11. Powerless

Eudial nuotò fino a un?apertura tra le rocce ed esaminò la cavità.
Niente, anche quella era soltanto una piccola caverna naturale e non rivelava la minima connessione con Xinuxunil.
Facendo attenzione alle onde che tendevano a farla sbattere contro gli scogli taglienti, si allontanò dalle rocce tornando a nuoto verso la barca.
L?acqua era di un blu intenso: il fondale doveva essere molto in profondità, ma Eudial non aveva paura. Nuotava lentamente, godendo della carezza dell?acqua che la avvolgeva e della luce intensa del sole che faceva scintillare le onde come se fossero composte di diamanti.
Sentì che Giles la chiamava in tono preoccupato, ma quando alzò la testa per guardare in direzione della barca, vide solo un?enorme massa scura che si sollevava davanti a lei, provocando un?ondata che la spinse sottacqua.

Giles aveva visto un?ombra scura che si ingrandiva nel tratto di mare tra Eudial e la barca e aveva tentato di chiamare la ragazza per avvertirla, ma qualcosa saltò fuori dall?acqua agitando il mare e si rituffò causando un?ulteriore ondata che investì il motoscafo facendolo inclinare pericolosamente. Giles perse l?equilibrio e cadde all?indietro sbattendo contro il fianco della barca.

Eudial tentò di risalire, ma era come se una rete invisibile la trattenesse sotto il livello dell?acqua. Aprì gli occhi cercando di capire cosa la stesse bloccando, e vide davanti a sè una superficie scura e rugosa nella quale si schiuse un enorme occhio giallo. Quello sguardo sembrò trapassarla e sentì il contatto mentale con quella creatura, talmente intenso da non riuscire a distinguere le emozioni che attraversavano la sua mente, poi l?occhio si richiuse e il contatto si interruppe. La creatura si inabis­sò, scomparendo negli abissi marini ed Eudial riemerse in superficie tossendo.

Emilio aiutò l?inglese a rialzarsi.
- Si è fatto male? - Chiese, preoccupato.
Giles lo ignorò sporgendosi ansiosamente dal bordo del motoscafo per cercare Eudial e dopo qualche secondo si rilassò, vedendola emergere.
La ragazza nuotò in fretta fino alla barca e risalì usando la scaletta.
Giles la aiutò e la abbracciò, tenendola stretta, come per convincersi che stava bene.
- Cosa è successo? Cos?era? -
Emilio scosse la testa.
- Forse una balena, ma è piuttosto insolito incontrarne due giorni di seguito. -
- Aveva un grande occhio giallo, ma non ho visto molto altro, l?acqua salata mi faceva bruciare gli occhi e mi offuscava la vista. - Disse Eudial. - Giles! Ma stai sanguinando! Sei ferito?! -
L?Osservatore guardò il punto indicato dalla ragazza: effettivamente aveva una ferita all?altezza del gomito, ma non si era nemmeno accorto del sangue che gli colava lungo il braccio.
- Non è nulla, devo essermi graffiato quando sono caduto. -
Emilio passò a Eudial la cassetta di pronto soccorso della barca e la ragazza disinfettò la ferita di Gi­les.
- Meglio rientrare per oggi. Ha preso una bella botta, dovrebbe farsi controllare da un medico. -
- Non è nulla. - Ripetè Giles. - Tu piuttosto sei sicura di stare bene? Quella creatura non ti ha fatto del male, vero? -
- No, ma mentre ero sotto è entrata in contatto con la mia mente, anche se non ho capito cosa voles­se. Non credo che sia una balena e nemmeno un comune animale marino. - Rispose sottovoce Eudial riponendo disinfettante e cerotti nella cassettina del pronto soccorso.

Spike alzò la testa dalla rivista che stava sfogliando e lanciò un?occhiata ironica a Giles.
- Possibile che ogni volta che andate in giro da soli trovate il modo di farvi male in qualche modo? -
L?Osservatore ignorò il commento e si rivolse al vampiro.
- Te ne intendi di mostri marini? -
- No, non ne ho mai incontrati. Ne avete visto uno? -
- Forse. Meglio che vada a fare qualche ricerca in biblioteca. Eudial, vieni con me?-
- Ti raggiungo più tardi con l?autobus, voglio allenarmi un po?. Spike, ti va di lottare un po?? -
- Se si tratta di picchiare una Cacciatrice non mi tiro mai indietro, lo sai. -
- Non fate troppi danni. - Si raccomandò Giles chiudendosi la porta alle spalle.

