5. Bishonen Watcher Rupert Giles

Eudial saltò verso il sacco da allenamento, lo colpì al volo, poi con uno scatto tentò di cambiare direzione all'improvviso, ma perse l'equilibrio e cadde pesantemente su un fianco sul tappeto da allenamento.
Giles la osservò per qualche secondo, alzando gli occhi dal libro sui demoni che stava studiando.
- Di nuovo. -
Eudial rotolò sulla schiena, stendendosi sul tappetino imbottito con un gemito.
- Come sarebbe a dire ''di nuovo?'' è tutto il giorno che sto ripetendo lo stesso esercizio! -
- Ci sei riuscita? -
- Quasi... Insomma, il sacco l'ho colpito no?-
- Di nuovo. -
Eudial si rialzò svogliatamente. Da quando avevano avuto quell'incontro con i demoni e le sailor senshi, Giles era diventato quasi ossessivo con gli allenamenti. La costringeva a riprovare gli stessi movimenti per ore e ore e nel frattempo le leggeva brani da vari libri su demoni e vampiri. Se all'inizio lei apprezzava l'impegno che ci metteva per allenarla, ormai dopo giorni interi passati chiusi in casa a compiere gli stessi frustranti esercizi non ne poteva più.
Ripetè l'esercizio svogliatamente, senza ottenere nessun risultato accettabile.
Giles chiuse il libro e la guardò.
- È in questo modo che pensi di affrontare i vampiri? -
- Perchè, prima o poi me li lascerai affrontare di nuovo? -
- Non sei pronta. Vuoi farti ammazzare? -
- E intanto i vampiri sono liberi di ammazzare la gente... -
- Per ora possono pensarci le sailor ai vampiri. -
- Le sailor! - Esclamò Eudial con disprezzo. - Bella cosa dover fare affidamento sulle mie nemiche solo perché non mi permetti di combattere! -
Giles appoggiò il libro sullo scaffale sbattendolo più forte di quanto non volesse e si alzò in piedi fissandola negli occhi.
- Io sono un Osservatore, se la Cacciatrice che seguo vuole combattere i vampiri, deve essere pronta e allenata! E tu non lo sei! -
Eudial scagliò in un angolo il bastone che aveva usato per allenarsi e si avviò verso le scale della soffitta, rabbiosa. Possibile che Giles non avesse la minima fiducia nelle sue capacità? Prima ancora di rendersene conto gli rispose con una cattiveria.
- A quanto pare nemmeno Buffy lo era, visto che pure lei si è fatta ammazzare! -
Se ne pentì immediatamente nel vedere il lampo di dolore che attraversò lo sguardo di Giles, ma subito dopo una rabbia gelida si sostituì al dolore negli occhi dell'uomo.
- Lei almeno era una vera Cacciatrice. Tu sei solo una ragazzina incosciente che si diverte a dare la caccia ai vampiri. Non so come mi sia passato per la mente che tu potessi essere anche lontanamente paragonabile a Buffy. Sei una delusione. Vuoi uscire? Vattene! Vuoi giocare con i vampiri e farti ammazzare? Fai quello che ti pare, non me ne importa niente. -
Eudial lo guardò, resa furiosa da quelle parole sprezzanti, poi gli voltò le spalle e scese le scale della soffitta.
- Benissimo, allora. Addio. -
Giles sentì sbattere la porta di casa.
Riprese il libro che stava leggendo e sedette nella poltrona accanto alla libreria, ancora pieno di rabbia.
Le parole di Eudial lo avevano ferito e lui aveva reagito con una cattiveria e un gelo che non sospettava nemmeno di avere. Con la sua risposta aveva voluto ferirla e sperava di esserci riuscito. Riaprì il libro e cercò di riprendere a leggere, ma si ritrovò a fissare le stesse righe più volte senza riuscire a capirne il senso.

