8. Both of Us to Save You

Emmessen entrò nella cella, sbattendo la porta, pronta ad attaccare Giles, ma fu sorpresa di trovarlo immobile dove lo aveva lasciato Offis la sera prima, apparentemente svenuto. Lo guardò con odio e si chiese il motivo del potere che aveva percepito poco prima. Si avvicinò cautamente e colpì Giles con un calcio senza ottenere alcuna reazione. I demoni di guardia alla porta erano svaniti, forse la dea aveva usato il potere per eliminarli e tentare di fuggire, ma non era riuscita a trascinarsi dietro quel corpo ferito.
Offis la raggiunse.
La vampira scoppiò a ridere.
- Visto? Questo rottame non può andare proprio da nessuna parte. Prendilo e portalo da Birurugatesu. -
- Prenditelo tu, è il tuo giocattolo. -
Emmessen sibilò un insulto al demone e si avvicinò a Giles chinandosi su di lui per sollevarlo di peso.
- Vieni, carino, - gli disse con un sorriso crudele, - quando Birurugatesu ti avrà visto, giocheremo di nuovo insieme, scommetto che non ne vedi l'ora. -
L'Osservatore aprì gli occhi di scatto e la fissò, sfidandola con lo sguardo.
- Scordatelo. -
La vampira continuò a sorridere.
- Ma guarda, sei sveglio. Che strano, non è quello che dicevi ieri sera... Sbaglio o mi stavi supplicando di ucciderti? -
Giles sostenne il suo sguardo e la vampira si adombrò. C'era qualcosa che non andava. Negli occhi dell'uomo poteva scorgere un'ombra di paura quando la guardava, ma non quel terrore cieco e paralizzante che si era aspettata dopo un giorno intero di torture.
- Mi nascondi qualcosa?! - Gridò furiosa, alzando un braccio per colpirlo, ma Giles si gettò di lato, spostandosi sul lato in ombra della stanza.
Emmessen si avvicinò all'Osservatore: non poteva fuggire, Offis era in piedi davanti alla porta e bloccava ogni via di fuga.
Improvvisamente Spike ed Eudial saltarono fuori dai mucchi di paglia in cui si erano nascosti, avventandosi su Emmessen e Offis. La vampira si difese dai colpi di Eudial attaccandola a sua volta, mentre Spike tenne occupato il demone.
Emmessen notò che la Cacciatrice era diventata più forte dall'ultima volta che si erano affrontate e per la prima volta temette di soccombere. Riuscì ad allontanare Eudial con un calcio e corse verso Giles, afferrandolo saldamente e tenendolo davanti a sè.
- Se ti avvicini gli spezzo il collo... - Iniziò a minacciare, ma le sue parole furono interrotte dal rumore secco di ossa rotte. Si girò appena in tempo per vedere Spike che lasciava scivolare a terra il corpo inerte di Offis, con la testa piegata in un angolo innaturale.
Il vampiro si strinse nelle spalle e sorrise.
- Ops.. Mi sa che abbiamo avuto la stessa idea... -
Emmessen arretrò verso la porta, sempre stringendo Giles. Ormai era seriamente preoccupata e sentiva che l'umano che teneva in ostaggio era l'unica via di scampo che le fosse rimasta.
- Lasciatemi passare o lo ammazzo. E se lui muore anche la vostra preziosa dea vi dovrà salutare. -
Eudial la guardò un po' perplessa, poi scoppiò a ridere.
- Che diavolo hai da ridere? Non ti importa se lo uccido? -
- Non lo ucciderai, perché sai benissimo che se lui muore, tu lo segui immediatamente. Comunque pensavo che una vampira antica come te avesse un po' più di cervello. È una vergogna che tu sia quasi riuscita a uccidermi la prima volta che ci siamo incontrate. - Le disse Eudial, poi riprese a parlare quasi sottovoce. - Vai, Xini, tocca a te. -
Spike si gettò in un mucchio di paglia coprendosi la testa con le mani ed Emmessen lo guardò stupita, poi si girò verso Eudial e si rese conto dell'errore che aveva commesso.
Troppo tardi.
La luce abbagliante della dea la investì in pieno, ustionandola profondamente. Giles si liberò dalla sua stretta rotolando a terra e lei si accasciò sul pavimento contorcendosi dal dolore. Tentò di rialzarsi, ma le membra non le obbedirono, poi Eudial e Spike furono su di lei e le affondarono i denti nel collo, dissanguandola.

