6. I'll Be With You

Spike si svegliò nel tardo pomeriggio sentendo bussare insistentemente alla porta. Assonnato, si chiese perché Giles non fosse andato ad aprire.
Aprì la porta, facendo attenzione a non essere colpito direttamente dalla luce del sole e guardò preoccupato i due agenti in piedi sulla soglia.
I due uomini gli porsero una fotografia e gli chiesero se il veicolo che vi era rappresentato appartenesse a lui. Spike trasalì vedendo il furgone nero malconcio e con uno sportello divelto.
- Si, appartiene al proprietario della casa, ma cosa è successo? -
- Lo abbiamo trovato abbandonato in una strada vicino al mare. All'interno c'era del sangue e abbiamo trovato molte armi antiche nel retro. -
Spike annuì serio.
- Probabilmente ce lo hanno rubato la notte scorsa. -
- Per favore, riferisca al proprietario di presentarsi alla centrale per una deposizione. -
Spike assicurò che lo avrebbe fatto e congedò gli agenti.
Cercò Giles in tutta casa, ma era evidente che l'Osservatore non c'era e probabilmente non c'era stato dalla notte precedente. Non appena il sole fu tramontato, il vampiro si precipitò nel punto in cui era stato ritrovato il furgone.
Si nascose nell'ombra in silenzio e non dovette attendere molto prima di scorgere un demone minore che si aggirava nei dintorni. Con una mossa fulminea il vampiro fu alle sue spalle, afferrandolo e minacciandolo di morte certa se non gli avesse detto tutto quello che sapeva sul furgone nero.
Il demone si lamentò, piagnucolando per il terrore, ma raccontò tutto quello che sapeva: la notte precedente aveva visto Emmessen la Grande e Offis il Carnefice andare a caccia per le strade di Tokyo. Era una rarità vedere una vampira e un demone così potenti cacciare insieme, ma quello che lo aveva sorpreso di più era la preda: un semplice umano, nemmeno tanto giovane che era riuscito a sfuggire a loro per ben due volte, la seconda addirittura gettandosi da un ponte. E se i suoi avversari non fossero stati due generali di Birurugatesu probabilmente ci sarebbe riuscito anche la terza. Invece era stato catturato.
- Lo hanno ucciso?! -
- No, no, te lo assicuro. Ho assistito a tutta la caccia, era uno spettacolo troppo eccitante per non farlo, e ho sentito Emmessen dire chiaramente che lo voleva vivo per torturarlo, non è fantastica quella donna? Certo è una vampira, ma è troppo forte! -
- E dove sono ora? -
- Perchè, vuoi chiederle di uscire con te? In ogni caso non lo so di preciso. Nessuno lo sa. -
Spike lo spinse via e il demone si dileguò in un vicolo buio.
Il vampiro imprecò mentalmente: Giles era nelle mani dei nemici da quasi un giorno intero. Chissà cosa gli avevano fatto mentre lui perdeva tempo a dormire. Doveva assolutamente salvarlo il prima possibile, sempre che fosse ancora vivo, ma non sapeva dove cercarlo. In ogni caso la prima cosa da fare era avvertire Eudial. Corse disperatamente verso casa Tomoe.

Emmessen lasciò scivolare lo sguardo sugli attrezzi metallici che aveva disposto ordinatamente su un panno di velluto nero, chiedendosi quale di essi avrebbe procurato ancora più dolore all'uomo incatenato all'altare di marmo candido macchiato di sangue.
Ne scelse uno e si avvicinò lentamente alla sua vittima, adorava l'orrore che scorgeva negli occhi di Giles, il terrore con cui la guardava. Gli sfiorò il viso insanguinato con la fredda punta metallica dello strumento di tortura che teneva in mano e il brivido che attraversò il corpo dell'Osservatore le diede una sensazione di esaltazione, la paura e il dolore altrui la facevano eccitare.
