16. The Goddess' Quest

Xini rabbrividì, iniziando a pensare che forse avere un corpo umano poteva anche essere uno svantaggio. Quando si era svegliata nella grotta, indossava solo una tunica di stoffa leggera, del tutto inadeguata col clima autunnale. La gente che incontrava le lanciava occhiate strane ed evitava di avvicinarsi a lei. Si specchiò nella vetrina di un negozio e se ne chiese il motivo: non si vedeva tanto diversa dagli altri esseri umani, a parte il modo in cui era vestita. E all'abito che indossava attualmente avrebbe rinunciato più che volentieri in cambio di qualcosa di più caldo, ma anche quello era un problema che non aveva immaginato di dover affrontare.
Era entrata in un negozio e aveva preso degli abiti più pesanti, ma il proprietario del negozio aveva preteso dei soldi, cacciandola in malo modo quando lei aveva detto di non averne.
Una vecchietta uscì da una casa e si avvicinò a lei, scoccandole uno sguardo curioso.
- Non hai freddo vestita così? -
Xini osservò la donna, era la prima persona che le rivolgeva la parola spontaneamente e con gentilezza.
- Si, ma non ho altro da mettere. -
- Oh, poverina, cosa ti è successo? Sei scappata da casa? -
- Quando sono rinata avevo questo addosso. Sa? Ero una dea. - Rispose Xini con un sorriso.
La vecchietta la guardò tristemente.
- Aspetta un attimo. -
Rientrò in casa e ne uscì con un sacchetto di plastica.
- Tieni, questi sono vecchi vestiti di mio nipote, probabilmente ti staranno grandi, ma almeno sono più caldi di quello che hai. Dentro il sacchetto di carta invece ti ho messo un panino, hai fame? Ora vai a casa, saranno preoccupati per te. -
Xini prese la busta.
- Sto andando proprio lì. Tokyo è molto lontana? Ho apprezzato la tua offerta, umana, se fossi ancora una dea sarei felice di esaudire il tuo desiderio. -
La vecchietta scosse la testa rientrando in casa. Poveretta, pensò, giovane, carina eppure completamente pazza.

Giles attese Eudial fuori dall'ambulatorio e la ragazza lo raggiunse dopo pochi minuti.
- Tutto bene? -
- Si, - lo rassicurò lei, - mi hanno tolto i punti. Il dottore era sorpreso che fossi guarita tanto in fretta. Merito del sangue di Mikorsot, credo. -
- A proposito di vampiri, guarda qui. -
Giles le mostrò un quotidiano.
- "Il maniaco del cimitero colpisce ancora"... - Lesse Eudial. - Qui dice che a Roma hanno trovato già due cadaveri completamente dissanguati nel cimitero! Vampiri? -
- Temo di si. La sconfitta di Birurugatesu non ha annientato tutti i mostri che vagano nel mondo, li ha solo dispersi. -
Eudial si stiracchiò.
- È tempo che la Cacciatrice torni al lavoro. -
- Te la senti? Non sei obbligata a farlo se non vuoi. -
- Ricominciare a uccidere i vampiri farà bene a entrambi, avremo meno tempo per pensare. -
- E la ferita? Sei appena guarita, non dimenticarlo. -
- Sto benissimo. Giles, lo so che anche tu vuoi tornare a combattere i vampiri. Non mi avresti mostrato quell'articolo altrimenti. Anche tu senti il bisogno di sfogarti in qualche modo. Abbiamo avuto il riposo e la pace di cui avevamo bisogno, ora è il momento di agire! -
Giles annuì.
- Partiamo per Roma? -
- Prenota i biglietti. -

