12. Xinuxunil's Charm

L?Osservatore soppesò la pesca fra le mani prima di lanciarla verso Eudial. La ragazza si concentrò su di essa tentando di bloccarla con i suoi poteri, ma il frutto la colpì in testa e rotolò a terra.
Eudial si chinò a raccoglierlo e sospirò.
- Cosa mi sta succedendo, Giles? I miei poteri sembrano svaniti nel nulla. -
Giles si sfilò gli occhiali e li pulì col fazzoletto mentre rifletteva.
- Non lo so. Forse gli effetti del morso di Mikorsot erano solo temporanei. -
- Ci ho pensato anche io, ma se fosse così sarei tornata ad essere quella che ero prima che mi mordesse. Erano deboli, ma avevo dei poteri. Ora non riesco più ad usare nemmeno i poteri che ho dalla nascita! Ora è come se fossi un normale essere umano? -
- Potrebbe dipendere dalla creatura che abbiamo incontrato in mare stamattina. Devo fare qualche ri­cerca prima di poterne essere certo. -
Eudial seguì con lo sguardo la gattina che soffiò passando accanto a Spike e poi saltò in braccio a Giles.
- Non riesco più nemmeno a chiamarla telepaticamente? -
- Se vuoi posso provare a trasformarti di nuovo in vampiro. - Propose Spike. - Però devo bere il tuo sangue fin quasi a ucciderti. -
- E? escluso! - Intervenne Giles. - E? troppo pericoloso e non c?è nessuna garanzia che possa funzio­nare. Stavolta potrebbe diventare un vampiro sul serio, oppure morire o chissà che altro. -
- Ma così cosa posso fare? Non sono più la Cacciatrice? -
- A dire il vero non lo sei mai stata. - Specificò Giles. - Ma possiamo trovare Xinuxunil anche senza i tuoi poteri. -
- Come non lo è mai stata? - Chiese Spike, stupito.
Eudial sorrise brevemente.
- E? vero. Non sono la vera Cacciatrice. Da qualche parte deve esserci una ragazza che ha preso il posto di Buffy. -
Spike scoppiò a ridere.
- Incredibile, ci ero cascato pure io. -
Eudial guardò Giles tristemente.
- Cosa faremo ora? -
L?Osservatore le rivolse un sorriso gentile.
- Potremmo andare al mercatino dell'antiquariato. -
Eudial e Spike lo guardarono come se fosse impazzito.
- Non possiamo fare nulla per i tuoi poteri finché non capiamo cosa è successo. La biblioteca ha chiuso mezzora fa quindi fino a domani mattina non possiamo fare nulla. Non ha senso restare qui a deprimerci, tanto vale andare a distrarsi un po'. A Orbetello in questi giorni c'è un mercatino nei giardini pubblici. -
Eudial non sembrava del tutto convinta e Giles sedette accanto a lei circondandola con un braccio.
- Ascoltami, ti giuro che farò di tutto per capire cosa ti sia successo e restituirti i tuoi poteri. Nel frattempo pensa solo a rilassarti e a divertirti. Fidati di me, vedrai che andrà tutto bene. -
Spike lanciò un'occhiataccia all'Osservatore, ingelosito. Perchè Eudial avrebbe dovuto fidarsi solo di Giles, quando c'era lui, Spike, pronto a difenderla con tutte le sue forze?
Sedette anche lui accanto alla ragazza, dal lato opposto del divano rispetto a Giles e la baciò sul collo delicatamente.
- Ci penso io ai vampiri se solo osano farsi vedere. Finchè non recuperi i tuoi poteri, sarò io la tua forza. - Le sussurrò all'orecchio.
Eudial si asciugò dal viso le lacrime di commozione che erano spuntate nel sentire le parole di Giles e di Spike e strinse forte le mani dei due uomini fra le sue.
- Come farei senza di voi? Da sola sarei perduta. -
Spike assaporò le parole di Eudial come se fossero state sangue fresco e, nel vedere l'espressione della ragazza, in quel momento non gli importò che fossero rivolte anche a Giles.

