12. Power of Blood

Eudial studiò il menù mentre Giles ordinava il secondo piatto.
Era grata all'Osservatore per tutto quello che stava facendo per lei: da quando avevano scoperto i primi effetti del morso del vampiro, aveva fatto di tutto per rassicurarla. Avevano studiato insieme i libri antichi in cerca di casi analoghi, ma lei dubitava che ce ne fossero. Giles le era sempre rimasto vicino, pronto ad incoraggiarla quando si perdeva d'animo e a consolarla nei momenti di sconforto.
Ora lei si sentiva più tranquilla: i giorni erano passati senza cambiamenti significativi e ciò la rassicurava, inoltre la presenza dell'Osservatore la faceva sentire al sicuro come non le capitava più sin da quando era una bambina.
Quella sera Giles aveva fatto le cose in grande: l'aveva portata a cena in un ristorante elegante situato sul tetto di un grattacielo. Il proprietario del locale aveva ricreato un giardino esotico con piante e animaletti tropicali in mezzo al quale erano disposti i tavoli. In alto, l'unico tetto era il cielo stellato.
Il cameriera si rivolse a Eudial.
- Come la vuole la bistecca, signorina? -
Eudial fissò intensamente il collo dell'Osservatore prima di rispondere lentamente e con un tono allusivo.
- Al sangue. -
Giles la guardò, preoccupato.
Eudial scoppiò a ridere vedendo la sua espressione.
- Scherzavo. -

Il tavolo era illuminato da un piccolo lampione seminascosto tra le foglie di una palma bassa. Sul vetro un piccolo geco era immobile in attesa di zanzare da catturare.
Eudial sorrise indicandolo a Giles.
- Mi assomiglia vero? -
- In che senso? -
- Anche lui caccia vampiri no? -
Il geco scattò con un movimento rapido e ingoiò la zanzara.
- Ed è anche bravo. -
Eudial allungò una mano verso il lampione.
- Su, vieni qui... - Sussurrò all'animaletto.
Il geco la osservò con i suoi occhietti neri, lucidi come perline, poi scese lungo il sostegno del lampione e salì sulla mano della ragazza.
Eudial lo fissò affascinata per qualche istante, poi trasalì rendendosi conto di quello che era successo. L'incanto sembrò spezzarsi e il geco schizzò via dalla sua mano facendole solletico sulla pelle e tornò al sicuro in alto sul lampione.
Giles era stupito.
- Come hai fatto? Lo hai affascinato... -
Eudial scosse la testa.
- Non ne ho idea. Volevo che venisse da me e lo ha fatto... - Si interruppe guardando verso l'entrata del ristorante. - Ecco, invece vorrei che loro se ne andassero. -
Giles seguì il suo sguardo, scorgendo Haruka e Michiru.
- Vieni, andiamo via. -
Si alzarono e si diressero verso l'uscita, ignorando le due ragazze.
Giles porse la carta di credito al cameriere e aspettarono il conto.

Eudial sospirò entrando nell'ascensore.
- Non la smetteranno mai di seguirci quelle due? -
- Non si fidano di noi. Credo che non siano troppo convinte che tu non sei un vampiro. -
La porta dell'ascensore si aprì al piano del parcheggio e si diressero verso la macchina.
Giles accese il motore, ma quando ingranò la retromarcia per uscire, fu costretto a spegnerlo: una macchina sportiva gialla si era appena fermata dietro alla loro, impedendogli di uscire dal parcheggio.
Giles scese dall'auto e fissò le due ragazze, irritato.
- Cosa volete da noi? Spostatela. -
Haruka tirò il freno a mano e scese anche lei.
- Perchè tu possa accompagnarla a succhiare il sangue alla gente? -
- Lei non è un vampiro! -
- È stata morsa da un vampiro. Lo hai detto tu stesso che non c'erano speranze. -
- Evidentemente mi sbagliavo. -
- E chi ci assicura che non sia un vampiro anche tu? - Intervenne Michiru. - Mi immagino la scena: lei che si sveglia, tu che esiti a piantarle un paletto nel cuore e lei che ti addenta... -
Eudial accese il motore e premette sull'acceleratore a fondo, colpendo la fiancata dell'auto di Haruka con violenza.
Scese sbattendo la portiera.
- Io non sono un vampiro! - Gridò. - E ora sposta quel catorcio e lasciaci andare! -
Haruka impallidì per l'ira.
- La mia auto... - La ragazza si avventò contro Eudial, alzando un pugno per colpirla. - Questa me la paghi strega! -
Giles si mise tra le due ragazze e il colpo di Haruka lo fece sbattere contro l'auto parcheggiata.
Eudial fissò Haruka con ferocia.
- Ti avevo avvisata. Non osare mai più fare del male al mio Osservatore! - Gridò furiosa, detestando la ragazza con tutte le sue forze.
L'auto di Haruka si sollevò in aria e venne scagliata a qualche decina di metri di distanza, contro una delle colonne del parcheggio, mentre i vetri delle auto vicine esplodevano in migliaia di frammenti.
Giles osservò a bocca aperta l'auto gialla ridotta ad un ammasso di lamiere contorte, poi si accorse che Eudial stava barcollando e riuscì a prenderla fra le braccia un istante prima che si accasciasse a terra.
Decise che era meglio sparire prima che le due sailor senshi si riprendessero dallo stupore.
Depose Eudial sul sedile posteriore, poi avviò l'auto e partì a tutta velocità.


