17. An Illusion or Maybe a Dream?

Xinuxunil gridò di nuovo, tentando di scappare fra le tombe, ma il capo dei teppisti le sferrò un calcio alle caviglie, facendola cadere pesantemente a terra.
Incapace di sfuggire ai giovani che si avvicinavano sghignazzando, la ragazza si coprì il viso con le mani, singhiozzando, in attesa del dolore che sarebbe giunto presto.

Giles individuò il punto da cui era arrivato il grido e scorse il gruppo di ragazzi che si era disposto in cerchio intorno alla persona che stavano tormentando. Non riusciva a vedere chi fosse la loro vittima, ma era chiaro che se la stavano prendendo con qualcuno che non poteva difendersi.
Caricò la balestra e lasciò partire un colpo, che si conficcò in un albero a pochi centimetri dalla testa di quello che sembrava il capo. I giovani si voltarono contemporaneamente nella sua direzione, scorgendolo ed iniziarono a muoversi verso di lui.
Giles gettò da parte la balestra e si chinò a prendere l?ascia dalla borsa.
I teppisti avevano l?aspetto minaccioso del branco e l?Osservatore li guardò leggermente preoccupato, ma in fondo, si disse, erano semplici umani, nulla a che vedere con i vampiri che aveva affrontato in passato.

- Che diavolo vuoi, vecchio?! ? Lo apostrofò il capo dei teppisti. ? Ci hai rovinato il divertimento? o forse volevi partecipare? -
- Non dovreste venire a giocare nel cimitero, non è un posto sano dove andare di notte. -
- E perché mai? Perchè che lo dici tu? -
- Potreste fare brutti incontri? Come vampiri, demoni? -
I teppisti scoppiarono a ridere, pensando che fosse matto.
Giles attese che finissero di sghignazzare, poi, con un movimento fluido colpì più volte col manico dell?ascia il teppista più vicino a lui, gettandolo a terra e puntandogli la lama alla gola.
- ?oppure gente come me. ? Concluse tranquillamente.
I ragazzi fissarono inorriditi la lama ancora sporca del sangue dei vampiri che Giles aveva ucciso poco prima.
- Non? non sarà mica il maniaco che ammazza la gente al cimitero? ? Balbettò uno dei giovani, poi si voltò e fuggì come un coniglio, seguito subito dopo dagli altri.
Giles sollevò la lama lentamente, come per affondarla in testa al teppista che aveva bloccato, ma in realtà attese semplicemente che il ragazzo fuggisse in preda al panico.
L?Osservatore ridacchiò vedendoli fuggire terrorizzati, poi un singhiozzo soffocato riportò la sua attenzione sulla vittima dei teppisti.
Si avvicinò preoccupato a quello che inizialmente gli era sembrato un ragazzino e si accorse che in effetti era una ragazza minuta, avvolta in vestiti troppo grandi per lei. La giovane singhiozzava terrorizzata nascondendosi il viso tra le mani e Giles si avvicinò per rassicurarla.
Si rese conto di stringere ancora in mano l?ascia insanguinata e la gettò da parte mentre si chinava accanto alla ragazza. Allungò una mano a toccarle il polso per spostarle le mani dal viso e poterla guardare negli occhi, ma il semplice contatto con la pelle della ragazza gli fece provare una sensazione strana che lo indusse a ritrarre il braccio di scatto, come se si fosse scottato. Aveva l?impressione di conoscere quella donna, anche se era certo di non averla mai vista prima. Eppure tutto di lei gli sembrava familiare, familiare in un modo che gli faceva provare una fitta al cuore.
La ragazza sollevò il viso, guardandosi attorno con aria spaventata e, incontrando quello sguardo, Giles ebbe l?impressione che il suo cuore si fosse fermato.
- Xini? - Sussurrò quasi a se stesso, poi si rese conto dell?assurdità di quello che aveva detto e si alzò in piedi di scatto, voltandole la schiena, imbarazzato.
- Devo essere impazzito. ? Si disse, poi si rivolse alla ragazza a voce più alta. ? V-va tutto bene? Non l?hanno ferita, vero? -
Giles sentiva lo sguardo della ragazza su di sè e si maledisse per non riuscire a impedirsi di tremare. Cosa gli era preso? Xini era morta, l?aveva sentita morire, non esisteva più. Ora cominciava a vederla nelle ragazze normali? Stava diventando pazzo?
Respirò a fondo per calmarsi e si irrigidì leggermente nel rendersi conto che la ragazza che aveva salvato si era alzata in piedi ed era alle sue spalle.
- Ripper? ? Lo chiamò con voce esitante. ? Sei davvero tu? -
Giles ebbe l?impressione che il tempo avesse smesso di scorrere. Come paralizzato, si chiese se avesse sentito bene, non osando illudersi.
- Ripper? ?
Xini lo chiamò di nuovo e stavolta Giles si voltò di scatto a guardarla.
-S-sono morto? No? deve essere un?illusione? Probabilmente è un sogno.-
Xinuxunil si gettò fra le sue braccia scoppiando a piangere e Giles la strinse a sè, iniziando a rendersi conto che il calore che sentiva era reale, che la ragazza che stava abbracciando non era un miraggio.
Quella era Xini, era davvero la persona che amava e non sarebbe svanita al suo risveglio come gli era successo di sognare decine di volte ormai. La tenne stretta quasi con disperazione, ma lei non se ne lamentò, aggrappandosi a lui con forza e affondandogli le dita nella schiena.
Xini sentiva le lacrime di Giles mescolarsi alle sue e desiderò di poter ancora fondere la sua mente a quella dell?Osservatore, rammaricandosi di non poter più essere una cosa sola con lui, poi le sue labbra incontrarono quelle di Giles e quel pensiero perse importanza.

