11. I See the Light in your Eyes

Eudial recuperò il suo borsone al deposito bagagli e si avviò verso l'uscita dell'aeroporto per cercare un taxi. Si sentiva stanchissima anche se quello era solo l'inizio di quel viaggio in Italia. Mai un volo era stato tanto tormentato per lei; mentre l'aereo si alzava sulla pista aveva l'impressione che il suo cuore si strappasse. Si sentiva in colpa, come se stesse abbandonando Giles, ma quel viaggio era la sua ultima speranza di restituirgli la felicità.
Durante il volo non era riuscita a dormire e il cambio di fuso orario contribuiva a farla sentire ancora peggio, ma non poteva perdere tempo, voleva arrivare il prima possibile dal guardiano del cimitero.
Salì sul primo taxi che riuscì a trovare e disse l'indirizzo all'autista.
L'uomo si voltò a guardarla con aria irritata.
- Mi prende in giro? Sarà a cinquanta chilometri da qui. È fuori città, sa quanto le verrebbe a costare? -
Eudial gli mostrò un fascio di banconote.
- Posso pagare. La pagherò anche il doppio di quello che si merita, se chiude il becco e si sbriga. -
L'uomo la guardò stupito, ma accese il motore e partì.

Eudial pagò il tassista e scese davanti all'entrata del cimitero. Non si sentiva affatto bene, oltre alla stanchezza del viaggio, la guida del tassista le aveva fatto venire anche la nausea e le girava la testa.
Si appoggiò al muro esterno di una cripta e chiuse gli occhi, respirando a fondo e cercando di trovare la forza di arrivare fino alla casa del guardiano. Dopo qualche minuto ebbe l'impressione che il malessere si stesse attenuando, ma quando si chinò per riprendere il borsone, la vista le si oscurò e cadde a terra.
Si svegliò poco più tardi, sentendosi premere sul viso qualcosa di umido e fresco, e vide davanti a sè il viso del guardiano del cimitero.
- Ehi, come ti senti? -
- Mi... mi gira la testa... -
Il vecchietto le bagnò ancora il viso con l'asciugamano umido.
- Allora resta distesa ancora un po'. Non preoccuparti, presto starai meglio. -
- Mi dispiace... Di solito non è mia abitudine svenire davanti alla porta di casa della gente, glielo assicuro. -
Il guardiano sorrise.
- Non ne dubito. Da quanto tempo non mangi qualcosa? -
- Non me lo ricordo... -
- Beh, ci credo che svieni se affronti un viaggio del genere senza nemmeno mangiare! Ce la fai ad alzarti, ora? Se te la senti, ti aiuto ad entrare in casa. -
Eudial annuì e l'uomo la sostenne mentre si avviavano lentamente verso la porta.