Si allontanò leggermente da Giles e gli voltò le spalle per arroventare il metallo sul braciere che ardeva lì accanto.
Offis entrò nella stanza e la guardò con aria critica.
- Beh, cosa vuoi, razza di demone puzzolente? Se non hai nulla da dire sparisci, mi stai disturbando.-
Offis si sforzò di mantenere la calma e sollevò la testa di Giles afferrandolo per i capelli.
- Forse hai dimenticato che Birurugatesu lo vuole vivo. -
- È vivo. - Rispose seccata la vampira.
- Non lo resterà per molto se continui a giocare con lui in questo modo. È conciato male, se lo ustioni con quel coso ti crepa sul colpo. -
Emmessen sbattè un piede a terra con impazienza.
- Quanto ci vorrà ancora perché Birurugatesu lo veda? Voglio finire il mio lavoro con questo schifoso umano, deve pagare per quello che mi ha fatto. -
- A vederlo sembra che lo abbia già fatto e pure con gli interessi. In ogni caso Birurugatesu ha quasi finito di invocare Aùth'luk e presto inizierà la prima parte del rituale, dopo di essa potrai vederlo. Per il momento dammi il prigioniero, deve arrivare vivo fino a quel momento. -
- Prenditelo. -
Emmessen depose controvoglia lo strumento arroventato e colpì Giles con un ultimo calcio prima di allontanarsi dalla stanza, irritata.
Offis staccò le catene dai polsi dell'Osservatore e lo sollevò di peso, portandolo fino a una cella scavata nella pietra. Lo gettò su un mucchio di paglia e si allontanò prima di cedere all'istinto che gli suggeriva di sbranare quell'ammasso di carne mortale insanguinata. Dalla soglia gli lanciò un paio di bottiglie di plastica di acqua minerale, poi sprangò la porta con una sbarra di metallo e se ne andò dopo aver lasciato due demoni di guardia fuori dalla cella.

Giles rimase disteso immobile nella paglia, non osando muovere un singolo muscolo per timore del dolore che sarebbe derivato dal più piccolo movimento. Già il dolore era tanto forte da annebbiargli la mente che non avrebbe sopportato di provarne ancora. Offis aveva avuto ragione: se Emmessen avesse continuato ancora a torturarlo sarebbe morto o impazzito. Non pensava che si potesse provare tanto dolore e sopravvivere, eppure la vampira era riuscita a portarlo sull'orlo di abissi di sofferenza inimmaginabili e a spingerlo oltre. Quando pensava di non poter soffrire più di così, lei riusciva a smentirlo, inventando nuovi modi di infliggere dolore. Ed era bravissima a torturarlo, fermandosi un istante prima di fargli perdere conoscenza, negandogli anche il conforto dell'oblio.
Giles si augurò di morire all'istante, ma si rendeva conto che la vampira era stata abile anche in quello: per quanto le sue ferite fossero dolorose non erano gravi e avrebbe potuto sopravvivere anche per giorni. Al solo pensiero di altri giorni come quello appena trascorso, l'Osservatore scoppiò a piangere. Se in un primo momento era stato felice che Eudial non fosse venuta, ora si sentiva solo disperato. Dopo le prime ore passate nelle mani di Emmessen si era trovato a sperare ardentemente che qualcuno sarebbe venuto a salvarlo: Eudial, Xini, Spike oppure le senshi, non importava chi. Bastava solo che qualcuno lo strappasse via da quella vampira sadica, anche a costo di ucciderlo.
Non era venuto nessuno.
Eudial doveva odiarlo sul serio, nonostante quello che aveva detto Spike. Quando era stato catturato da Mikorsot lei era arrabbiata con Giles, ma era venuta lo stesso a salvarlo, rischiando la vita per lui. Stavolta no. Ormai Giles non ci sperava più, lei non sarebbe venuta e lui si sentiva tremendamente solo e abbandonato.
