18. Wishes of Your Heart

Usagi e Mamoru si affrettarono verso i cancelli di sbarco, preoccupati. L'aereo di Giles aveva fatto un atterraggio di emergenza e la pista era illuminata dalle luci di decine di mezzi di soccorso accorsi non appena l'aereo si era fermato. Con un sospiro di sollievo scorsero subito l'Osservatore che, dopo aver allontanato con un cenno alcuni infermieri, si stava dirigendo verso di loro, sostenendo Spike.
L'inglese era mortalmente pallido e aveva un polso fasciato con una benda insanguinata e il vampiro sembrava a malapena in grado di reggersi in piedi. Mamoru corse verso di loro e sostenne Spike, aiutandolo a camminare, mentre Usagi si affrettò ad aiutare Giles.
- Signor Giles! Ma è ferito, cosa è successo? -
- Spettri. Hanno attaccato l'aereo. -
- È sempre peggio. Ce ne sono sempre di più e spesso sono molto potenti. Noi facciamo di tutto per combatterli, ma ormai spesso siamo costrette a ritirarci. -
- Birurugatesu sta prendendo potere. Presto uscirà allo scoperto, ma troverà me ad aspettarlo stavolta. -
Usagi lo guardò, leggermente spaventata dall'odio che scorgeva negli occhi dell'Osservatore.
- Se quel demone non fosse esistito, Eudial sarebbe viva. Ma la sua morte trascinerà con sè Birurugatesu, lei si è sacrificata per permettermi di sconfiggerlo e io non intendo deluderla. Lo farò a pezzi con le mie stesse mani non appena ne avrò l'occasione. -
La ragazza sospirò tristemente. Perchè dovevano succedere cose tanto tristi? Rimpiangeva di non aver potuto conoscere meglio Eudial e lo sguardo che vedeva negli occhi di Giles e di Spike la faceva sentire ancora più triste.
Mamoru aiutò Spike a raggiungere l'auto: il vampiro era debolissimo ed era sul punto di perdere nuovamente i sensi. Lo aiutò a sedersi sul sedile posteriore e Giles sedette accanto a lui.
- È sicuro di non voler andare in ospedale? - Chiese Mamoru, preoccupato. - Non avete un bell'aspetto, nessuno dei due. -
Giles scosse la testa.
- Spike è un vampiro, non potrebbero curarlo e io non voglio tornare in quel posto. Non è niente di grave, ho solo perso parecchio sangue. -
- Come vuole. Aspettate qui, vado a occuparmi dei bagagli, Usagi resterà con voi. -
Spike si lamentò per il freddo e Usagi recuperò una coperta dal bagagliaio e la porse a Giles.
L'Osservatore la distese sul vampiro e ne usò un lembo per coprirsi anche lui. La temperatura esterna era calda, ma si sentiva debole e aveva freddo. La perdita di sangue gli faceva girare la testa e il polso gli faceva male, ma ne era valsa la pena, almeno Spike non era più in pericolo di vita. Si sarebbe ripreso, si sarebbero ripresi entrambi.
- Signor Giles, se vuole può restare a casa nostra per un po'. Forse non se la sente di tornare alla villa ora che... -
- Sei gentile Usagi, ma voglio andare a casa. Non preoccuparti, sopravviverò anche a questo. -
La ragazza annuì.
- Però deve permettermi di restare qualche giorno per aiutarvi. -
- Non ti metterai nei guai con le tue amiche? -
- Loro non sanno che siete tornati in Giappone. Ne ho parlato solo con Mamo-chan e anche lui mi ha suggerito di aspettare il momento giusto per parlarne. Haruka e Michiru ancora non vi hanno perdonato per quella storia dei talismani, sa? Haruka ha giurato di impalettare personalmente il vampiro che le ha rovinato la macchina... Oh, ecco Mamo-chan! -
Il giovane caricò i bagagli in auto e lasciò Usagi, Giles e Spike alla vecchia villa e poi si affrettò ad andare a casa: presto sarebbe spuntato il sole e lui doveva prepararsi per andare al lavoro.

Giles lasciò che Usagi si occupasse di Spike, gli avrebbe preparato un giaciglio in cantina, al riparo dalla luce del sole, e si gettò sul letto.
Era esausto. L'incantesimo lo aveva stancato tantissimo e poi aveva dato a Spike parecchio del suo sangue. Usagi lo aveva costretto a prendere un antidolorifico per il polso e ora il dolore si stava attenuando, lasciandolo in preda a una gradevole sonnolenza.
Chiuse gli occhi e si abbandonò al sonno.

