto convincente detto da uno con tutto quel sangue sul viso... -
Giles lo vide mettere una mano sulla spalla di Eudial in un gesto protettivo e sentì la rabbia che divampava nel suo cuore, rendendosi conto che la ragazza non gli credeva e non sarebbe riuscito a convincerla a tornare indietro con lui. Concentrò i suoi poteri contro l'uomo identico a lui e lo colpì con forza, allontanandolo da lei.
- E va bene! - La sfidò, cercando di provocarla. - Non posso ferire te, ma posso uccidere lui. E se non mi fermi ucciderò tutte le persone a cui tieni! Comincerò dal tuo amico vampiro! Lo brucerò al sole piano piano, un pezzo alla volta e poi toccherà a tutti i tuoi amici! Nessuno di loro sarà al sicuro se ora mi lasci scappare! -
Eudial lo guardò, furiosa.
- Non farai niente del genere! -
Giles arretrò leggermente verso il bosco e sorrise crudelmente.
- Oh si, lo farò. Te ne accorgerai!. -
- Lascialo stare. - Disse la copia. - Sei stanca, il tempo di combattere contro i demoni è finito. A lui può pensare Tera, tu resta qui con me e riposati pure. -
Eudial gli sorrise, ma scosse la testa.
- Penserò io a lui. Lo ucciderò e poi tornerò qui. Aspettami. - disse lanciandosi all'inseguimento di Giles.

L'Osservatore corse verso il punto in cui si trovava il varco dimensionale, muovendosi agilmente tra gli alberi. Poteva sentire Eudial dietro di lui che lo rincorreva cercando di colpirlo con i suoi poteri, ma gli alberi le impedivano di prendere la mira.
Scorse la fine degli alberi: quello era il pezzo più pericoloso. Avrebbe dovuto correre allo scoperto prima di raggiungere il varco e se lei lo avesse ucciso, sarebbe tornata al lago e ci sarebbe rimasta per sempre. Nessuno dei due si sarebbe svegliato più.
Eudial lanciò una sfera di potere che lo sfiorò, facendolo cadere a terra a pochi metri di distanza dal varco e lui si girò, bloccando l'attacco successivo di lei con uno scudo magico.
Si gettò su di lei afferrandola per le braccia e insieme caddero nel varco dimensionale.

Eudial aprì gli occhi di scatto, sorpresa di trovarsi distesa sul pavimento della loro soffitta. Accanto a lei, vide seduto il demone con le sembianze di Giles che le teneva stretta una mano facendole male, sembrava quasi stordito. Si alzò in fretta e con la mano libera gli sferrò un pugno alla mascella con tutte le sue forze, facendolo crollare a terra.

Spike e Xini avevano assistito increduli a quello che era successo, troppo in fretta perché potessero fare qualcosa. Il corpo di Giles era stato scosso da un brivido e aveva aperto gli occhi, e, in quello stesso momento, Eudial si era svegliata e con una mossa fulminea aveva colpito l'Osservatore con violenza.
Xini corse verso di loro, bloccando Eudial che stava per colpire di nuovo Giles.
- Fermati! Cosa fai?! Perchè hai colpito Ripper?! -
Eudial la guardò, confusa, poi vide Spike che la guardava, ancora seduto in terra e troppo debole per rialzarsi da solo.
Il vampiro le sorrise.
- Stai bene. - Sussurrò. - Sei guarita... Giles c'è riuscito. Ti ha riportata indietro. -
Giles si rialzò, pulendosi il sangue secco sul viso con un fazzoletto mentre Xinuxunil lo guardava preoccupata.
Eudial lo guardò, mentre cominciava a rendersi conto che la debolezza che aveva rischiato di ucciderla era quasi completamente passata e che quello davanti a lei era davvero il suo Osservatore.
- Già ce l'ho fatta, e adesso Tomoe potrà trovare una cura. - Giles sorrise avvicinandosi a Eudial. -Posso abbracciarti ora oppure rischio di prendermi un altro pugno? -
Eudial arrossì e corse fra le sue braccia, stringendosi a lui.
- Sei davvero tu, Giles! Mi dispiace, credevo che fossi un demone! -
L'Osservatore le baciò la fronte, grato al potere che gli aveva permesso di salvarla e chiuse gli occhi sorridendo.
In quel momento si sentiva davvero felice.