15. I Tasted Blood and I Want More

Giles si svegliò, indolenzito per essersi addormentato in quella posizione scomoda, ma non osò muoversi per timore di far male a Eudial. La ragazza era rimasta sveglia quasi per tutta la notte a causa del dolore, ma verso l'alba si era finalmente addormentata sul divano, con la testa appoggiata alla gamba di Giles.
Respirava leggermente, e teneva la mano sinistra dell'Osservatore stretta tra le sue come a cercare conforto.
Il giorno prima avevano camminato entrambi al limite dell'oscurità e gli sembrava quasi incredibile che ne fossero usciti praticamente indenni.
Il campanello della porta ruppe il silenzio. Eudial aprì gli occhi per qualche secondo, poi si rigirò dall'altra parte e si riaddormentò.
Giles si alzò con cautela e liberò delicatamente la mano da quella di Eudial.
Aprì la porta senza fare rumore e uscì richiudendola alle sue spalle. Tre delle outer senshi, Setsuna, Haruka e Michiru, lo stavano aspettando.
- Come sta? -
- A pezzi, ma sopravviverà. -
- Haruka e Michiru mi hanno raccontato di quello che è successo ieri. -
Michiru gli sorrise.
- Devo ringraziarvi per avermi salvato la vita. -
Haruka lo fissò ostile e si rivolse alla compagna.
- Stava per piantarti un dardo in testa. -
- Volevo quel vampiro morto e ora è polvere. Non c'è motivo di ringraziare. -
- Che ti avevo detto? Andiamo via. -
Haruka prese il braccio di Michiru e la trascinò verso la macchina.
Rimasti soli, Giles si rivolse a Setsuna. Si sentiva inquieto, non sapeva cosa aspettarsi dalle senshi.
- Perchè siete qui? -
Setsuna sorrise.
- Credo che Eudial abbia dimostrato di saper controllare i suoi poteri. Penso che non ci sia più bisogno della nostra sorveglianza continua. Da oggi potete riprendere a cacciare i vampiri quando volete. -
La sailor raggiunse le altre due in auto dopo aver rivolto un sorriso di saluto all'Osservatore.
Giles accolse la notizia con un misto di gioia e preoccupazione: era felice che le senshi finalmente concedessero fiducia a Eudial, ma temeva che adesso lei fosse molto più pericolosa di quanto non lo fosse mai stata prima.
Con un sospiro guardò la ragazza addormentata: si chiese come potesse essere allo stesso tempo tanto fragile e tanto piena di potere.
Lui aveva fiducia nell'anima di Eudial, era certo che in lei non ci fosse cattiveria, ma si era reso conto lui stesso di quanto fosse facile lasciarsi trascinare dagli eventi e dalle emozioni.
Dovevano riuscire ad essere forti, si disse, non lasciarsi travolgere e macchiare dalla crudeltà dei loro avversari.

Il vampiro biondo sedette su una lapide pensieroso. La notizia che aveva appena sentito lo aveva stupito moltissimo: Mikorsot era morto.
Già sembrava impossibile che qualcuno potesse aver sconfitto un vampiro tanto potente, le voci poi dicevano che Mikorsot fosse stato ucciso da una Cacciatrice misteriosa che agiva insieme ad altre due persone e che oltre al vampiro questa donna avesse ucciso anche tutti i demoni che si erano uniti a lui.
Non che fosse dispiaciuto per lui, Mikorsot era stato sempre un suo rivale, ma l'idea di una Cacciatrice tanto abile lo preoccupava e lo incuriosiva al tempo stesso.
E poi cosa stava facendo Mikorsot in Giappone? Qualcosa si stava muovendo, ne era certo.
Spike saltò in piedi prendendo una decisione: sarebbe andato a vedere di persona quello che stava accadendo!
Eudial arretrò alzando la spada a parare il colpo di Giles, ma l'Osservatore continuò a incalzarla finché non riuscì a toccarle il torace all'altezza del cuore con la punta della spada da allenamento.
- In attacco vai molto bene, ma la tua difesa è ancora carente. Se avessimo combattuto sul serio saresti morta. -
La ragazza depose l'arma e si asciugò il viso con un asciugamano.
- Ti dispiace se mi riposo per qualche minuto? -
- Ti fanno ancora male le ferite? -
Eudial scosse la testa e sedette sul bracciolo della poltrona vicino alla libreria.
- No, ormai sono guarite. Ma fa caldo e poi mi sento stanca. Forse non ho ancora recuperato del tutto le forze. -
Giles la osservò, sembrava piuttosto demoralizzata.
- Che ne dici di andare in città? Devo consultare dei libri in biblioteca, ma nel frattempo potresti andare a fare un giro in qualche centro commerciale. -
Eudial sorrise.
- Posso guidare io? -
- Meglio di no. -

Spike gettò da parte il corpo del demone con disgusto: da quando non poteva più uccidere gli umani, era costretto a nutrirsi di schifezze. Per fortuna Tokyo sembrava brulicare di, mostri, demoni e sottospecie di vampiri, non avrebbe sofferto la fame almeno. Anche i cimiteri giapponesi non erano di suo gusto: semplici lapidi piene di incenso e nessuna traccia delle spaziose cripte in cui era abituato a non-vivere. Si era dovuto adattare ad abitare in un misero appartamento degli umani al quale aveva oscurato le finestre. Era abbastanza spazioso rispetto alle cripte, ma non aveva lo stile adatto a un vampiro: nel palazzo di fronte c'era addirittura un centro commerciale.