Il vecchietto si accomodò sulla poltrona di fronte a Eudial e guardò la ragazza seduta sul divano.
- Va meglio ora? -
Eudial bevve un altro sorso del the molto zuccherato che le aveva versato il guardiano e accennò un sorriso.
- Molto, grazie. -
- Non pretendere troppo da te stessa, Cacciatrice. Sei esausta e si vede. -
Eudial sospirò.
- Non posso cedere. Giles ha bisogno di me, devo essere forte. -
- Il tuo Osservatore per il momento sta bene, e poi lui non è l'unico a soffrire per la scomparsa di Xinuxunil, dico bene? -
Eudial si asciugò una lacrima, tentando di frenare quelle che minacciavano di seguirla, ma senza troppo successo.
- E come se mi mancasse una parte di me. Era antipatica, arrogante, lunatica e non ci sopportavamo, ma quando Giles era in pericolo e io non sapevo cosa fare, lei era lì con me. Mi ha dato il suo calore, mi ha sostenuta avvolgendomi nella sua luce e in quel momento ho ricordato come mi aveva protetta quando ero morta e lei mi ha riportata in vita... È strano che lo avessi dimenticato, ma è così. Non ricordavo più la sua anima che cullava la mia mentre lei riportava in vita il mio corpo. Ma quando mi è tornato in mente ho capito perché Giles si fosse innamorato di lei. Xini è luce, pura luce e la sua anima è anch'essa luminosa. È per questo che non sopporta Spike e probabilmente è sempre per questo che non riuscivamo ad andare d'accordo. In me c'è il sangue di un vampiro, in un certo senso è come se una parte della mia anima appartenesse alle tenebre e poi amo una creatura dell'oscurità. Non poteva trovarsi bene in un corpo come il mio. Ora mi manca quella luce. -
Il vecchietto sorrise e le carezzò il viso, asciugandole una lacrima.
- Stai dicendo un mucchio di sciocchezze, piccola. Tu sei piena di luce, la posso vedere chiaramente nei tuoi occhi. E come me la vede Giles, la vede Spike e sicuramente l'ha vista anche Xinuxunil, altrimenti non avrebbe mai accettato di incarnarsi nel tuo corpo. -
- Ho fatto cose malvagie e a quanto pare non riesco a fare altro che ferire Giles. Lo faccio sempre soffrire anche se è l'ultima cosa che vorrei. -
- Giles è un Osservatore che ha perso una Cacciatrice, eppure è ancora capace di continuare ad andare avanti. Credimi, quando Buffy è morta, sei stata tu a salvarlo. Se non avesse incontrato te probabilmente avrebbe passato tutta la vita ad accusarsi di quello che era successo, si sarebbe distrutto con le sue stesse mani. -
- Come fa a saperlo? -
- È quello che è successo a me. E io non ho avuto la fortuna di incontrare una persona come te quando ero giovane. Figurati che erano anni che non osavo entrare nella mia biblioteca, nella stanza dove avevo rinchiuso il mio passato. Sono riuscito a farlo solo dopo aver incontrato te e Giles. Non dubitare della tua luce, Eudial, già solo il fatto che tu sia qui è una dimostrazione di essa. -
- Ma cosa farò se non riuscissi a ritrovare Xini? Se lei fosse morta avrei lasciato da solo Giles inutilmente! Anche in questo momento potrebbe avere bisogno di me e io non ci sono! -
- Puoi chiamarlo in ogni momento per sapere come sta. In ogni caso, anche se questo viaggio non servisse a nulla, sono certo che Giles apprezzerà il tentativo. Gli farà bene comunque perché è un chiaro segno di quanto tu gli voglia bene. Starà male, soffrirà a lungo, ma prima o poi riuscirà a venirne fuori perché tu sarai lì a sostenerlo. Ormai credo di conoscerti, tu non ti arrenderai finché il tuo Osservatore non sarà di nuovo sereno. -
Eudial annuì con decisione.
- Se Xini è ancora viva la troverò a tutti i costi. Partirò in cerca dei Lug e li costringerò a dirmi come fare per ritrovarla. -
- Però ora faresti meglio a riposare, sei stanca e meno di un'ora fa sei svenuta. Prenditi un paio di giorni per rimetterti, altrimenti non riuscirai ad andare molto lontano nella tua ricerca. -
- Forse ha ragione... Vorrei partire subito per ritrovarla il prima possibile, ma mi sento debole, non so se ce la farei. -
- Se te la senti di fare le scale ti ho preparato una camera al piano di sopra, altrimenti per stanotte puoi anche restare a dormire sul divano. -
Eudial lo guardò assonnata, il pianto di poco prima aveva esaurito le forze che le restavano e si sentiva sfinita, fisicamente ed emotivamente.
- Credo... credo che resterò qui... - Mormorò poco prima di addormentarsi.
Il vecchietto sorrise e la coprì con una coperta, poi spense la luce e uscì dalla stanza in silenzio.

- Era ora che ti facessi viva! - Esclamò Spike rispondendo al telefono. - Che fine avevi fatto? -
Il vampiro ascoltò in silenzio la spiegazione di Eudial e sospirò.
- Ti senti bene ora? Sei una sciocca, ti stai stancando troppo. Da quando abbiamo combattuto contro Birurugatesu non ti sei concessa un attimo per riposarti. -
- Lo sto facendo ora, non preoccuparti Spike. Ora sto molto meglio. - Eudial fece una pausa - Giles come sta? -
- Come quando sei partita. È sereno ed è contento che tu sia a divertirti con le senshi. Ora è di sotto, sta leggendo un libro, credo. Aspetta, te lo passo. -
Spike prese il telefono portatile e scese le scale in fretta.
- Ehi, Osservatore, è Eudial. - Disse lanciandogli il telefono.
Giles sorrise mentre afferrava la cornetta.
- Ciao Eudial, come va? Ti stai divertendo? -
- Certo, Usagi è molto simpatica. Tu come stai? La ferita ti fa male? -
- Un po', ma ormai è quasi guarita. Devo ammettere che Spike non è male come infermiere... Ma non dirgli che te l'ho detto. -
Eudial ridacchiò.
- Sarà perché ha un buon rapporto col sangue. Ora devo andare, ti chiamerò presto, tu riposati e pensa a guarire completamente. -
Eudial abbassò la cornetta con un sospiro. Sarebbe stato così bello poter essere sempre così sereni. Per un attimo sperò che Giles non ritrovasse mai la memoria, ma sapeva che era impossibile e in ogni caso non sarebbe stato giusto nei suoi confronti nascondergli una parte tanto importante della sua vita.
Trovare Xini era l'unica soluzione accettabile che le veniva in mente.
Attaccò il portatile alla linea telefonica e prenotò un biglietto del treno per l'Argentario per il giorno dopo.