Usagi bussò alla porta di casa di Giles e Spike venne ad aprire con un sorriso soddisfatto. La ragazza entrò con le braccia cariche di buste e si guardò intorno un po' timidamente.
- Sicuro che possiamo? -
Depose a terra le buste e Spike ci sbirciò dentro, e prese in mano un pipistrello di stoffa.
- Sicuro. Sarà una festa di Halloween memorabile. Ho invitato anche Willow e Xander e un po' di amici e conoscenti di Sunnydale. -
Mamoru entrò in casa reggendo uno scatolone.
- Non altri vampiri, spero. -
- No, no. Non tutti. In ogni caso è gente a posto. Si porteranno le bevande da casa. -
Mamoru gli lanciò un'occhiata preoccupata e poi tornò in macchina a prendere altre decorazioni.
- Questa casa è perfetta, ha proprio l'aspetto un po' spettrale adatto a una festa di Halloween!- Esclamò Usagi. - È strano che Giles ci abbia dato il permesso, non mi sembra il tipo che apprezza molto la confusione in casa sua. -
Spike sorrise.
- Nessun problema te lo assicuro. -
Beh, Giles non aveva dato proprio il permesso, anzi non ne sapeva nulla, ma in fondo lo aveva mollato lì da solo a prendersi cura della casa mentre lui e Eudial erano in Italia, aveva il diritto di divertirsi un po' anche lui, no?
- Bene! - Disse Usagi. - Domani verranno anche le altre ad aiutare con le decorazioni. Mancano ancora parecchi giorni ad Halloween, ma vedrai che festa perfetta avremo alla fine! -

Xini si guardò intorno un po' disorientata: la città in cui era appena arrivata era enorme e non riusciva ad orientarsi bene. Le avevano detto che gli aerei per il Giappone partivano da Roma, ma ora che vi era arrivata avrebbe dovuto trovare l'aeroporto e scoprire un modo per salire su un aereo. Sui treni e sugli autobus era facile salire anche senza biglietto, ma sapeva che per salire su un aereo il biglietto serviva. Quando si era incarnata nel corpo di Eudial era stato facile salire a bordo usando i suoi poteri, ma adesso non li aveva più. E non aveva nemmeno soldi.
I vestiti che le aveva dato la vecchietta erano larghi e le facevano rimpiangere i vestiti di Eudial che all'epoca aveva tanto criticato, ma almeno erano caldi e questo era un enorme vantaggio quando non si aveva un posto dove andare a dormire. Negli ultimi giorni si era adattata a dormire su una panchina di un grande parco, seminascosta tra i cespugli. Per fortuna dormire in mezzo alla natura non le dava fastidio, anzi le ricordava i giorni lontanissimi in cui era ancora una dea giovane e si soffermava nei grandi templi di pietra in mezzo alla foresta, ma la temperatura stava diventando sempre più bassa notte dopo notte. Doveva sbrigarsi a trovare Ripper, quel corpo umano non era adatto al freddo.
Spesso nel parco dormivano anche degli umani, di solito sporchi e mezzi svitati, ma seguendoli aveva scoperto un posto dove si poteva mangiare senza dover pagare. La gente che si riuniva in quel posto era di solito unita da un grande dolore nascosto nel passato. Xini si sentiva triste per quegli uomini soli e inariditi, ma non sapeva come avrebbe potuto aiutarli. A volte si chiedeva con terrore cosa le sarebbe successo se non fosse riuscita a trovare Ripper, sarebbe diventata anche lei come quelle persone disperate, ridotta a vagare per la città come un fantasma ignorato da tutti e destinata a morire da sola come un cane?
E se Ripper non l'avesse più voluta? Si chiese tristemente guardando il suo riflesso in una vetrina. Era più minuta di Eudial e i vestiti troppo larghi le pendevano addosso facendola sembrare ancora più esile. Sospirò sperando che Giles non ci avrebbe fatto troppo caso. Almeno gli occhi erano belli, si consolò. Perlomeno le sembravano belli. Erano verdi.
Distolse lo sguardo dall'immagine riflessa notando dei ragazzi che le si avvicinavano.
Uno di essi la guardò lascivamente e le rivolse un apprezzamento.
- Ehi bellezza! Sotto quegli stracci vedo una dea! -
Xinuxunil si voltò di scatto: quell'umano l'aveva chiamata dea! Era in grado di vedere la sua natura divina? Il tono che aveva usato sembrava insolente, ma forse quella persona avrebbe creduto alla sua storia, se la riconosceva come dea!
- Umano, io sono Xinuxunil la Sacra, dea dei desideri. -
Il gruppo di ragazzi scoppiò a ridere, ma quello che sembrava il capo li fece tacere.
- Perdonali, dea, sono solo entusiasti di aver incontrato una divinità tanto potente. -
Xini sorrise e i ragazzi si scambiarono un'occhiata maligna: avevano trovato una pazza, ma era carina e sarebbe stato facile approfittarsi di lei.
- Cosa possiamo fare per te, oh Sacra? -
- Sto cercando Ripper... Cioè Giles, Rupert Giles. Adesso dovrebbe essere a Tokyo, lui ed Eudial cacciano i vampiri. -
Gli occhi del capo della banda di teppisti si accesero per un'idea improvvisa.
- Vampiri hai detto? Si ne ho sentito parlare. Credo proprio di si. So che c'è qualcuno che caccia vampiri al cimitero. Vieni con noi, Sacra ti accompagneremo. -
Gli altri sogghignarono sentendo parlare del cimitero. Buio, isolato, frequentato solo da delinquenti di notte... Quale posto migliore per aggredire una povera matta?

