7. No More Than a Kiss

Eudial scivolò alle spalle di un demone e gli spezzò il collo con un gesto secco. Scavalcò il corpo in silenzio e si nascose nell'ombra del cunicolo, seguita immediatamente da Spike.
"Ottimo. Finora siamo riusciti ad andare avanti senza che si siano accorti che io sono dentro di te."
La voce di Xinuxunil la guidava con decisione verso il cuore del potere oscuro che pervadeva quei corridoi sotterranei e, per la prima volta da molto tempo, la ragazza si sentiva a suo agio con la dea. La presenza di Xinuxunil le dava coraggio e speranza. Era strano, visto che fino a poche ore prima la detestava con tutto il cuore, ma ora lei e la dea erano unite da uno scopo comune: salvare Giles.
- Riesci a sentire la presenza di Giles? -
"Potrei se usassi i miei poteri, ma farlo attirerebbe tutti i demoni, vampiri e spettri presenti nel raggio di un chilometro e Birurugatesu saprebbe esattamente dove attaccare."
- Ma non eri decisa a distruggerlo una volta per tutte? Dovremo ugualmente combattere contro di lui. -
"Prima salviamo Ripper. Devo poter essere libera di scatenare il mio potere senza temere di ferirlo."
- OK. Spike, appena troviamo Giles sarà tuo compito aiutarlo, proteggerlo e portarlo via di qui a tutti i costi. -
- E voi che farete? Eudial, non chiedermi di lasciarti sola in mezzo al pericolo! -
- Xini ha ragione, Spike. Dobbiamo poter combattere liberamente senza preoccuparci di dover difendere le persone che amiamo. Il potere di Xinuxunil mi rende molto più forte di qualunque persona, umana o vampira che sia. Tu sei forte Spike, ma nel combattimento contro Birurugatesu non faresti la minima differenza, mentre proteggendo Giles ci daresti la possibilità di combattere con tutte le nostre forze. -
Spike annuì. L'idea non gli piaceva, ma doveva ammettere che Eudial aveva ragione.
Proseguirono lungo il cunicolo e giunsero in uno slargo dove una porta di acciaio era sorvegliata da due grossi demoni.
Eudial li spiò, nascosta nell'ombra. Quella porta aveva l'aria di una prigione, forse Giles era lì. Dovevano eliminare quei demoni in fretta e silenzio. Fece un cenno a Spike e tese i muscoli, pronta a scattare.
"Eudial." Xini la chiamò, stranamente esitante. "Sei consapevole del fatto che combattendo contro Birurugatesu il tuo corpo potrebbe morire? L'ultima volta che l'ho affrontato, il corpo ospite è stato distrutto, ma all'epoca non me ne curavo, era solo un involucro senz'anima. Cercherò di evitare che avvenga col tuo, ma non so se sia possibile."
- Lo so e accetto il rischio. Birurugatesu è troppo pericoloso per essere lasciato in vita. Sconfiggilo Xini. -
La ragazza scattò verso un demone, mentre Spike attaccava l'altro, colpendolo duramente e uccidendolo prima che avesse il tempo di gridare.
Lei e Spike trascinarono via i corpi dei demoni nascondendoli all'ombra del corridoio, poi tornarono alla porta, cercando di aprirla.

Giles si svegliò da un dormiveglia pieno di incubi sentendo armeggiare davanti alla porta. Il pensiero che Emmessen stesse tornando a prenderlo per torturarlo ancora lo riempiva di un terrore profondo. Con un gemito arretrò verso il muro della cella coprendosi il viso con le mani quando la porta si aprì lasciando entrare un fascio di luce quasi accecante dopo il buio totale in cui era rimasto rinchiuso.