Eudial guardò il cielo scuro: si stava facendo tardi.
Giles ancora non si vedeva, probabilmente era immerso nello studio di qualche noiosissimo antico trattato di magia occulta.
Anche lei aveva comprato dei libri, perlopiù romanzi.
Ordinò un panino e delle patatine in un fast food e cenò da sola sfogliando uno dei libri che aveva acquistato: era il primo di una saga sui vampiri.
Era interessante e ben scritto, ma l'autrice li ritraeva in modo troppo romantico.
Chiuse il libro con un sospiro.
- Sono solo mostri senz'anima. Non hanno sentimenti. - Si disse, come per convincersi che non avevano nessun punto in comune con lei.
Eppure una voce dentro di lei continuava a ricordarle la sensazione che aveva provato succhiando il sangue di Mikorsot.
?Sei come loro? le diceva ?Hai assaggiato il sangue e ne vuoi ancora. Quanto ci vorrà perché tu cominci ad aggredire le persone innocenti??
Si alzò di scatto e uscì dal locale. Il caldo della sera estiva la investì facendole pensare alle fiamme del fuoco infernale. Era una sensazione opprimente.
Desiderò la presenza rassicurante di Giles, ma l'Osservatore ancora non si vedeva.
Si inoltrò in un vicolo buio e isolato in cerca di demoni, forse cacciando i mostri sarebbe riuscita a sfogare l'inquietudine che l'aveva assalita.

Spike seguì il demone nel vicolo: si sarebbe nutrito di lui, ma prima avrebbe tentato di ottenere informazioni su quello che stava accadendo in quella città. Si preparò a scattare per ghermire il mostro alle spalle, quando il demone fu sbattuto contro il muro da una ragazza dai capelli rossi. La giovane lo colpì più volte con violenza senza dargli la possibilità di reagire in alcun modo, poi affondò un coltello nel torace del demone, uccidendolo.

-Tu devi essere la Cacciatrice. - Disse il vampiro.
Eudial alzò la testa di scatto dal corpo del demone e fissò il buio verso il punto da cui proveniva la voce.
- Fatti vedere. -
Spike uscì dall'ombra ed Eudial lo osservò per qualche attimo.
- Ah, un vampiro. - Disse con disprezzo. - Fatti avanti, futura polvere! -
Il vampiro biondo si tenne a distanza di sicurezza: il microchip che gli avevano impiantato gli impediva di attaccare gli umani, ma se la Cacciatrice avesse tentato di ucciderlo, si sarebbe dileguato in un attimo. Per il momento però era curioso, quella nuova Cacciatrice era strana, molto diversa da quelle che aveva ucciso in passato.
- Si, sei decisamente una Cacciatrice, di solito gli esseri umani mi temono. -
Eudial scoppiò a ridere.
- Io non sono umana, carino. -
Spike la guardò più attentamente. Non era umana? Allora forse avrebbe potuto ucciderla, bere il suo sangue...
Con un balzo si avvicinò a lei e la colpì, aspettandosi il dolore lancinante che provava quando tentava di attaccare un umano. Niente.
Eudial si gettò di lato, preparandosi a contrattaccare.
Spike rise: finalmente una preda degna! Finalmente avrebbe potuto bere del sangue decente e tornare ad essere il vampiro di una volta.
- Succhierò il tuo sangue, Cacciatrice! - Gridò, tentando di colpirla di nuovo.
Eudial schivò gli attacchi del vampiro e gli rivolse uno sguardo annoiato.
- Tutto qui? Siete monotoni voi vampiri. -
Spike la guardò, leggermente perplesso.
- Sei pazza? Non hai paura di morire? -
Eudial gli rise in faccia e lanciò il pugnale verso il suo cuore, ma mancò il bersaglio perché Spike era scattato di lato. Si avventò su di lei, riuscendo ad afferrarle le braccia e bloccandola contro il muro col peso del suo corpo.
Il vampiro annusò la pelle morbida del collo di Eudial. Sentiva il battito del cuore della ragazza, il sangue caldo che scorreva sotto la pelle, a pochi millimetri dai suoi denti.
Il respiro della Cacciatrice era leggermente affrettato per la lotta, ma non sembrava spaventata: si irrigidì leggermente quando lui le affondò i canini nel collo, ma non tentò di divincolarsi. Quello che Spike non si aspettava era che lei ricambiasse il morso.

Eudial si lasciò avvolgere dal lieve torpore che il morso di Spike le causava e assaporò il sangue di lui. Ogni minima sensazione le giungeva intensificata e il tempo sembrava dilatarsi in un istante eterno. Il peso del corpo del vampiro che premeva sul suo le sembrava quasi protettivo e il dolore al collo era quasi eccitante. Con un gemito morse più profondamente il collo di lui.
Spike smise di morderla e si separò da lei con con un gesto brusco.
Si passò una mano sul collo, ansimando.
Cosa le era preso? Quando mai le Cacciatrici si mettevano ad addentare i vampiri?
- Tu hai qualche problema! Ora diventerai un vampiro anche tu! Ma che razza di Cacciatrice sei? -
- Piantala di dire sciocchezze. Non sei certo il primo che mi morde. Sono immune. -
Spike si guardò la mano sporca di sangue.
- A guardarti non si direbbe. -
Eudial lo guardò con rabbia.
- Io non sono un vampiro! - Gridò ? La luce del sole non mi fa nulla, e non temo le croci! Sono viva, chiaro?! -
Estrasse un paletto, ma Spike si era dileguato nel buio del vicolo.
Eudial si sfiorò la ferita alla base del collo e sorrise lievemente.