I giardini pubblici di Orbetello erano illuminati a giorno dalle lampade appese agli ombrelloni degli stand disseminati un po' ovunque. I banchi ospitavano ogni genere di oggetti: dai libri antichi alla bi­giotteria più economica, dai gioielli in argento ai mobili d'epoca.
Giles si fermò a sfogliare alcuni volumi esposti su un banco di libri. Gli altri stand non lo interessava­no molto, ma era contento di essere venuto in quel posto: Eudial si era animata alla vista del mercati­no e si era subito immersa nella folla, esaminando i vari banchi. Spike l'aveva seguita, ma lui era ri­masto indietro, guardandosi intorno con più calma.
Ogni tanto Eudial tornava per mostrargli i nuovi acquisti o per affidargli qualche sacchetto e poi raggiungeva nuovamente Spike.
Giles non sapeva cosa pensare del comportamento del vampiro, da un lato si sentiva inquieto a la­sciare Eudial da sola con lui, ora che non aveva più la forza né i poteri per difendersi, ma d'altra parte Spike non aveva mostrato la minima intenzione di volersi approfittare del vantaggio che ora aveva su di lei. Quando l'aveva colpita, anzi, era sembrato quasi spaventato da quello che era successo.
Guardò in direzione di Eudial e sorrise nel vedere che la ragazza stava fingendo di minacciare il vampiro con un ciondolo a forma di croce.
L'Osservatore chiuse il libro che stava sfogliando e li raggiunse. Notò che Eudial aveva in mano i sacchetti di parecchi nuovi acquisti e fu felice che la somma che la ragazza aveva trasferito dal conto segreto dei Death Busters fosse molto alta.
Eudial sorrise vedendolo arrivare e gli prese una mano, trascinandolo verso una panchina per fargli vedere più comodamente le cose che aveva comprato.
Giles sedette, guardando di più l'espressione di Eudial che gli oggetti che gli mostrava, quando lo sguardo gli cadde su un ciondolo artigianale tra i tanti acquistati da Eudial. Lo prese in mano per esaminarlo meglio: era fatto di un metallo comune e la lavorazione era parecchio rozza, ma non era­no stati quei dettagli ad attirare la sua attenzione. Era di forma vagamente triangolare, composto da tre elementi uguali saldati insieme. Ogni elemento ricordava vagamente la parte superiore del busto di una figura umana, con una piccola gemma turchese incastonata nel torace e piccoli elementi ri­curvi sembravano braccia alzate al cielo.
Giles non riusciva a credere a quello che vedeva e si concentrò cercando di capire se davvero ri­cordava bene: il ciondolo era chiaramente di foggia moderna, ma quel simbolo...
- Ti piace? - La voce di Eudial interruppe i pensieri di Giles. - L'ho pagato pochissimo. Ha una forma strana, vero? -
- Eudial, dove lo hai comprato? -
- A una bancarella che vende ciondoli artigianali, se vuoi te la faccio vedere, ma perché me lo chiedi? Non credevo ti interessasse roba di questo genere. -
- Devo parlare con la persona che lo ha fatto. Ne sono certo, questo ciondolo rappresenta il simbolo di Xinuxunil! -

Eudial indicò il banco a Giles e l'uomo si avvicinò da solo, fingendo di ammirare i ciondoli esposti.
L'Osservatore riconobbe i simboli di vari demoni e divinità antiche.
- Hanno un disegno molto originale, - disse rivolgendosi all'uomo dietro al banco ? li fa lei? -
L'uomo, una specie di hippy vestito con una camicia a fiori e calzoncini corti, gli sorrise annuendo.
- Certo, tutti con le mie mani. -
- E li inventa lei oppure ha qualche modello a cui si ispira? -
L'uomo si chinò verso di lui con uno sguardo complice.
- Non lo dica a nessuno, ma li copio da un vecchio libro. È scritto in una lingua incomprensibile, ma ha belle figure. I ciondoli che faccio ispirandomi ad esse hanno molto successo tra i ragazzini. -
- E per caso lo ha qui questo libro? Sa, sono una specie di collezionista, mi interesserebbe molto darci un'occhiata. -
L'uomo gli rivolse uno sguardo dubbioso e Giles si affrettò ad aggiungere che sarebbe stato lieto di pagare per il disturbo. L'hippy si chinò sotto il banco e frugò in uno zaino lacero per poi estrarne un libro dalla copertina macchiata e consunta.
Giles aprì delicatamente il volume e trattenne il respiro: quel libro era molto antico, forse era proprio la traccia giusta per trovare Xinuxunil. Sfogliò le pagine con cautela, cercando il simbolo di Xinuxu­nil e lo individuò, seguito da varie pagine di scrittura fitta e contorta.
- Lo compro. -
- Non è in vendita, mi serve per fare i gioielli. -
- Dica una cifra. -
L'uomo sparò quella che doveva ritenere una cifra esagerata, ma Giles si limitò ad annuire ed estrasse il blocchetto degli assegni.
Porse l'assegno all'uomo e prese il libro, affrettandosi in direzione di Eudial e Spike. Era impaziente di esaminare e tradurre il volume, sentiva di essere molto vicino a trovare Xinuxunil.

L'hippy guardò l'Osservatore che si allontanava insieme alla ragazza e al biondino e aspettò che i tre fossero scomparsi prima di estrarre il telefono cellulare e comporre il numero.
- Sono appena andati via. Si, tutto come previsto, hanno preso il libro. Hmm un attimo... - Esaminò l'assegno e lesse il nome. - Rupert Giles. Si, esatto, Giles. Ah. Un ex Osservatore eh? Interessante. -
Chiuse la chiamata e fece sparire di nuovo il cellulare all'interno dello zaino lacero, poi guardò anco­ra per qualche secondo il nome sull'assegno prima di riporlo nel taschino della camicia hawaiiana.