Eudial si rialzò di scatto, staccandosi dal corpo carbonizzato della vampira e si pulì il sangue dalle labbra con una mano.
"Continuo a dire che fa schifo questo tuo comportamento vampiresco, ma stavolta è stato quasi... soddisfacente. "
- Se lo è meritato. -
Porse una mano a Giles e lo aiutò a rialzarsi.
- Stai bene? -
L'Osservatore accennò un sorriso nervoso.
- Si, direi di si. Anche se quei discorsi sullo spezzarmi il collo erano preoccupanti. -
Eudial fissò il vuoto per qualche istante.
"Hai sentito?" Chiesero entrambe contemporaneamente.
- Birurugatesu sa che siamo qui. -
Disse la ragazza ad alta voce e Giles la guardò accigliandosi.
- Che strano. In questo momento non riesco a capire se sei Eudial o Xini. Di solito mi basta uno sguardo per distinguervi. -
- È perché siamo entrambe. Ora dobbiamo andare da Birurugatesu... È il momento decisivo. Giles... Ripper, resta con Spike. Uscite da qui e mettetevi in salvo. -
- No. -
- Come no? -
- Non intendo lasciarvi sole ad affrontare quel mostro. Mi sono preparato per il combattimento finale, ho passato ore e ore sui libri per questo. Contro Birurugatesu potreste non farcela, una di voi, o entrambe, potrebbe morire e io questo non lo accetto. Ho trovato un rituale che potrebbe aumentare il potere di Xinuxunil, ma bisogna essere in tre per farlo. E poi, Xini, una volta sconfitto il demone molto probabilmente tu ritornerai da dove sei venuta. Se...se dovesse succedere voglio essere lì... -
La dea gli sfiorò le labbra con un bacio.
- Sei così dolce, Ripper. Qualunque cosa possa succedere non ti dimenticherò. -
- Spike, per te va bene? - Chiese Eudial al vampiro.
- Non mi perderei questo combattimento per nulla al mondo. -
La ragazza annuì.
- Va bene. Andiamo. -
Porse la mano sinistra a Spike e la destra a Giles e insieme si diressero verso il centro del potere di Birurugatesu.

L'energia affluiva nel suo corpo in rivoli scuri, ma ultimamente aveva rallentato. Quelle odiose senshi dovevano essere arrivate ad intralciare Aùth'luk, ma non importava, ormai il momento era vicino, presto sarebbe risorto in tutto il suo potere.
Finalmente anche la sua rivale si era rivelata. I suoi generali erano stati incompetenti a lasciarla arrivare fino a lui, ma anche quello non aveva importanza, l'avrebbe sconfitta e dai lei avrebbe tratto l'energia che ancora gli mancava per svegliarsi del tutto.
Xinuxunil era stata una stupida a sprecare il suo potere per una nullità come Emmessen, non avrebbe avuto speranze contro di lui.

Emmessen si contorse debolmente sul pavimento. Ogni cellula del suo corpo sembrava gridare per il dolore che la trafiggeva, ma era ancora viva. Si rialzò lentamente da terra e guardò con orrore il suo corpo annerito e bruciato. Quelle ferite non sarebbero guarite, lo sapeva, il suo aspetto sarebbe rimasto per sempre quello di un mostro. Si trascinò fino al cadavere di Offis e bevve con sommo disgusto il sangue quasi freddo del demone. Il dolore non accennava a diminuire, ma ogni fitta contribuiva a renderla sempre più folle d'odio. Si sarebbe vendicata. A tutti i costi. Non avrebbe avuto pace finché non l'avesse fatta pagare all'umano e alla sua Cacciatrice.
Camminò barcollando verso la porta della cella e seguì lentamente lo stesso cammino fatto da Eudial, Spike e Giles pochi minuti prima.