Eudial corse lungo la strada, verso la città, odiando Giles per le parole che le aveva ringhiato contro.
?Buffy, solo a Buffy è capace di pensare!? Rimuginava, odiando anche la Cacciatrice morta che lei non aveva mai conosciuto ?Pare che solo lei fosse capace di cacciare i vampiri! Ma gliela farò vedere! Io posso essere mille volte migliore di lei!?
Improvvisamente delle grida rivelarono la presenza di mostri nei dintorni. Con un sorriso feroce, Eudial corse in quella direzione avventandosi sul primo vampiro che le capitò a tiro e infilandogli un paletto nel cuore prima ancora che avesse il tempo di reagire.
Eudial si guardò intorno: c'erano parecchi vampiri lì intorno, ma il suo arrivo li aveva distratti, permettendo ai passanti di fuggire via.
La strada era deserta e lei non aspettava altro che sfogarsi: raccolse un'asta metallica tra i materiali di un cantiere stradale e fissò i vampiri.
- Forza, fatevi avanti. -

Giles chiuse il libro con un sospiro. Inutile tentare di leggere se non riusciva a concentrarsi. La rabbia stava iniziando a sbollire, ma si sentiva ancora offeso e ferito. Scese al piano inferiore della casa e guardò le stanze deserte. Si chiese quanto tempo fosse passato dal litigio, ma non avrebbe saputo dirlo. Il cielo fuori dalla finestra era scuro e si stavano accendendo le prime stelle. Ripensò a Buffy e si chiese come Eudial potesse conoscere il suo nome, lui non ricordava di averle mai parlato di lei. Con una fitta di rimorso si rese conto che da quando conosceva Eudial non aveva fatto che paragonarla inconsciamente a Buffy. Era per questo che aveva deciso di comportarsi da Osservatore anche con lei? Per questo l'aveva costretta ad allenamenti sfibranti? Per questo aveva giurato di proteggerla a tutti i costi?
Il giuramento. Un'ondata di inquietudine lo assalì. Era in questo modo che la proteggeva? Lei era uscita da parecchio tempo ormai e lui era rimasto a casa senza fare nulla.
Cercò di convincersi che era diventato troppo apprensivo e che lei era in grado di cavarsela da sola, ma si augurò che Eudial rientrasse presto. Non si sentiva tranquillo, ma temeva che se fosse andato a cercarla lei lo avrebbe accusato ancora di essere oppressivo.
Accese la tv per cercare di far passare il tempo più in fretta, ma la prima cosa che vide fu un'edizione straordinaria del telegiornale che parlava di un attacco di esseri spaventosi in una strada del centro.
Giles lasciò cadere il telecomando e si precipitò verso la macchina in preda a un orribile presentimento.
Eudial poteva essere in pericolo e lui aveva commesso lo stesso errore che aveva giurato di non commettere mai più: la Cacciatrice rischiava di morire e lui non era lì a proteggerla.

