9. Shutdown

Giles fissò l'abisso che si spalancava davanti a lui e non potè reprimere un brivido. Eudial si strinse leggermente a lui e gli lanciò uno sguardo incerto, mentre Spike imprecò sottovoce.
Era la prima volta che vedevano Birurugatesu e l'essere che era apparso davanti ai loro occhi li sconvolgeva: apparentemente era un nero vortice di energia che impediva di scorgere il fondo della grotta, ma l'odio e la crudeltà che trasudavano da esso lo rendevano terrificante e faceva provare loro l'impulso di fuggire il più lontano possibile.
L'Osservatore cercò di farsi forza. Dopo gli eventi degli ultimi giorni, probabilmente avrebbe avuto incubi per il resto della sua vita, ma adesso non era il momento di crollare, il rituale dipendeva da lui e avrebbe dovuto fare del suo meglio per proteggere e aiutare Eudial e Xini.
Si inginocchiò a terra e fece cenno a Spike di fare lo stesso. Prese le mani del vampiro e iniziò a recitare le antiche parole latine dell'incantesimo; poco dopo sentì la mente di Spike che sfiorava la sua e, insieme, si protesero verso Eudial e Xinuxunil per sostenerle e infondere loro forza tramite quel contatto mentale.

"Sei pronta? "
La dea si rivolse a Eudial.
"Vai pure."
La ragazza si avvicinò al ciglio della terrazza di roccia su cui si trovavano, sollevò le braccia in alto, mentre il suo corpo iniziava a risplendere di luce e scagliò il suo attacco verso Birurugatesu, preparandosi a difendersi dalla risposta che sarebbe seguita subito dopo.

Birurugatesu in un primo momento si ritrasse istintivamente, stupito dalla forza di Xinuxunil, poi scorse l'umano e il vampiro alle sue spalle e capì da dove traesse tutta quell'energia. Con odio feroce intensificò la forza del suo attacco, tentando di superare le difese della dea, ma le due energie sembravano contrastarsi perfettamente: sarebbe stata una sfida di resistenza. Il primo a cedere sarebbe stato sconfitto.
Il demone non capiva perché la sua avversaria avesse scelto di combattere mantenendosi a distanza, saltando dentro di lui sarebbe riuscita a fare molti più danni, poi capì e scoppiò a ridere: quella stupida stava cercando di proteggere il corpo ospite!
Forse quello che le dava forza avrebbe potuto diventare la chiave della sua sconfitta! Birurugatesu cambiò strategia: continuò ad attaccare la dea con la maggior parte del suo potere, ma diresse alcuni attacchi laterali verso il corpo ospite, l'umano e il vampiro, cercando di colpirli.
La reazione di Xinuxunil confermò la sua teoria, la dea aveva utilizzato una parte del suo potere per proteggerli.
Birurugatesu percepì una debole energia oscura strisciare lungo il cunicolo che conduceva alla terrazza di roccia e si rallegrò, forse quella poteva essere l'occasione giusta per volgere la situazione in suo favore: inviò un messaggio a Emmessen e intensificò l'attacco verso Xinuxunil per distrarre l'attenzione della dea.

Emmessen strisciò lungo il corridoio ignorando il dolore, con gli occhi accesi di follia. Da quel punto poteva scorgere la schiena dell'umano e il suo unico pensiero era quello di ucciderlo. Il breve contatto di Birurugatesu non aveva alcuna importanza per lei perché il demone le aveva ordinato di fare quello che era già nelle sue intenzioni: attaccare l'umano e il vampiro ed eliminarli.
Superò gli ultimi metri che la dividevano da Giles: l'umano era completamente assorto nel suo incantesimo e non si accorse di lei finché non gli affondò i denti nel collo.

Xini sentì vacillare il contatto mentale per un attimo e Birurugatsu la colpì, costringendola ad arretrare leggermente. Si difese, ma fu costretta ad interrompere l'attacco. C'era qualcosa che non andava, sentiva ondate di dolore arrivare da Giles e protese la sua mente verso di lui.
"Ripper, cosa succede?"
"Vai avanti, Xini." La risposta di lui arrivò immediata e decisa, ma la dea poteva percepire la sofferenza. "Continua ad attaccare, posso resistere."

Spike fremette per intervenire, ma Giles lo bloccò.
"Se interrompiamo il contatto, Xini non avrà abbastanza energia."
"Morirai, Rupert."
"L'importante è sconfiggere Birurugatesu, le nostre vite contano poco. Se spezziamo il contatto moriremo lo stesso."
"Purtroppo Giles ha ragione, Spike. " Intervenne Eudial, poi tornò a rivolgersi alla dea. "Xini, avviciniamoci al demone. Non importa se il mio corpo verrà distrutto, se facciamo in fretta possiamo sconfiggerlo prima che Emmessen lo uccida."
La ragazza si avvicinò al ciglio del precipizio preparandosi a saltare.