Usagi porse il contenitore pieno di sangue al vampiro e ne mise un altro in frigorifero.
Spike allungò una mano e prese un biscotto dal vassoio sul tavolo della cucina.
- Ti sei ripreso in fretta. Quando siete arrivati sembravi moribondo. -
- È un vantaggio dell'essere un vampiro. Si guarisce più velocemente. Giles dorme ancora?-
Usagi annuì e Spike guardò il sangue nella tazza, preoccupato.
- Sono tre giorni che praticamente non fa altro. Pensi che stia bene? -
- Il dottore che lo ha visitato ha detto che non dobbiamo preoccuparci. È normale che dopo una forte perdita di sangue e un trauma tanto forte come la morte di una persona cara abbia bisogno di recuperare energie. La ferita sta guarendo bene per fortuna. -
- Se non mi avesse dato il suo sangue, sarei morto. Ha salvato tutta quella gente dagli spettri e poi ha trovato anche la forza di salvare anche me... -
- Anche tu hai salvato i passeggeri dell'aereo rischiando la tua vita. -
- Ho cercato di fare quello che avrebbe fatto Eudial. È strano sai? Quando la luce mi ha avvolto, credevo che sarei bruciato completamente, che di me sarebbe rimasta solo polvere, ma non me ne importava. Sai cosa ho pensato in quel momento? Che l'avrei rivista, che sarebbe stata lì ad aspettarmi dopo la morte e di colpo il dolore non aveva più significato. Ne sarebbe valsa la pena pur di poterla rivedere almeno una volta... -
- Sai Spike, sono sicura che Eudial sarebbe fiera di quello che avete fatto su quell'aereo. -
Il vampiro le rivolse un sorriso triste e finì di bere il sangue dalla tazza senza risponderle.

La donna scese dall'aereo spingendo prepotentemente di lato gli altri passeggeri in attesa di scendere sulla scaletta e ignorando le loro proteste.
- Che modo primitivo di viaggiare! - Esclamò con un tono disgustato. - Costretta in una specie di scatola e obbligata a sopportare la compagnia di tanti umani per ore! -
Un addetto alla sicurezza dell'aeroporto tentò di bloccarla, ma lei lo colpì con gesto indifferente della mano scagliandolo a parecchi metri di distanza e proseguì indisturbata.
Un agente estrasse la pistola e la scaricò contro di lei, ma un altro gesto infastidito bloccò i proiettili facendoli cadere a terra.
- Ho faticato tanto per rimettere a posto questo corpo e vuoi rovinarlo, stupido umano? - Disse, mentre l'agente guardava inorridito la pistola che si liquefaceva tra le sue dita.
La donna uscì dall'areoporto e si guardò intorno, impaziente.
Cercò un segno della presenza dell'umano e del vampiro e si diresse in quella direzione, incurante delle auto che sfrecciavano lungo la strada.

