14. The Trial

Giles guidò lungo la strada sterrata fin dove gli fu possibile, poi parcheggiò il furgone e lui, Eudial e Spike proseguirono a piedi.
Seguirono gli stretti sentieri invasi dall'erba e dai rovi per ore, infine arrivarono nella zona in cui era situato l'ingresso del ritrovo segreto dei Lug.
Iniziarono a cercare l'entrata: avevano con loro potenti torce elettriche e la luce della luna piena filtrava tra i rami degli alberi, ma non era facile trovare un'apertura che poteva anche essere piccola e ben nascosta.
Eudial notò una superficie più chiara che si intravedeva in fondo a un fosso profondo e tentò di scendere per qualche metro lungo il pendio per poter controllare meglio cosa fosse. La terra franò leggermente sotto il suo peso e la ragazza scivolò velocemente lungo la discesa, lasciandosi sfuggire un grido soffocato quando si fermò contro un cespuglio di rovi.
Con un balzo, Spike fu accanto a lei e Giles la raggiunse poco dopo.
- Stai bene? - Chiese ansiosamente l'Osservatore, aiutandola a rialzarsi.
-Solo qualche graffio... Ehi! Cos'è quello?! -
Spike e Giles guardarono nella direzione indicata da Eudial e trasalirono scorgendo un portone chia­ramente antico seminascosto dalla vegetazione.
L'Osservatore si avvicinò, scostando i ciuffi di erba alta e strappò un ramo di vite americana che co­priva la costruzione di pietra: su uno stemma situato in alto sopra la piccola porta di legno era impresso il simbolo di Xinuxunil!
- Ci siamo! È l'entrata! -
Spike sfondò la porta di legno ormai marcio e si incamminarono nello stretto cunicolo. La galleria si snodava tortuosamente nel sottosuolo per parecchi metri e loro la seguirono cautamente finché le pareti della galleria si allargarono fino a sparire alla loro vista e si ritrovarono in una sala enorme. Il fascio delle torce non riusciva ad illuminarne le pareti.
Si fermarono per decidere come proseguire, sarebbe stato pericoloso procedere alla cieca, rischiando di perdere l'orientamento.
Improvvisamente, migliaia di fiaccole disposte lungo le pareti della caverna si accesero contempora­neamente illuminando la sala a giorno.
Decine di persone vestite di bianco, con i visi nascosti dai cappucci dei mantelli erano intorno a loro e li avevano circondati.