Eudial polverizzò l'ultimo vampiro e si guardò intorno, stanca ma soddisfatta. Intorno a lei si vedevano i segni della battaglia, ma i vampiri erano spariti.
Sorrise. Stavolta Giles sarebbe stato soddisfatto del suo lavoro. Pensò con rimorso alle parole velenose che gli aveva rivolto. Una volta sfogata la rabbia, si sentiva in colpa per aver reagito in quella maniera, in fondo se Giles era così insistente era perché si preoccupava per lei.
Con un sospiro decise che avrebbe dovuto scusarsi con lui e sperò che non la odiasse per quello che era successo.
Stava per dirigersi verso casa, quando una sfera di energia la colpì alle spalle gettandola a terra.
- Lo sapevo che dietro a questi attacchi doveva esserci qualcuno! Non credevo che fossi ancora viva, strega! -
Eudial si voltò in direzione della voce che aveva appena parlato e indietreggiò, preoccupata: sul tetto di uno dei bassi edifici che costeggiavano la strada c'erano Sailor Uranus e Sailor Neptune ed entrambe erano pronte ad attaccarla.
Si guardò rapidamente intorno: dietro di lei c'era solo un muro e lungo la strada non c'erano ripari. Non sarebbe riuscita a fuggire e, dopo aver speso tutte le sue energie contro i vampiri, non sarebbe riuscita ad affrontare anche le due sailor.
Vide le due combattenti iniziare a raccogliere l'energia per attaccare e chiuse gli occhi: alla fine Giles aveva avuto ragione, si sarebbe fatta ammazzare.
Passarono alcuni secondi, ma l'attacco non arrivò. Eudial riaprì gli occhi e vide la schiena di Giles che, in piedi tra lei e le sailor, la proteggeva con il suo corpo.
- Chi siete? - Giles si rivolgeva alle due sailor con voce calma, ma decisa. - Perchè volete colpirla? -
- Urano e Nettuno sono i nostri pianeti guardiani, combattiamo per la giustizia sconfiggeremo le creature del male! Sailor Uranus! -
- Sailor Neptune! - Si presentarono le due senshi.
- Tu chi sei? - Proseguì Uranus - Non ti intromettere, se ci tieni alla vita togliti da lì. -
- Io sono il fantastico Osservatore Rupert Giles, - rispose con un sorriso ironico, imitando la presentazione delle due sailor - e combatto per proteggere la Cacciatrice! -
Le due sailor saltarono giù dal tetto e si avvicinarono a Giles.
- Spostati, quella donna è un nemico pericoloso, se la proteggi dovremo combattere anche contro di te! -
- Lei è dalla vostra parte. Il vero nemico è un altro, lo stiamo cercando anche noi. -
Eudial si rialzò lentamente, restando attaccata al muro con la schiena. Osservò le due sailor senshi badando a restare dietro a Giles. Non pensava che Uranus e Neptune potessero far del male all?Osservatore, ma sapeva anche che non si sarebbero convinte tanto facilmente a lasciarla andare.
Probabilmente si sarebbero limitate a tramortire l?uomo in modo che non le intralciasse e poi l?avrebbero eliminata.
Cercò di riflettere in fretta, ma Sailor Uranus agì prima che potesse pensare a qualcosa: colpì Giles al viso con una gomitata e lo spinse a terra, avventandosi contro Eudial.
Sailor Neptune la seguì immediatamente, pronta a bloccare Eudial, ma la strega rotolò di lato e riuscì ad afferrare l?asta metallica che aveva usato per uccidere i vampiri.
L?intervento di Giles era servito a farle recuperare leggermente le forze e ora era ben decisa a non farsi eliminare dalle sailor senza almeno provare a combattere. Lanciò un rapido sguardo all?Osservatore steso a terra e sperò che Haruka non gli avesse fatto troppo male.
- Non avresti dovuto colpirlo Uranus! Non ti stava mentendo, questi demoni e vampiri non sono opera mia. Non è nemmeno il mio stile direi. Se non vuoi ascoltarci, vieni, tenta pure di colpirmi se vuoi, ma non pensare che non mi difenda! Non mi lascerò uccidere così facilmente perché per una volta sento che sto facendo la cosa giusta. Se volete fare la cosa giusta anche voi lasciateci stare e non vi intralceremo, però vi avviso... - si inginocchiò accanto a Giles per accertarsi che fosse solo svenuto e fissò Sailor Uranus negli occhi. - ...se farete ancora del male al mio Osservatore, ve la farò pagare. -
Uranus e Neptune si scambiarono uno sguardo dubbioso, Eudial non aveva mai parlato in quel modo prima di allora e il suo sguardo sembrava sincero, inoltre l'uomo che la aveva difesa sembrava una persona per bene, ma le due sailor non potevano nemmeno dimenticare che cinque anni prima la strega le aveva quasi uccise.
Il rumore di una sirena in lontananza annunciò l'arrivo della polizia e dei soccorsi.
Haruka e Michiru presero una decisione: saltarono di nuovo sul tetto dell'edificio di fronte a loro, ma prima di andare via si rivolsero a Eudial.
- Ti terremo d'occhio, strega. -

- Fa male? -
Eudial appoggiò delicatamente la borsa del ghiaccio vicino all'occhio di Giles che la tenne ferma con una mano e sorrise alla ragazza.
- Niente a cui non possa sopravvivere. -
Sedette anche lei sul divano e cercò di trovare le parole giuste, non era mai stata brava a scusarsi.
- Avevi ragione tu. Stavo per farmi uccidere e ti ho detto delle cose orribili... -
- Abbiamo esagerato entrambi, credo. - La interruppe Giles - Sono stato ingiusto, te la sei cavata bene con quei vampiri. -
- E tu con le sailor, fantastico Osservatore Rupert Giles. - Sorrise maliziosa Eudial.