Con un gemito Eudial aprì gli occhi.
Si guardò intorno confusa: era stesa sul divano della loro casa, ma non riusciva a ricordare come ci fosse arrivata. Ricordava solo che era nel parcheggio del ristorante e che stava per colpire Haruka, poi c'era il vuoto assoluto.
Giles tornò dalla cucina con un asciugamano bagnato e un catino di acqua fredda. Aveva un'espressione preoccupata.
- Per fortuna ti sei svegliata. Come ti senti? -
- Non lo so... Mi sembra di non avere energie, ma non sto male... a parte la testa. -
Giles le passò l'asciugamano fresco sul viso.
- Va meglio? -
- Un po'. Ma cosa è successo?-
Giles le raccontò la fine che aveva fatto l'auto di Haruka.
Eudial scosse la testa incredula.
- Sei sicuro che sia stata io? -
- Io non ho mai avuto esperienze di telecinesi e a giudicare dall'espressione delle due sailor non credo proprio che lo abbiano fatto loro. -
- Ma io non ho mai avuto poteri in grado di fare una cosa del genere! Non me ne sono nemmeno accorta! Volevo solo prendere Haruka a calci sui denti per averti colpito!-
Giles la guardò, serio.
- Allora credo proprio che abbiamo scoperto un altro effetto collaterale del morso del vampiro... -
Eudial sospirò.
- Non volevo fare una cosa del genere. Ho perso la testa, non riesco a sopportare che quelle due possano farti del male...-
- Non deve succedere di nuovo. Qualunque cosa dicano o facciano devi evitare di perdere la calma, almeno finché non sarai certa di poter controllare questo potere. Stavolta ci ha rimesso solo l'auto di Haruka, ma avresti potuto ferire qualcuno. -
- Forse hanno ragione loro. Forse sono davvero un vampiro... -
- No! Non lo sei. Se lo fossi non ti preoccuperesti di esserlo. Staresti in giro ad ammazzare la gente.-
- Però ora quelle due saranno convinte che sono pericolosa. Non ci daranno più pace. -
- Si, temo che non la prenderanno molto bene. - Giles si concesse un sorriso. - Del resto avresti dovuto vedere come era ridotta quella macchina... -

Giles aprì la porta con prudenza e guardò Setsuna con sospetto.
- Immagino che non sia qui per una visita di cortesia, vero? -
- Ho saputo quello che è successo ieri. -
- Non vi permetterò di farle del male. -
- Se avessi voluto ucciderla non avrei convinto Haruka e Michiru ad aspettare. Avrebbero voluto attaccare subito. Prima di prendere una decisione voglio giudicare di persona. Posso entrare ora? -
Giles si fece da parte lasciandola passare.
Setsuna sedette compostamente su una delle poltrone.
- Dov'è? -
- Sta riposando. Era sfinita. -
- Immagino. Far volare un'automobile intera richiede molte energie. -
- È stato un incidente. -
- Haruka e Michiru non la pensano così. -
- Quelle due non sono obbiettive. - Commentò Giles con disprezzo. - Non aspettano altro che vendicarsi per gli avvenimenti di cinque anni fa. -
- Nemmeno lei lo è. In ogni caso ieri poteva succedere una tragedia. -
- Ma non è successo. Eudial non ha ferito nessuno. Per l'auto, risarcirò i danni personalmente. -
- Non è una questione di danni. Se non è in grado di controllare il suo potere è pericolosa. E non solo per gli altri. Cosa le succederebbe se usasse più energia di quanta non ne possa sopportare? -
- E cosa proponete di fare? Ammazzarla prima che si uccida da sola? Riuscirà a controllare quel potere. -
- E se non ci riuscissi? -
Giles alzò di scatto la testa nel sentire la voce di Eudial. La ragazza era sulla soglia della stanza e lo guardava. L'espressione sul suo volto lo preoccupò: lo sguardo di Eudial era sperduto e terrorizzato, come se temesse di non riuscire ad andare più avanti.
Con pochi passi fu accanto a lei e la strinse fra le braccia con un gesto protettivo: in quel momento gli sembrava terribilmente fragile.
- Ce la farai. Ti aiuterò io. E in ogni caso non lascerò che ti uccidano. -
- Sempre che ci riesca. - Commentò Setsuna.
- Giles... - Sussurrò Eudial appoggiandosi a lui. - E se Pluto avesse ragione? Se ti facessi del male senza volerlo? Non potrei sopportarlo. Piuttosto preferisco morire ora. -
- Non dire così! Ci riuscirai. -
Setsuna riflettè prima di parlare.
- Calmatevi entrambi, ora. Non c'è bisogno di farsi prendere dal panico. Non ho intenzione di uccidere nessuno. -
Eudial e Giles sedettero sul divano.
- No? -
- No. Personalmente non credo che Eudial abbia cattive intenzioni. Ma questo potere incontrollato è una minaccia e dobbiamo evitare che qualcuno si possa far male. Come pensa di controllarlo, signor Giles? -
- Ho studiato un programma di esercizi di meditazione per migliorare l'autocontrollo, poi Eudial dovrà cercare di usare intenzionalmente i nuovi poteri in modo graduale. Infine consiglierei di evitare qualunque contatto tra lei e Haruka Tenou. -
Setsuna sorrise brevemente all'ultima frase, poi rispose.
- Può andare, ma se qualcosa dovesse andare male non potrà affrontarlo da solo. Una di noi senshi dovrà sempre restare qui in modo da poter intervenire. -
Eudial annuì.
- Mi pare giusto. La casa è grande, basterà sistemare una delle stanze degli ospiti.-
- Allora parlerò con le inner e decideremo i turni. -
- Ma se alla fine non riuscissi a controllare i miei poteri cosa ne sarà di me? Mi ucciderete? -
- Non lo permetterò. - Ripetè Giles, ostinato.
Setsuna la guardò seria.
- In tal caso effettuerò il rituale e tornerai al tuo pianeta. Se erano in grado di controllare il Faraone 90, potranno gestire anche questa situazione.-