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2. New Slayer, Watcher Again

Come un temporale estivo che lava la polvere dalle strade, anche le lacrime si esaurirono.
Giles ed Eudial smisero di piangere, pur restando abbracciati in silenzio. Lo sfogo così violento delle loro emozioni aveva lasciato in loro una strana spossatezza, ma la morsa del dolore che lacerava l'animo si era allentata, lasciando il posto a una profonda, ma più tranquilla tristezza.
Quel pianto, e il conforto che traevano dalla vicinanza reciproca, era il primo passo verso la guarigione delle ferite del loro animo, anche se non se ne rendevano conto.
Dopo un tempo indefinibile, Giles si rese conto che erano seduti in terra in mezzo a un cantiere deserto, e che ogni tanto qualche passante li guardava incuriosito. Frugò nelle tasche della giacca fino a trovare un fazzoletto e, dopo essersi asciugato il viso, si rialzò, tendendo una mano ad Eudial per aiutarla.
Si sentiva indolenzito e i taglietti che aveva sul viso bruciavano, ma non ci fece caso.
Lui ed Eudial camminarono insieme per le strade di Tokyo per un po', senza una direzione precisa, lasciandosi avvolgere dal rumore del traffico e dalle voci della folla.
Giunsero in un parco e sedettero su una panchina, vicini, ed Eudial si appoggiò leggermente al braccio di Giles, come i cani fanno a volte sulle gambe dei loro padroni.
Non si conoscevano, anzi, si erano quasi uccisi a vicenda poco prima, ma inspiegabilmente si sentivano legati l'uno all'altra, come membri della stessa famiglia che si ritrovano dopo lunghi anni di separazione.
Un venditore ambulante aveva fermato il proprio carretto di panini poco distante e faceva suonare un campanello per attirare i clienti.
Eudial rivolse un leggero sorriso a Giles e indicò l'uomo dei panini.
- Non hai fame? -
Fino ad allora non ci aveva fatto caso, ma si rese conto di essere effettivamente affamato. Cercò di ricordarsi quando avesse mangiato l'ultima volta: forse qualcosa sull'aereo, ma non ne era certo. Da quando Buffy era morta, la sua vita era solo un ricordo confuso, non aveva avuto la lucidità di preoccuparsi di cose banali come il cibo.
Andò a comprare dei panini e delle bibite e lui ed Eudial mangiarono in silenzio sulla panchina del parco.
Giles chiuse gli occhi e sentì il calore del sole sul viso come un tocco confortante. Per qualche secondo riuscì quasi a sentirsi sereno.
Eudial gli chiese i motivi del suo dolore, ma lui scosse la testa, rivolgendole un sorriso triste. Ancora non se la sentiva di parlarne.
La ragazza invece parlò a lungo e gli raccontò tutto: della battaglia con le Sailor Senshi, del tradimento di Mimete e di come fosse rimasta isolata da tutto e da tutti. Parlarne con Giles la faceva stare meglio, le dava la sensazione di non essere più completamente sola e sapeva che lui non avrebbe tradito il suo segreto.
Il grido acuto di una donna attrasse la loro attenzione: la gente stava fuggendo in tutte le direzioni e qualcosa aveva rovesciato il carretto del venditore ambulante.
Eudial e Giles balzarono in piedi guardandosi intorno: mentre parlavano, il sole era tramontato e il parco era diventato buio, rischiarato qua e là dalla luce dei lampioni. Delle figure nell'ombra stavano aggredendo la gente in fuga.
Giles trattenne il respiro quando riuscì a vedere meglio uno dei mostri che si stava avvicinando a loro.
- Vampiri! - Disse fra sè - Devono avermi seguito! -
Eudial lo sentì e gli rivolse uno sguardo curioso, ma fu costretta a balzare di lato per evitare l'attacco del vampiro.
Giles stava frugando nelle tasche della giacca in cerca del pugnale, ma non lo trovò. Improvvisamente si ricordò di averlo lasciato cadere al cantiere e maledisse la propria imprudenza. Eudial gli sorrise mostrandogli l'arma che aveva raccolto da terra qualche ora prima.
- Cerchi questo? -
Con un lancio preciso, passò il pugnale a Giles che, impugnandolo per la lama, lo usò come una croce, costringendo il vampiro ad arretrare.
Eudial ne approfittò per colpire il vampiro con un calcio, sbattendolo con violenza contro il tronco di un albero. Giles fu pronto ad affondargli il pugnale nel cuore e il vampiro si dissolse in uno sbuffo di polvere.
Eudial sorrise, e guardò Giles negli occhi.
- Vampiri, eh? E qualcosa mi dice che non è la prima volta che li affronti. - Notò che Giles esitava a risponderle e che un lampo di dolore gli era passato negli occhi. - Non importa. In ogni caso vanno eliminati. Mi aiuterai? -
Giles annuì ed Eudial si voltò ad affrontare gli altri vampiri che stavano arrivando, attirati dalla morte del loro compagno. Erano in cinque in tutto e la ragazza li affrontò impegnandosi al massimo per ucciderli. Giles era al suo fianco, pronto a intervenire col pugnale non appena uno dei vampiri mostrava il fianco. Ne uccise due ed Eudial ne eliminò altri due usando un rottame acuminato del carretto dei panini come paletto.
Mentre Eudial affrontava l'ultimo, Giles la osservò con una stretta al cuore: aveva quasi l'impressione di rivedere Buffy in azione. Quella ragazza non le assomigliava affatto, ma si muoveva con un'agilità e una potenza che gli facevano tornare in mente la Cacciatrice.
Un terrore gelido lo invase: avrebbe dovuto rivivere quello che era successo con Buffy? Sarebbe stata uccisa anche lei senza che lui potesse salvarla?
Avrebbe voluto fuggire e gridare anche a lei di scappare lontano dai vampiri, di non immischiarsi in certe cose, ma aveva la certezza che i vampiri lo avrebbero seguito ovunque andasse, seminando morte al loro passaggio.
Doveva eliminarli tutti, a ogni costo. Solo in questo caso la morte di Buffy avrebbe potuto essere riscattata.
Eudial trafisse l'ultimo vampiro con il paletto e sorrise soddisfatta.
- Dopotutto c'è qualcosa che posso ancora fare: posso diventare una cacciatrice di vampiri! -
Giles sussultò nel sentirle usare il termine ?cacciatrice? ed ebbe nuovamente l'impressione che il passato che aveva cercato di lasciare in America gli stesse ricadendo addosso senza che lui potesse farci niente.
Provò un forte istinto di protezione nei confronti di Eudial e fece un giuramento a sè stesso: se davvero lei avesse voluto diventare una Cacciatrice, lui sarebbe stato nuovamente un Osservatore, ma questa volta non avrebbe permesso che succedesse di nuovo quello che era successo a Buffy. Stavolta la avrebbe protetta ad ogni costo, anche a costo della sua stessa vita.


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