L?Osservatore indugiò per qualche minuto ad esaminare lo stato della carrozzeria del furgone dopo l?ultima volta che aveva guidato Eudial, poi si mise al volante.
Stava per mettere in moto quanto vide aprirsi la porta di casa e apparve Spike, nascosto sotto una coperta per ripararsi dal sole.
Il vampiro lo chiamò e il tono della sua voce lo fece agghiacciare: perché era venuto Spike a chia­marlo e perché c?era quella nota di panico nella sua voce?
Scese dall?auto e si precipitò verso la porta di casa, in preda a un orribile presentimento che si rivelò esatto: Eudial era a terra, priva di sensi.
Spike era chinato su di lei e aveva un?aria stordita.
Giles lo spinse da parte e si mise in ginocchio accanto alla ragazza per accertarsi che fosse viva.
- Cosa le hai fatto Spike?! - Gridò furioso.
Il vampiro lo guardò, turbato.
- E? grave? Perchè non si rialza? -
Giles afferrò le braccia del vampiro e lo scosse, sbattendolo contro il muro, senza che il vampiro rea­gisse.
- Cosa le hai fatto?! Dimmelo o ti ammazzo! -
Spike scosse la testa, come incredulo.
- Ci stavamo solo allenando, come abbiamo fatto centinaia di altre volte. Le ho dato un calcio alto. Di solito lei mi blocca la gamba con una mano e mi dà un pugno sul naso con l?altra, solo che sta­volta quando l?ho colpita è caduta a terra in quel modo. E? assurdo. Lei ha tutta la forza necessaria a bloccare un colpo di quel genere senza farsi male, invece è crollata come se non avessi colpito la Cacciatrice, come se avessi dato un calcio a un semplice essere umano? -
Giles lo lasciò andare, turbato: il vampiro sembrava sincero, ma se non stava mentendo, allora era successo qualcosa a Eudial.
- Prendi degli asciugamani e del ghiaccio. - Disse a Spike. - Non credo che sia ferita in modo grave, ma penso che le verrà un bel livido dove l?hai colpita. -
L?Osservatore le spruzzò il viso con l?acqua fredda ed Eudial si mosse, aprendo gli occhi.
- Come ti senti? - Le chiesero Spike e Giles contemporaneamente.
Eudial guardò i loro visi preoccupati: in quel momento Spike e Giles avevano un?espressione simile.
- Cosa è successo? Sono svenuta? -
- Spike ti ha dato un calcio in faccia. -
- Ma non volevo farti male! - Protestò il vampiro.
- Ora ricordo. Non sono riuscita a bloccarlo. Strano. - Incrociò lo sguardo ansioso dell?Osservatore e gli sorrise per rassicurarlo. - Sto bene. Fa un po? male ma non è niente. Spike sei pronto? Voglio la rivincita. -
Giles le afferrò un polso.
- Basta con gli allenamenti per oggi. Dovresti farti vedere da un dottore, ma conoscendoti so già che non lo farai, allora almeno stai tranquilla e riposati. -
- Posso venire con te in biblioteca? -
L?Osservatore annuì, in quel modo avrebbe potuto tenerla d?occhio e non sarebbe rimasta sola con quel vampiro inaffidabile.

Eudial chiuse la grammatica latina che stava leggendo e la ripose sullo scaffale. Poi si diresse verso il grosso volume di leggende marinare che Giles le aveva chiesto di cercare e si allungò per prenderlo. Il libro era posto in alto sullo scaffale ed era molto pesante, ma lei ne aveva presi senza problemi anche altri più pesanti, perciò non capì cosa fosse successo quando si ritrovò a terra.
Giles corse al suo fianco e le porse una mano per aiutarla a rialzarsi.
- Ti sei fatta male? Mi dispiace, non avrei dovuto chiederti di prendere un libro tanto pesante. -
Si chinò a raccogliere il volume e lo appoggiò sul tavolo di lettura.
- Ma Giles, se riesci a sollevarlo tu senza sforzo, dovrei essere in grado di farlo anche io! -
- Forse la botta in testa che hai preso prima ti sta dando problemi. -
- No, non è così. Vedi, avrei dovuto bloccare il calcio di Spike senza fatica, invece mi ha buttato a terra come una bambola di stracci. C?è qualcosa che non va in me! -
Giles si tolse gli occhiali.
- Prova a colpirmi. -
- Ne sei sicuro? -
- Non preoccuparti. Fallo. -
Eudial annuì e attaccò Giles con un pugno. L?Osservatore le bloccò la mano facilmente.
- Non avere paura di farmi male. Mettici più forza. -
Eudial lo guardò e Giles vide l?orrore nei suoi occhi.
- Giles? Io ci ho messo tutta la mia forza. -