Un uomo, che si distingueva dagli altri perché impugnava un lungo bastone di metallo con il simbolo della dea sulla punta, si fece avanti seguito da due giovani che si fermarono alle sue spalle.
- Vi stavamo aspettando. -
Giles si guardò intorno, stupito per l'improvvisa apparizione di quelle persone. Cercò di pensare in fretta alla cosa giusta da dire, ma la sorpresa gli aveva annebbiato le idee. Eudial si avvicinò leggermente a lui e Giles si accorse che anche lei era nervosa.
Fu Spike a rompere il silenzio.
- Come sarebbe a dire che ci stavate aspettando?! -
L'uomo si concesse l'accenno di un sorriso ironico.
- Pensavate forse di poter trovare questo posto se non fossimo stati noi a volerlo? -
- Non dire scemenze! - Ribattè il vampiro, aggressivo. - Era tutto scritto in un libro antico! -
L'uomo si limitò a sorridere con condiscendenza, come assecondando le fantasie di un bambino.
- Ma certo! - Disse Giles. - Ora è tutto chiaro! L'uomo al mercato era uno di voi! -
Il capo dei Lug fece un cenno a uno degli altri uomini incappucciati, che si fece avanti mostrando il volto dell'hippy che aveva venduto loro il libro.
- Vedo che ha capito, signor Giles. Si, non si stupisca, conosco il suo nome. E anche il suo, William, o preferisce essere chiamato Spike? Sappiamo chi siete e cosa cercate. La signorina è invece un po' un mistero: le nostre ricerche non hanno rivelato molto su di lei. Sappiamo che ha usato un nome falso, Yuuko Arimura, nome che appartiene a una persona che non esiste, che non ha proprietà, che non è mai nata in nessuna parte di questo pianeta. Il nome che ha usato appare solo per un breve pe­riodo, cinque anni fa, poi sparisce completamente da qualunque tipo di registro per riapparire qualche mese fa. Strano non è vero? È come se non appartenesse a questo mondo. Senza contare i suoi poteri incredibilmente forti e la strana reazione al morso di un vampiro. Ma sono sicuro che avremo modo di conoscerci meglio. -
- Come fai a sapere tutte queste cose? - Lo aggredì Spike. - Cosa vuoi da noi?! -
- Taci Spike. - Lo zittì Giles, guadagnandosi un'occhiata furiosa dal vampiro. - Vedo che avete buo­ne fonti di informazioni. -
L'uomo annuì.
- Non mi aspettavo invece che un Osservatore come lei non si accorgesse della nostra sorveglianza, mi ha deluso, signor Giles. Del resto forse non ci si può aspettare di più da un Osservatore che ha la­sciato che la sua Cacciatrice venisse uccisa. Probabilmente non è stato capace di allenarla. -
Le parole del Lug colpirono Giles come una coltellata e si sentì invadere la mente da una rabbia fu­riosa. Come osava quella persona parlare in quel modo di Buffy? Si slanciò in avanti per colpire l'uo­mo, ma un muro di energia si innalzò davanti a lui, colpendolo dolorosamente con una scossa elettri­ca e respingendolo indietro.
Giles sarebbe caduto se Eudial non lo avesse sostenuto da dietro, aiutandolo a recuperare l'equilibrio.
- Calmati, - gli sussurrò - sta solo cercando di farti perdere la calma. Non reagire alle loro provoca­zioni. -
- Sto riuscendo a fargli perdere la calma, signorina. - Precisò il Lug. - Pensava davvero che vi avremmo lasciato entrare nella Casa della Dea se foste stati in grado di nuocerci? A proposito, mi dispiace per i suoi poteri. -
- Siete stati voi?! -
- Il signor Giles e il vampiro non erano un problema, sono entrambi più o meno inoffensivi, ma lei era un'incognita, signorina. I suoi poteri erano troppo pericolosi per lasciarla arrivare fino a noi, così li abbiamo dovuti neutralizzare con un incantesimo. Si ricorda la persona che l'ha urtata ad Orbetello? È stato in quel momento che le ha strappato il capello che ci ha permesso di attivare il sigillo. -
- Li riavrò? -
- Tutto dipenderà da lei. -
- Cosa intende? -
- Siete venuti a cercare Xinuxunil, giusto? E volete che la Dea vi conceda i suoi desideri. Ma per ogni cosa che viene data bisogna pagare, e per evocare Xinuxunil c'è una prova da superare. Chi fallisce o non viene ammesso alla prova, avrà in dono la morte. -
- Ma è disumano! - Intervenne Giles. - Quanta gente avete ucciso finora?! -
- Un grande potere include molti rischi da affrontare, dovrebbe saperlo bene, Giles. Voi siete fortu­nati rispetto a molti altri, abbiamo deciso di lasciarvi tentare. -
- Oh, quale onore. -
- Può scherzare quanto vuole, Osservatore, ma c'è un solo motivo per cui non vi abbiamo ucciso subito. Lei! - Concluse indicando Eudial.
- Me?! - Esclamò Eudial, esterrefatta.
- Esatto. Il vampiro è un essere malvagio e indegno, immeritevole anche solo di guardare la Sacra Stella, mentre il signor Giles è un Osservatore che ha dimenticato i suoi doveri e si lascia trascinare dalle emozioni, insomma un potenziale pericolo se Xinuxunil gli affidasse il suo potere. Se fosse di­peso solo da loro due, non vi avremmo mai lasciato trovare questo posto. Avreste potuto cercare per tutta la vita senza risultati. Ma lei, Eudial, è un'incognita. Non siamo riusciti a capire la sua natura. La sua forza e la sua determinazione la rendono degna di vedere la Dea, ma in lei è annidato un lato oscuro e distruttivo. Ci incuriosisce e siamo sicuri che potrebbe interessare anche la Dea, per questo sarà lei ad affrontare la prova. Se rifiuta morirete tutti e tre. -
- Non ho molta scelta direi. -