Eudial schivò il colpo di un vampiro, girandosi a colpire il secondo e riducendolo in polvere. Un terzo vampiro le arrivò alle spalle stringendo in mano un bastone e alzandolo per colpirla. La Cacciatrice si gettò in avanti e rotolò a terra, rialzandosi in fretta. Corse verso una cripta e con un salto ne raggiunse il tetto, controllando i vampiri dall'alto. Estrasse un pugnale dalla tasca della giacca e lo afferrò per la lama. Prese la rincorsa per saltare da una cripta all'altra e a metà del salto scagliò il pugnale, colpendo in pieno il cuore di uno dei vampiri sotto di lei.
Il vampiro rimanente le ringhiò contro, preparandosi a saltare per raggiungerla sul tetto e lei gli corse incontro, addentandolo e rotolando a terra insieme a lui. Il vampiro esitò, stupito ed Eudial lo uccise trafiggendolo con un paletto.
Si rialzò, asciugandosi il sangue da un graffio sul viso col dorso della mano. Quei vampiri erano più forti di quanto avesse pensato inizialmente e l'avevano costretta a impegnarsi. Niente di troppo difficile, non aveva avuto nemmeno bisogno di ricorrere ai poteri, ma quella leggerezza iniziale aveva permesso a uno dei vampiri di graffiarla. Eudial si ripromise di non commettere più lo stesso errore in futuro.
Scorse il fascio luminoso di una torcia che si avvicinava e si affrettò a raccogliere le sue armi e a nascondersi dietro una tomba.
Il guardiano notturno proseguì il suo giro allontanandosi lungo il viale ed Eudial si allontanò cautamente nell'altra direzione, stando attenta a non fare rumore.
Spinse il cancello di una cripta e scivolò al suo interno, sedendosi in terra sul pavimento polveroso. Frugò nelle tasche della giacca finché non trovò quello che cercava: un paio di tavolette di cioccolata. Si sentiva affamata dopo la caccia ai vampiri e mentre aspettava che il guardiano notturno si allontanasse ne avrebbe approfittato per fare uno spuntino. Scelse una delle due tavolette e mise l'altra da parte per Giles, forse avrebbe avuto fame anche lui.
Eudial si chiese se l'Osservatore avesse avuto problemi, ma scacciò la preoccupazione, in quel caso lo avrebbe sentito gridare e comunque era ben armato. In ogni caso appena andato via il guardiano sarebbe andata a cercarlo.
Finì la tavoletta di cioccolato e rimase in ascolto per qualche minuto per accertarsi che il guardiano se ne fosse andato, poi uscì dalla cripta, dirigendosi verso il punto dove avrebbe dovuto essere Giles.
Strano che ci mettesse così tanto a raggiungerla, pensò, iniziando a preoccuparsi. La lotta contro i vampiri era durata più a lungo di quanto avesse pensato, Giles doveva avere avuto tutto il tempo di tornare da lei, a meno che non fosse nei guai.
- Giles? - Chiamò sottovoce senza avere risposta. - Giles, dove sei? -
Il cimitero era di nuovo tranquillo e il silenzio della notte era rotto solo dal leggero fruscio delle fronde degli alberi. Una goccia di pioggia cadde sul viso di Eudial, seguita immediatamente da un'altra. Eudial si riparò dalla pioggia battente sotto il cornicione di una cripta, continuando a guardarsi intorno.
Ora, perlomeno, il guardiano sarebbe tornato nel suo ufficio ed Eudial si azzardò a chiamare L'Osservatore a voce più alta, sempre senza alcun risultato.
La ragazza compose il numero del cellulare di Giles. Il telefono suonava libero, ma l'Osservatore non rispose. Eudial cercò di ascoltare se riusciva a sentire la suoneria del telefono, da qualche parte, ma il rumore della pioggia copriva tutti gli altri suoni.
Con un sospiro, Eudial si scostò dal riparo offertole dalla cripta e iniziò ad esplorare l'enorme cimitero in cerca di Giles, ora era davvero preoccupata.