Eudial entrò nella cella mentre Spike restava fuori a fare la guardia. Non vedeva molto nell'ombra della stanza, ma poteva sentire il respiro affannato del prigioniero. La luce che entrava dalla porta rivelò la sagoma di una persona rannicchiata contro la parete ed Eudial si avvicinò prudentemente ad essa, allungando una mano per toccarla, ma l'uomo si ritrasse tremando.
- Basta, ti prego basta.... Uccidimi, non posso sopportarlo ancora... - Supplicò in un sussurro soffocato.
Eudial si inginocchiò accanto a lui e gli prese il polso delicatamente, cercando di scostargli la mano dal viso senza fargli male.
- Giles. - Lo chiamò dolcemente. - Giles, sono io, Eudial. -
Lo carezzò delicatamente sulla schiena per rassicurarlo, ma ritrasse subito la mano sentendo che si irrigidiva e gemeva per il dolore.
Eudial si sentiva male nel vederlo così sofferente e terrorizzato e sentiva il dolore di Xini che si univa al suo.
- Oh, Giles, cosa ti hanno fatto? Chi è stato a farti questo? -
Eudial cercò di abbracciarlo senza fargli male e di rassicurarlo come poteva, tentando di trattenere le lacrime.
L'Osservatore alzò il viso, guardandola come se non riuscisse a capire se fosse reale oppure no.
- Eudial? - La chiamò esitante, non osando sperare che fosse davvero lei.
- Sono qui, Giles. -
- Sei proprio tu, non sei un'illusione? -
Eudial gli prese una mano e se la appoggiò al viso.
- Sono io, senti? Ora nessuno ti farà più soffrire. -
Giles la guardò incredulo ancora una volta, poi la strinse a sè di scatto, stringendola forte nonostante le ferite che aveva su tutto il corpo a che minacciavano di farlo svenire per il dolore.
- Ehi, così ti farai male! Sei ferito. -
Giles scoppiò a piangere, affondando il viso nella spalla di lei.
- Credevo che non saresti venuta... Pensavo che mi odiassi... Mi dispiace, Eudial, non volevo farti soffrire... -
La ragazza lo tenne stretto a sè cercando di calmarlo.
- Giles, va tutto bene. Sei tu che devi perdonarmi, se non mi fossi comportata così non ti avrebbero torturato, sono stata una stupida. -
- Non scusarti, hai tutte le ragioni per odiarmi... -
- Non potrei mai, Giles. Me ne sono resa conta proprio oggi pomeriggio, ero furiosa ma continuavo a volerti bene. Mi sei mancato. -
Eudial smise di parlare e rimase immobile per qualche secondo, poi annuì.
- Si, hai ragione. Ora tocca a te. -
Giles la guardò confuso e lei gli sorrise.
- Qualcuno ti vuole parlare... Se... se vuoi puoi baciarla, ma niente di più, ok? -
La ragazza chiuse gli occhi per un attimo, poi li riaprì e guardò l'Osservatore con un'espressione dolce.
- Ciao Ripper. -
- Xini... È solo un sogno vero? Le torture di Emmessen mi hanno fatto impazzire e questo è un modo per fuggire dal dolore... -
Xinuxunil lo zittì con un bacio e protese la sua mente verso quella dell'Osservatore, soffrendo nel sentire le ferite e il dolore inflittogli dalla vampira. Lo avvolse con la sua essenza, alleviandogli il dolore e usò il suo potere per guarire le ferite. Giles tentò di ritrarsi, spaventato.
- No, Xini! Se usi il tuo potere se ne accorgeranno! -
Lei lo tranquillizzò e continuò a sanare i segni delle torture subite.
- È giunto il momento, Ripper. Birurugatesu sta acquistando troppa forza, deve essere sconfitto. -
Spike bussò alla porta della cella impazientemente.
- Sbrigatevi, sta arrivando qualcuno! -

Emmessen e Offis si diressero verso la cella dove era rinchiuso Giles. Birurugatesu aveva completato la prima parte del rituale e ora aveva assunto le sembianze di un vortice oscuro di potere malvagio, l'energia che Aùth'luk gli avrebbe procurato distruggendo Tokyo lo avrebbe fatto salire al gradino successivo, consentendogli di invadere il pianeta e oscurare la luce solare. Ora, mentre aspettava avrebbe distrutto Xinuxunil, intrappolata nel corpo ferito di quell'umano catturato dai suoi sottoposti.
Emmessen era impaziente di poter riprendere le sue torture e camminava a passo svelto. Improvvisamente si fermò, percependo un potere nuovo che era apparso nella direzione in cui si stavano dirigendo.
- Lo senti?! -
Offis annuì.
- È un potere benigno, non dovrebbe essere qui! -
- Xinuxunil! -
- Ma le tue torture non dovevano servire a mantenerla debole?! -
- Sei tu che mi hai interrotto, pezzo di idiota! -
Il demone e la vampira si precipitarono in direzione della cella.