Il Lug battè per terra con il bastone per tre volte e la luce delle fiaccole si attenuò.
- Cominciamo. -
Eudial venne avanti secondo le istruzioni dell'uomo e un oggetto luminoso si materializzò davanti ai suoi occhi.
Il capo dei Lug lo afferrò e la luminosità si attenuò permettendo a Eudial di scorgerne la forma: era un medaglione d'oro finemente lavorato e rappresentava il simbolo di Xinuxunil, legato a una catena d'oro sottilissima.
L'uomo lo porse a Eudial tenendolo per la catena.
- La Dea esige un sacrificio. Scegli uno di loro due - disse indicando Giles e Spike - e metti la catena intorno al collo del Prescelto. La Dea lo prenderà con sè. -
Eudial arretrò inorridita.
- Sta dicendo che devo uccidere uno di loro? -
- La Dea ti lascia il dono della scelta. Se vi rinunci moriranno entrambi e tu li seguirai, se scegli bene due di voi si salveranno. Una morte invece di tre. Prendi il monile. -
- Deve esserci un'altra soluzione! Non posso uccidere uno di loro, non posso! -
- Vuoi che muoiano entrambi? Prendilo! -
Eudial scoppiò in lacrime, ma allungò una mano ed afferrò la catena.

Giles osservava la scena senza parlare, ma un tremito d'orrore attraversava il suo corpo. Si era aspettato che evocare Xinuxunil sarebbe stato rischioso, ma nessuna delle informazioni che aveva trovato lo avevano preparato a questa prova crudele.
Pensava che sarebbe stato lui a prendersi i rischi peggiori dell'invocazione, non credeva che sarebbe stata Eudial a dover affrontare la prova.
Spike era in piedi accanto a lui e aveva un'espressione tranquilla, ma profondamente triste.
- Sceglierà me. - Disse sottovoce, in modo che solo Giles potesse sentirlo. - Ne sono sicuro. -
Giles lo guardò, stupito dal tono rassegnato della voce di Spike.
- È l'unica scelta possibile, Osservatore. Io sono un vampiro crudele e se dovessi arrivare a Xinuxu­nil tornerei ad essere un assassino pericoloso. Se deve scegliere sceglierà me, non potrebbe mai ucci­dere te, Rupert. Lei ti vuole bene. -
Giles non sapeva cosa dire, non aveva mai visto Spike comportarsi in quel modo.
- Spike... -
- Non commiserarmi, Rupert. So benissimo che anche tu avresti scelto me. E se fosse toccato a me scegliere ti avrei ricambiato il favore. Ma non importa. Va bene così. Preferisco morire in questo modo piuttosto che infilzato da un paletto. -

Il Lug battè di nuovo il bastone a terra.
- Hai scelto? -
Eudial annuì.
- Ho scelto. -
La ragazza si avvicinò a Giles e a Spike e li osservò con un'espressione indecifrabile, evitando di incrociare il loro sguardo, poi sollevò in alto la collana.

Spike aveva chiuso gli occhi e teneva il capo chinato, come se stesse aspettando il colpo che lo avrebbe ucciso. Non aveva paura, rimpiangeva solo di non averle mai detto quanto la amava.
Alzò la testa di scatto nel sentire il grido di Giles e scosse la testa, incredulo.

Giles aveva capito le intenzioni di Eudial solo quando lei aveva alzato il ciondolo e aveva gridato disperato, scattando in avanti per fermarla, ma quando riuscì ad afferrare le sue braccia era troppo tardi: Eudial si era già lasciata scivolare la catena intorno al collo.

Giles afferrò il ciondolo, cercando di strapparlo via, ma il simbolo si era illuminato ed era scomparso all'interno del corpo della ragazza.

Eudial si sentì invadere da una debolezza profonda e sarebbe caduta se Giles non l'avesse sostenuta. L'Osservatore era terribilmente pallido e stava tremando.

- Deve salvarla! - Gridò al capo dei Lug. - Doveva scegliere uno di noi! Lasci che sia io a morire, ma la salvi! -
- È impossibile. -
- Devo supplicarla? Sono disposto a fare qualunque cosa lei voglia, ma non la lasci morire! -
Spike si rivolse anche lui all'uomo.
- Doveva scegliere me. Ero certo che avrebbe scelto me. Salvala! -
- La sua vita ora appartiene alla Dea. La scelta è stata fatta. Il sacrificio è compiuto. Fra poco il suo corpo si dissolverà. Quando ciò avverrà, la Sacra Stella dei Desideri ascolterà le vostre richieste. Siate saggi nelle vostre scelte. Addio. -
Battè nuovamente il bastone e una luce abbagliante avvolse Spike, Giles ed Eudial. Quando svanì, si ritrovarono a terra in un prato. Della grotta e dei Lug non c'era più alcuna traccia.