Con un gemito di dolore allungò una mano verso la bottiglia d'acqua, la sete che lo torturava era più forte del dolore provocatogli da quel movimento. Svitò il tappo a fatica e bevve, poi tornò a rannicchiarsi nella paglia, mentre il dolore gli strappava altre lacrime e si addormentò, sfinito, sperando di non svegliarsi.

Spike bussò insistentemente alla porta della villa del professor Tomoe, finché Eudial non venne ad aprire.
- Che succede Spike? -
Il vampiro ansimava ancora per la corsa.
- Lo hanno preso! -
Eudial capì all'istante e sentì una fitta di preoccupazione, seguita dall'eco della preoccupazione di Xinuxunil nella sua mente.
- Giles? Cosa gli è successo? È in pericolo?! -
- Emmessen, la vampira che stava per ucciderti in Italia, è stata lei a catturarlo! -
"Chi è? È pericolosa?"
La voce della dea risuonò nella sua mente ed Eudial rinunciò a bloccarla. Giles era in pericolo e i suoi contrasti con Xinuxunil ora non contavano nulla.
- Si, è molto pericolosa. - Rispose e tornò a rivolgersi a Spike. - Quando? -
Il vampiro assunse un'espressione colpevole.
- La notte scorsa, purtroppo me ne sono accorto solo ora. -
Eudial si lasciò sfuggire un gemito di disperazione.
- È tutta colpa mia Spike. Se non mi fossi comportata come una pazza isterica non lo avrebbero catturato! -
"Piantala, cretina, piagnucolare non serve a nulla, dobbiamo salvare Ripper!"
- Hai ragione. - Ammise Eudial, trovandosi d'accordo con la dea per la prima volta.
Spike la guardò un po' stupito.
- Con chi parli? -
- Con Xinuxunil. Spike, dobbiamo chiamare le senshi e andare a salvarlo subito. Chissà cosa gli hanno fatto! -
Alzò lo sguardo sentendo Hotaru che si precipitava giù per le scale.
La ragazza sembrava agitata.
- Un mostro, enorme e potentissimo sta attaccando la città. Mi ha appena chiamata Usagi, le altre si stanno recando là, ma serviranno i poteri di tutti! -
- Hotaru! I nemici hanno preso Giles, dobbiamo salvarlo! -
- L'essere che sta attaccando la città sta uccidendo la gente. Non si limita a succhiare le energie, ma divora i corpi. Usagi dice che ha un aspetto orribile, pieno di tentacoli e nero come la notte.
Spike era preoccupato.
- Deve essere Aùth'luk... Un demone antichissimo e probabilmente più forte di Emmessen e Offis messi insieme, inferiore solo a Birurugatesu. Usagi ha ragione, serviranno le forze di tutte voi senshi per ucciderlo. È una specie di leggenda tra vampiri e demoni. Vai, Hotaru. -
La ragazza corse fuori casa.
- E Giles?! - Chiese Eudial angosciata.
- Dovremo pensarci noi. - Esitò un attimo prima di continuare. - Potrebbero averlo già ucciso. -
- No! Non dirlo nemmeno per scherzo! - Gridò la ragazza scoppiando a piangere.
"Eudial..." La dea avvolse la sua mente con un calore inusuale che le ricordò il momento in cui l'aveva riportata in vita. "Non abbatterti. Deve essere vivo, se fosse morto lo saprei, credo. Le senshi non ti servono, tu hai me. Userò il mio potere per salvare Ripper, non permetterò a nessuna vampira di ucciderlo."
Eudial si asciugò le lacrime.
- Davvero lo farai? -
"Dovremo collaborare però. Se mi ostacoli non posso usare pienamente i miei poteri. E una volta lì probabilmente dovremo combattere contro Birurugatesu in persona, quando scoprirà che sono vicina attaccherà."
La ragazza annuì.
- Io sono pronta. Dove possiamo trovarlo? -
"Probabilmente sarà vicino a Birurugatesu. Posso sentire il potere oscuro che si annida nel sottosuolo, ti guiderò io."