Xinuxunil fremette di rabbia e dolore, era ingiusto che le cose dovessero andare in quel modo: Ripper si stava lasciando dissanguare a morte da quella vampira schifosa ed Eudial era disposta a sacrificarsi per permetterle di ottenere la vittoria. Non era assolutamente giusto, non riusciva ad accettare che quella guerra potesse essere vinta solo in un bagno di sangue e sofferenza. In passato non avrebbe avuto certi scrupoli, la sua luce avrebbe distrutto il male e non importava quanta gente innocente sarebbe bruciata nel suo fuoco purificatore, il suo scopo era quello di sradicare l'oscurità senza curarsi di altro, ma ora era tutto diverso. Non era più disposta a sacrificare la persona che amava, né altri innocenti pur di vincere.
Perchè le cose dovevano andare in quel modo? Tutto quello che desiderava adesso era di poter restare accanto a Ripper, di poterlo rendere felice dopo tutta la sofferenza che aveva dovuto subire negli ultimi tempi.
Trasalì rendendosi conto che quella era la prima volta che desiderava qualcosa per se stessa e capì di colpo che forse c'era un modo per salvare sia i suoi amici che il pianeta.
Spinse Eudial lontana dal bordo della terrazza di roccia ed uscì dal suo corpo, tuffandosi in quello della vampira che stava aggredendo Ripper.
Emmessen cercò di respingerla, ma Xinuxunil annientò la sua personalità senza esitare, impossessandosi del corpo bruciato della vampira.
L'attacco di Birurugatesu aumentò, ma la dea riuscì a bloccarlo in modo tale da proteggere Eudial, Giles e Spike.
La sua mente si fuse per l'ultima volta con quella di Giles.
"Grazie per avermi donato un desiderio. È il momento di salutarci, Ripper, ricorda che ti ho amato davvero."
Si staccò da lui, prima che potesse tentare di fermarla e lanciò il corpo della vampira nel vortice oscuro, cercando il nucleo del potere di Birurugatesu, poi ripensò un'ultima volta al suo desiderio di una vita felice con Ripper e liberò tutta la sua energia in un'esplosione abbagliante di luce.

Giles capì che quello di Xini era un addio e, quando lei si lanciò nel vortice di energia, si alzò di scatto e corse verso il ciglio della terrazza nel tentativo di seguirla, di restare con lei a tutti i costi, ma Eudial si lanciò su di lui, facendolo cadere pesantemente a terra e bloccandolo col peso del suo corpo.
L'esplosione di luce lo accecò per qualche istante, ma quando tornò a vedere, il demone e la dea erano scomparsi e la grotta non era niente altro che una caverna vuota.
Vuota. Desolatamente vuota come la sua mente, ora che Xini se n'era andata.
Eudial era ancora sopra di lui e singhiozzava violentemente stringendosi a lui.
Il dolore si fece strada nella sua anima mentre realizzava che non avrebbe mai più rivisto la persona di cui era perdutamente innamorato. Aveva sempre saputo che dopo lo scontro con Birurugatesu Xinuxunil sarebbe andata via e quello avrebbe dovuto accettarlo, ma quello che era successo era diverso: utilizzando il corpo rovinato della vampira, Xinuxunil aveva dovuto usare la sua stessa energia invece di quella del corpo ospite per generare l'esplosione che aveva distrutto Birurugatesu. Giles aveva sentito il dolore della dea quando si era polverizzata.
- Morta. Lei è morta. -
Lo disse una volta ad alta voce come per rendersene conto, poi la consapevolezza di quello che aveva appena detto lo travolse come un fiume in piena.
Era troppo, decisamente troppo da sopportare e Giles aveva l'impressione che il vortice nero di Birurugatesu gli stesse consumando l'anima, inoltre non riusciva a respirare bene e sentiva un forte senso di oppressione al petto. Giles perse conoscenza.

Eudial pianse abbracciata a Giles: ora che Xini se n'era andata, sentiva un tremendo vuoto dentro di sè, come se le mancasse qualcosa. Non osava pensare a come dovesse sentirsi l'Osservatore e cercò di ricacciare indietro le sue lacrime per poterlo confortare. Sentì il corpo di Giles irrigidirsi sotto il suo per un attimo e poi rilassarsi completamente. Preoccupata si staccò da lui per controllare come stesse e chiamò Spike, angosciata: l'Osservatore respirava a fatica ed era mortalmente pallido.