Giles ed Eudial si nascosero dietro una cripta e attesero che il guardiano notturno passasse. Era stato facile introdursi nel cimitero, ma dovevano stare attenti a non farsi scoprire dai guardiani. Il Verano era un cimitero molto grande, non sarebbe stato facile trovare i vampiri. Giles caricò la balestra e controllò che i meccanismi fossero a posto, poi riordinò le armi nella borsa con calma.
Eudial si affacciò a sbirciare dall'angolo della cripta.
- È andato via. - Sussurrò.
Giles raccolse le armi e si alzò dalla lapide su cui si era seduto e raggiunse la ragazza. Le passò un'arma e iniziarono a cercare i vampiri.

Xini si guardò intorno, un po' incerta.
- Qui non c'è nessuno... Dov'è Ripper? -
Il capo dei teppisti sogghignò ed estrasse un coltello a serramanico.
- Ah, non lo so e non me ne frega niente. Forse sarà a Tokyo come dicevi. -
Xinuxunil lo guardò irritata.
- Mi avete presa in giro! Dovreste ringraziare il cielo che non ho più i miei poteri, altrimenti ve la farei pagare! -
Il teppista l'afferrò per un braccio e la colpì con un forte schiaffo in viso, gettandola a terra.
- Dobbiamo ancora iniziare con te, mentecatta! -
Xini lo guardò, senza parole per l'affronto subito, poi il dolore alla guancia le fece realizzare di colpo che si trovava realmente in pericolo. Non era più una dea, gli umani le potevano fare male sul serio e lei non era abbastanza forte per difendersi. Per la prima volta da quando esisteva si sentì totalmente indifesa e gridò di terrore vedendo gli altri teppisti avvicinarsi a lei.

Giles affondò l'ascia nel collo del vampiro, troncandogli la testa di netto. Poco più in là, Eudial infilzò il suo avversario con un paletto.
- Ci si sente meglio, vero? - Gli chiese, pulendosi uno schizzo di terra dalla guancia.
Giles abbassò l'ascia.
- Hmm... forse un pochino, devo ammetterlo. Ne cerchiamo altri? -
- Ne ho visti fuggire altri tre o quattro in quella direzione, andiamo? -
Giles si voltò di scatto, guardando indietro.
- Cos'è stato? -
- Non ho sentito nulla. Se non ci sbrighiamo i vampiri scapperanno. -
- Mi è sembrato di sentire gridare una donna. Ce la fai con i vampiri da sola? Forse non è nulla, ma voglio controllare. -
Eudial annuì.
- Ti perderai tutto il divertimento. Comunque erano tre vampiri piuttosto scarsi, non faticherò molto. A dopo, allora! -
- Stai attenta. - Si raccomandò Giles.
- Anche tu. - Gli rispose Eudial, allontanandosi di corsa fra le tombe.