Giles prese un dolcetto dal vassoio che Usagi gli porgeva e la ringraziò: la forma del biscotto era un po' strana e l'Osservatore non riusciva a capire se si trattasse di una medusa o di un cavallo, ma non importava. Il sapore era buono e la ragazza era stata molto gentile a cucinarli per loro. Certo la cucina avrebbe avuto bisogno di qualche ora di lavoro per essere rimessa in ordine, ma non gli dispiaceva, lavorare gli avrebbe impedito di pensare troppo.
- Sono contenta che si senta meglio, signor Giles. Spike era preoccupato per lei. -
Il vampiro arrossì, imbarazzato.
- Non è vero! - Protestò. - È solo che se fosse morto... uh... avrei dovuto sistemare quel demone da solo... -
Una serie di colpi sulla porta li interruppe.
Giles si era appena alzato per andare ad aprire, quando la porta si disintegrò esplodendo in migliaia di frammenti.
Usagi, Spike e Giles fissarono ad occhi spalancati la donna che aveva appena varcato la soglia e li guardava con freddezza.
Il vampiro non riusciva a credere ai suoi occhi: Eudial era lì, davanti a loro, viva!
Si mosse verso di lei, ansioso di baciarla, di stringerla tra le sue braccia, di affondare i denti nella pelle delicata del suo collo, ma Giles lo trattenne.
- Che vuoi, Rupert?! Lasciami! -
L'Osservatore era pallido e tremava.
- Spike. Non è lei, non vedi i suoi occhi?! -
- Lasciami! -
Spike si liberò con uno strattone e corse verso la ragazza, ma lei lo guardò con aria disgustata e alzò una mano, respingendolo con violenza e facendolo rotolare in terra ai piedi di Giles.
- Non osare sfiorarmi, essere impuro! -
Giles si mise davanti ad Usagi, come per proteggerla e si rivolse a quella donna identica a Eudial.
- Chi sei? Come osi apparire con questo aspetto?! -
La donna lo guardò irritata.
- Quanta arroganza, umano! Io ti concedo quello che vuoi e tu sei tanto villano da costringermi a viaggiare in aereo e poi osi parlarmi con questo tono? Avrei dovuto pensarci meglio prima di esaudire il tuo desiderio! -
Giles la guardò incredulo.
- Xinuxunil. -
La donna sorrise.
- Finalmente ci sei arrivato. Oh, è incredibile quanto voi esseri inferiori siate lenti. Ecco, questo è il punto in cui dovreste cadere in ginocchio e adorarmi. -
L'Osservatore scosse la testa.
- Perchè... perché nel suo corpo? -
Xinuxunil si avvicinò a Giles, studiandolo con aria di superiorità.
- Si, gli umani sono decisamente tonti. E mi dispiace dirlo, ma tu non fai eccezione. A cosa credi che serva il sacrificio del Prescelto? Come potrebbe una dea superiore come me mostrarsi ai vostri occhi imperfetti se non utilizzando un involucro di carne e sangue? -
- Cosa ne è stato di Eudial? Dov'è la sua anima? -
Xinuxunil gli mise una mano intorno al collo e strinse leggermente.
- Se non la smetti di interrompermi ti decapito come un pollo. - Lo minacciò, poi rise frivolamente e riprese a parlare. - Dicevo? Ah, si, di solito i corpi dei Prescelti vengono trasformati in pura energia luminosa, come quando sono apparsa davanti a voi per la prima volta, ma vista la natura del tuo desiderio, per poter affrontare Birurugatesu mi serviva un corpo integro. È stato un lavoro lungo e noioso restituire la forma originale a questo e voi come mi avete ringraziata? Partendo in tutta fretta e costringendomi a seguirvi in quell'aereo schifoso e puzzolente, trascinandomi dietro questo corpo limitato! Ma dico, che vi costava evocarmi direttamente nel posto in cui si nasconde Birurugatesu?! Senza contare che l'altro desiderio ha complicato ulteriormente le cose! -
Giles la guardò confuso.
- Quale altro desiderio? Io ti ho chiesto solo di sconfiggere il demone... -
Xinuxunil sorrise con indulgenza.
- Il desiderio del tuo cuore era diverso da quello che mi hai chiesto. Non potevo ignorare un desiderio tanto forte e sincero. -
- Eudial... Eudial è viva? -
- Purtroppo si. Di solito l'anima dei prescelti si stacca per sempre dal corpo che mi ospita, ma, dovendo esaudire il tuo desiderio, stavolta le cose sono andate diversamente. A proposito vampiro, se non ho accolto il tuo desiderio è stato perché avevo già esaudito quello dell'umano e non potevo farla resuscitare due volte, non credi? -
Spike si alzò in piedi.
- Dov'è ora?! -
Xinuxunil si strinse nelle spalle.
- Questo è il problema. È qui, in questo corpo. Devo dire che è piuttosto fastidiosa come sensazione non avere pieno dominio del corpo ospite. Non mi era mai successo prima di incarnarmi in un corpo già dotato di un'anima. È irritante, direi. Potrebbe addirittura limitare i miei immensi poteri. Beh, adesso sono stufa di parlare con degli esseri inferiori, a dopo. -

Giles vide la ragazza chiudere gli occhi per qualche secondo e la guardò ansioso, ancora incapace di credere alle parole della dea. Quando lei lo guardò, ogni dubbio si dissolse e fu come se un raggio di sole fosse penetrato nel suo cuore: quella davanti a lui era Eudial.
La abbracciò forte, stringendola come se temesse di vederla svanire nuovamente, poi si rese conto che Spike era rimasto lì in piedi a guardarli senza osare avvicinarsi e incluse anche lui nell'abbraccio.
Usagi non aveva capito molto di quello che era successo, ma di una cosa era certa: quelle sul viso di Giles, Spike ed Eudial erano lacrime di gioia.